<p>La R nineT Pure esalta l&#39;essenzialit&agrave; mentre la R nineT Racer si ispira alle&nbsp;sportive di una volta. Tutte derivano dalla versione standard. Sostanzialmente la base tecnica non cambia, per&ograve; alla guida le differenze sono evidenti, soprattutto a causa delle differenti posizioni in sella.</p> 

La BMW R nineT si fa in tre

PALERMO - Base comune &egrave; lo splendido boxer bialbero raffreddato aria olio che l&rsquo;Euro 4 non &egrave; stato in grado di intaccare in quanto a pastosit&agrave; e fluidit&agrave; di erogazione.&nbsp;Riprende senza incertezze in qualunque marcia a qualunque regime e ha come unica pecca qualche vibrazione di troppo nella zona alta del contagiri; un gran lavoro di affinamento che deve aver interessato anche il cambio, la migliore interpretazione mai provata sino ad oggi. Anche il telaio &egrave; comune, mentre le quote ciclistiche, diverse, definiscono&nbsp;tre&nbsp;personalit&agrave; che si manifestano con tre diversi allestimenti.&nbsp;  LA RACER NON PASSA INOSSERVATA -&nbsp;Freni e sospensioni, sono uguali su Pure e Racer, ma meno raffinati che sulla NineT, che sfoggia una forcella upsise down, un mono pi&ugrave; evoluto e pinze radiali.&nbsp;Su quest&rsquo;ultima troviamo anche il serbatoio in alluminio di serie e i cerchi a raggi, optional sulle altre due. Sul piano estetico chiaramente spicca la Racer, innanzitutto per la splendida livrea bianca con i colori Motorsport che ornano il codino e soprattutto la semicarena anteriore, tipicamente anni &#39;70 che la caratterizza in maniera evidente.  GUIDE DIVERSE -&nbsp;Pi&ugrave; difficile distinguere a prima vista la Pure dalla NineT soprattutto se la prima viene customizzata impiegando le componenti di serie sulla seconda.&nbsp;Anche il comportamento dinamico vede Pure e NineT affini e la Racer distinguersi per i suoi capricci.&nbsp;La prima &egrave; la pi&ugrave; facile da usare. Le sospensioni non saranno regolabili, ma la taratura standard &egrave; azzeccata consentendo di trovare immediatamente il giusto feeling, complice anche una posizione di guida che risulta appena pi&ugrave; confortevole che sulla NineT.  SULLE STRADE DELLA TARGA FLORIO - La postura che si assume su quest&rsquo;ultima, con il giusto carico sul manubrio, permette di guidarla con gran gusto, e la taratura pi&ugrave; sportiva consente una grande precisione nel gestire ingressi e uscite di curve, a patto, che le strade siano in buone condizioni, cosa non sempre vera su quelle percorse nello splendido scenario in cui si &egrave; svolto il test: il tracciato della Targa Florio nel Parco Delle Madonie in Sicilia.&nbsp;A soffrire tanto per le asperit&agrave; stradali &egrave; chi si trova a bordo della Racer. La posizione &egrave; completamente diversa dalle altre due. I semimanubri sono bassi e distanti, le pedane arretrate e impongono una posizione &quot;vecchia scuola&quot;, molto distesa, con i polsi che dopo qualche decina di chilometri urlano vendetta e la colonna vertebrale che certo non ringrazia.  SULLA RACER BISOGNA ESSERE DECISI - La guida in questo caso &egrave; tutto altro che intuitiva. Bisogna strapazzarla tirandola gi&ugrave; in piega col corpo e solo dopo un bel po&#39; di apprendistato si capisce come prenderla: diciamo molto di petto con una guida maschia che alla lunga affatica. Quando la strada spiana e le curve si allungano velocizzandosi ci si riconcilia con lei che come le belle donne &egrave; un po&#39; faticosa da gestire e da assecondare nelle sue velleit&agrave;.&nbsp;Per tutte una piacevolissima sonorit&agrave; di scarico, sia con il tromboncino di Pure e Racer, che col doppio terminale della NineT, realizzato da Akrapovic. 

<p>Tre modelli, tre stili e tre caratteri diversi. La R nineT e la R nineT Pure sono gemelle... diverse.&nbsp;La RnineT&nbsp;Racer &egrave; la loro cugina...&nbsp;cattiva!</p> 

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La BMW R nineT si fa in tre

BMW R nineT: gusto Heritage in tre declinazioni