        Il circuito del Motor &egrave; in costruzione nella zona sud dell'isola di Tenerife e per il momento di quello che sar&agrave; la pista c&rsquo;&egrave; solo un abbozzo. Il cantiere &egrave; stato visitato in anteprima da Gianluca Salina inviato del portale Daidegas.it, che ha fatto un primo giro in moto alla presenza del direttore dell'impianto Walter Sciacca, del direttore di cantiere Maurizio Costetti e del rappresentante della Federacion Canaria de Motociclismo, Buenaventura Darias Medina. (Nella foto in apertura da sinistra Walter Sciacca e Gianluca Salina). &ldquo;Qualcuno l'ha definita una cattedrale nel deserto, altri nell'oceano. Per oltre due milioni di persone invece, vale a dire gli abitanti delle Isole Canarie, il Circuito del Motor de Tenerife che si sta costruendo ad Atogo, rappresenta un sogno che si avvera, dopo un tira e molla che per tutta una serie di motivi, &egrave; durato un numero imprecisato di anni&rdquo;, scrive Salina in una nota diffusa dal Circuito del Motor di Tenerife. &ldquo;E' un progetto che pu&ograve; dare ulteriore slancio all'economia locale che, da sola, costituisce una fetta considerevole del PIL di tutta la Spagna e di cui Daidegas ha avuto il piacere e l'onore di visitarne il cantiere, guidati dal direttore dell'impianto, l'italianissimo Walter Sciacca. Nell'occasione ed in anteprima mondiale, siamo infatti stati i primi a percorrere la traccia del futuro circuito in sella ad una moto, una Ducati Multistrada 1200 S fornitaci dalla casa madre. &ldquo;L'operazione, realizzata in accordo anche con il Cabildo de Tenerife, ci ha portato all'interno dell'area di oltre un milione e trecentomila metri quadrati che ospiter&agrave; non solo la pista, ma sar&agrave; un vero e proprio Motor Park, realizzato interamente con capitali privati, come gi&agrave; evidenziato nell'intervista fatta a Sciacca qualche tempo fa. Il fulcro di tutto sar&agrave; per&ograve; ovviamente il nastro di asfalto di 4050 metri che fa gola ad appassionati di due e quattro ruote, i quali pregustano gi&agrave; una vacanza di mare, panorami e moto/auto. &ldquo;Il circuito &egrave; guardato con molto interesse anche dalle case costruttrici e dai team impegnati nelle competizioni, visto il vantaggio, in termini di logistica, rispetto a location esotiche come Losail o Sepang e con la possibilit&agrave; di poterlo utilizzare per test e sviluppo dei mezzi in qualsiasi stagione. &ldquo;Questo in considerazione del fatto che la media dei giorni di pioggia, da queste parti, &egrave; di una quindicina all'anno, con temperature che, specie nei mesi invernali, in Europa rimangono un miraggio. In aggiunta, il circuito sta nascendo in una area situata a brevissima distanza dall'aeroporto di Tenerife Sud, con il futuro porto della vicina Granadilla che diverr&agrave; il maggiore dell'isola. &ldquo;Last but not least, sia la FIM che la FIA, data l'omologazione Grado A per la prima e quella di Grado 1 per la seconda che avr&agrave; il tracciato, potranno contare su un impianto facilmente accessibile dal Vecchio Continente e, cosa importante, con l'opportunit&agrave; di averlo operativo verso la met&agrave; del 2018. &ldquo;Dopo essere andati a ritirare la moto a Santa Cruz de Tenerife troviamo ad accoglierci, davanti al cancello del futuro autodromo, Walter Sciacca, la sua assistente e segretaria di Onda Rossa, Marta Alayon, il capocantiere AXIA Maurizio Costetti, l'ex-pilota Francisco "Paco" Guerrero, il rappresentante della Federmoto Canaria, Buenaventura Darias Medina. "Dopo i saluti, un breve briefing ci fornisce informazioni sull'area di cantiere e sul fatto che in determinate aree non ci si pu&ograve; recare, almeno in moto. Sono in corso i lavori di movimento terra, che prevedono, oltre al livellamento ed alla necessit&agrave; di scavare la durissima roccia vulcanica, anche la copertura di numerosi &ldquo;barranco&rdquo;, valloni nei quali le acque piovane che arrivano dalle montagne scendono verso il mare. Da queste parti i rovesci sono radi, ma quando arrivano, si fanno sentire. "Prima di effettuare la ricognizione a piedi, &egrave; d'obbligo il fermarsi ad ammirare il panorama della zona. Il motivo? Siamo nel Sud dell'isola con, da un lato, la punta innevata del Pico del Teide e, dall'altro, il declivio verso il mare. Questa peculiarit&agrave; rende la vista che si gode dal Circuito del Motor assimilabile a quella di Phillip Island, mentre l'andamento altimetrico del territorio far&agrave; s&igrave; che il tracciato abbia dei saliscendi che ricordano in qualche modo Portimao, pur se un po' meno bruschi. &ldquo;E' per&ograve; tempo di tornare al cancello di ingresso per mettere, in prima mondiale, le ruote di una moto sulla traccia del circuito. &ldquo;Occorre