Utilizzando la ciclistica e le sovrastrutture della TT2, nel 1984 nasce la Ducati TT1

Ducati TT1 NCR Racing - LE FOTO

Le radici di questa moto partono dal bicilindrico desmodromico ad L di 750 cm&sup3; nato attorno al &rsquo;70 e che, dopo la prima vittoria nella 200 Miglia di Imola del &rsquo;72, con varie evoluzioni, ha culminato la sua carriera con la fantastica vittoria di Mike &ldquo;The Bike&rdquo; al Tourist Trophy del &rsquo;78.  IN SEGUITO, mantenendo la stessa architettura e lo stesso carattere bellicoso, venne costruito un nuovo motore, il Pantah, che grazie alla dedizione della NCR si ritagli&ograve; un posto indelebile nel contesto delle competizioni. Negli anni ottanta, l&rsquo;equivalente delle classi SuperSport e SuperBike erano le classi TT2 e TT1, la prima con motori di cilindrata fino a 600 cm&sup3;, la seconda fino a 1000.  I SUCCESSI PI&Ugrave; ECLATANTI furono appannaggio della versione con minor cilindrata. La TT2 infatti combatteva con altre moto della stessa categoria e, grazie anche alla sua leggerezza e all&rsquo;ottima ciclistica, risult&ograve; subito vincente, accaparrandosi quattro titoli mondiali consecutivi. Ugualmente valida, la versione TT1 di 750 cm&sup3; non ebbe una carriera altrettanto facile, soprattutto perch&eacute;, nella propria classe, si batteva con avversarie che avevano cilindrate massime di 1000 cm&sup3;.  DI TT1 ne furono costruite solamente 25 unit&agrave;, mentre delle TT2 furono realizzati 80 esemplari . Telaio e forcellone sono Verlicchi. La forcella regolabile &egrave; una Marzocchi con steli da 35 mm e foderi in magnesio. Il monoammortizzatore posteriore con serbatoio separato &egrave; della stessa azienda, mentre le ruote sono della Campagnolo: 3.50x16 all&rsquo;anteriore e 3.75 x18 al posteriore, con pneumatici Michelin rispettivamente da12\60-16 e 14 \68 &ndash;18. I freni sono Brembo serie Oro con i dischi anteriori flottanti da 280 mm e quello posteriore da 260 mm.  LA FRIZIONE A SECCO &egrave; una NCR con comando a filo, e i carburatori sono dei Dell&#39;orto PHM da 41 mm e sopra i coperchi delle punterie (come da tradizione NCR) c&#39;&egrave; stampigliato un nome, che in questo caso &egrave; Guido con a fianco una C. 

Ducati TT1 NCR Racing

Era costruita dalla Casa di Borgo Panigale e preparata dalla NCR, con il supporto della Verlicchi (telaio e forcellone) e della Marzocchi (Forcella e ammortizzatore).

Ducati TT1: nata e preparata a Bologna

Se negli anni &rsquo;70 c&rsquo;erano le derivate dalla serie, gli anni &rsquo;80 avevano l&rsquo;equivalente di quello che oggi sono le classi Supersport e Superbike: TT2 e TT1.&nbsp;La prima con motori di cilindrata fino a 600 cm&sup3;, la seconda fino a 1000 cm&sup3;. Le due Ducati con motore di derivazione Pantah preparate dalla NCR, vennero chiamate con i nomi delle classi in cui dovevano battersi, ossia TT1 e TT2.&nbsp;  LA TT2 ERA ECCEZIONALE - I successi pi&ugrave; eclatanti furono appannaggio della versione con minor cilindrata. La TT2, infatti, combatteva con altre moto con cilindrata pari alla sua e, grazie anche alla sua leggerezza e all&rsquo;ottima ciclistica, risult&ograve; subito vincente, accaparrandosi quattro titoli mondiali consecutivi.  CARRIERA DIFFICILE PER LA TT1 - Ugualmente valida, la versione TT1 di 750 cm&sup3; non ebbe una carriera altrettanto facile, soprattutto perch&eacute; nella propria categoria si batteva con avversarie che avevano cilindrate massime di 1000 cm&sup3;. Ne furono realizzati solo 25 pezzi (mentre le TT2 furono 80). La colorazione del 1993 era bianco/rosso/verde. La colorazione rosso/blu della moto del servizio ricalca i colori utilizzati dalle moto ufficiali in quegli anni ed &egrave; stata eseguita nel 1995 su una carena nuova, conservando l&rsquo;originale.  CICLISTICA MADE IN VERLICCHI - Telaio e forcellone sono stati realizzati da Verlicchi. La forcella regolabile &egrave; una Marzocchi con steli di 35 mm &Oslash; e foderi in magnesio. L&#39;ammortizzatore con serbatoio separato &egrave; della stessa azienda, mentre le ruote sono della Campagnolo: 3.50 x 16 all&rsquo;anteriore e 3.75 x 18 al posteriore, con pneumatici Michelin rispettivamente 12\60-16 e 14\68-18. I freni sono Brembo serie Oro con i dischi anteriori flottanti da 280 mm e quello posteriore da 260 mm.  PUNTERIE CON DEDICA - La frizione a secco &egrave; una NCR con comando a filo, e i carburatori sono dei Dell&#39;orto PHM da 41 mm e sopra i coperchi delle punterie (come da tradizione NCR) c&#39;&egrave; stampigliato un nome, che in questo caso &egrave; Guido con a fianco una C.&nbsp; 

Utilizzando la ciclistica e le sovrastrutture della TT2, nel 1984 nasce la Ducati TT1. Il motore deriva dalla SL 600 Pantah, con la cilindrata che sale a 750 cm&sup3; grazie all&rsquo;aumento di alesaggio e corsa.

4 risultati per 'TT1'

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