ovviamente lavorare un minimo di fantasia per vedere, in uno spazio quasi sconfinato, ci&ograve; che tra meno di un anno e mezzo sar&agrave; un circuito il quale, secondo i piani, sar&agrave; omologato per ospitare gare di Formula 1 come di MotoGP o Superbike. E per&ograve; presto per parlarne, ma c'&egrave; comunque una zona della pista, quella del rettilineo principale, che ha gi&agrave; una sua identit&agrave;. Questo perch&eacute;, in quel punto, la larghezza della traccia &egrave; gi&agrave; vicina alla misura del nastro di asfalto (15 metri), con il resto della pista che non scender&agrave; sotto i 12. &ldquo;Proseguendo nella ricognizione, Sciacca ci illustra come il progetto, ad opera dell'ingegner Leonzio, preveda addirittura 16 diverse configurazioni. Molte di queste consentono l'utilizzo di due circuiti indipendenti l'uno dall'altro ed una che permetter&agrave; di averne addirittura tre. Il cardine di tutto sar&agrave; comunque il percorso nel suo sviluppo massimo, che &egrave; pari a 4050 metri. &ldquo;Verso Sud ci fermiamo a poca distanza da un barranco impressionante, che taglia longitudinalmente parte della pista e che render&agrave; necessario un imponente lavoro di interramento e canalizzazione. Anche verso Nord non mancano dislivelli ed avvallamenti, ma sono di dimensioni pi&ugrave; contenute. &ldquo;Sul rettilineo principale, che secondo le simulazioni garantir&agrave; velocit&agrave; massime superiori ai 330 all'ora, c'&egrave; un paletto che indica dove sar&agrave; posizionato lo start. Impossibile resistere alla tentazione di schierare la nostra moto e quella di Carlos sulla linea di partenza. Niente launch control impostato, n&eacute; gambe piantate a terra e testa protesa in avanti per una partenza a razzo, per&ograve;. E' ovviamente presto, anche se nemmeno poi tanto. &nbsp;&ldquo;Per quello ci sar&agrave; tempo da met&agrave; 2018 in poi, quando cio&egrave; l'impianto dovrebbe essere operativo. Il condizionale &egrave; sempre d'obbligo ma, finora, il cronoprogramma &egrave; stato rispettato scrupolosamente, per cui c'&egrave; da essere fiduciosi. Il "padrone di casa" Walter Sciacca ci illustra, attraverso tavole di progetto del tracciato, lo sviluppo della futura pista, con il trasporto di chi tiene profondamente all'opera, sia come professionista che come appassionato. &ldquo;Questo perch&eacute; nonostante abbia un curriculum da paura, l'ex-direttore dell'Autodromo di Imola &egrave; "uno di noi", con il quale stare a parlare di moto ed auto per ore, il tutto senza mai citare anche il fatto di essere stato, qualche anno fa, un buon pilota, in grado di togliersi delle belle soddisfazioni. &ldquo;Prima di uscire dal perimetro dell'impianto c'&egrave; anche l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con il rappresentante della Federmoto Canaria, molto attiva in svariate discipline. Buenaventura Darias Medina ci racconta come finora la Federazione si sia focalizzata fondamentalmente sul &ldquo;settore off-road, dal momento che mancava un circuito vero e proprio dove promuovere le competizioni su asfalto. &ldquo;Enduro e cross quindi, con manifestazioni anche di rilievo internazionale ed un fitto programma locale, passando per le gare di motard, disputate nei kartodromi presenti nelle isole, senza trascurare le nuove leve, con numerose iniziative per promuovere i giovani talenti. &ldquo;Al vicepresidente della Federacion Canaria de Motociclismo brillano gli occhi, quando gli viene chiesto cosa rappresenta il Circuito del Motor e quali sono le aspettative per il futuro. Il dirigente definisce il progetto un sogno che diviene realt&agrave; ed aspira a veder svolgere su di esso competizioni internazionali. &ldquo;L'entusiasmo che si respira, tra la comunit&agrave; canaria, &egrave; anche dato dall'appoggio incondizionato delle istituzioni, con il Cabildo de Tenerife che stanzier&agrave; 906 milioni di &euro; per migliorare le infrastrutture, passaggio obbligato per poter sfruttare al meglio il potenziale dell'impianto, oltre a fare fronte ad un numero sempre crescente di turisti presenti sulle isole. &ldquo;Dopo le foto sotto al cartellone posizionato sul rettilineo principale, grazie alle quali siamo riusciti a far risalire in sella anche Walter Sciacca, ci congediamo dal Circuito del Motor. Ma il nostro &egrave; un arrivederci, dal momento che gi&agrave; nei prossimi mesi, oltre al previsto avanzamento dei lavori, ci saranno delle sorprese, di cui per&ograve; non possiamo ancora anticipare nulla. &ldquo;Questa esperienza &egrave; stata possibile grazie a Walter Sciacca, al Cabildo de Tenerife, ad AXIA S.r.L., ad Onda Rossa S.L., alla Federacion Canaria de Motociclismo&rdquo;, conclude Gianluca Salina.       

Un assaggio di quello che sar&agrave; il Circuito del Motor, l'autodromo in costruzione diretto da Walter Sciacca e progettato da Adamo Leonzio

Tenerife, il primo giro sulla nuova pista in costruzione

        E' stata posata ieri la prima prima del circuito del Tenerife, che richieder&agrave; circa 20 mesi di lavori. Si chiamer&agrave; Centro Insular del Motor de Tenerife e sorger&agrave; nel Comune di Granadilla de Abona, a pochi chilometri&nbsp; dall&rsquo;aeroporto di Tenerife a Santa Cruz. L&rsquo;investimento &egrave; di 40 milioni di euro. Il tracciato prevede una lunghezza nel suo sviluppo complessivo di  4,068  km e un rettifilo principale di 819 metri, con 10 curve a  sinistra e 5  pieghe a destra e larghezza variabile del nastro d&rsquo;asfalto  fra 12 a 15  metri, dovrebbe consentire una velocit&agrave; media di 180,19  km/h, con punte  massime di circa 312 orari. Il circuito estende su una superficie complessiva di 1.322.000 metri quadrati.  Sar&agrave; realizzato secondo i parametri&nbsp;&nbsp;di Grado 1 della FIA e della FIM.  Il team di progettazione e costruzione &egrave; italiano: il progetto &egrave;  dell&rsquo;Ingegnere abruzzese&nbsp;Adamo Leonzio, e l'appalto per la costruzione &egrave; stato vinto dall&rsquo;Axia di Reggio Emilia. Walter Sciacca&nbsp; attraverso la sua societ&agrave; MPA Motorsport Professional Advice con sede a Londra, si occuper&agrave; del piano gestionale e di sviluppo dell&rsquo;Autodromo di Tenerife per conto della spagnola Onda Rossa SL proprietaria dell'impianto. Successivamente Sciacca assumer&agrave; la direzione del circuito. Non &egrave; la prima volta che Sciacca si trova a fronteggiare un impegno del genere: &egrave; stato, infatti, artefice del rilancio del circuito di Imola, dopo essere sttao per oltre dieci anni responsabile degli eventi e delle prove libere moto a Vallelunga. &nbsp;       

<p>Posata ieri la prima pietra del circuito delle Canarie che sar&agrave; diretto da Walter Sciacca</p>

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Tenerife, il primo giro sulla nuova pista in costruzione

Al via un circuito in Tenerife