Sulle strade nei dintorni di Firenze abbiamo provato a fondo la Multi 1260 Enduro, pi&ugrave; bassa per andare incontro a ogni tipo di utenza ed equipaggiata con il Desmo a fasatura variabile. Una giornata su strada e fuoristrada per scoprire una moto totale

Primo contatto Ducati Multistrada 1260 Enduro - LE FOTO

Una moto, due anime. La nuova Ducati Multistrada non &egrave; solo una maxi-enduro da viaggio, &egrave; anche una off-road con gli attributi. Questo nonostante le modifiche apportate alla versione 2019,&nbsp;orientate a renderla pi&ugrave; facile e gestibile anche per chi non &egrave; un mago della specialit&agrave; o non &egrave; particolarmente dotato quanto ad altezza. L&rsquo;abbiamo testata a fondo sugli sterrati e sulle strade nei dintorni del Castello di Nipozzano, a qualche chilometro da Firenze, dove ha sede il DRE Enduro Academy, la scuola off-road di Borgo Panigale.  IL RISULTATO? Sia sulla terra, sia su asfalto, la Multistrada 1260 Enduro &ndash; che eredita il Desmo a fasatura variabile gi&agrave; installato sulle altre moto della famiglia - si &egrave; rivelato un mezzo estremamente performante, solido e dotato di una messa a punto eccezionale, soprattutto per quello che riguarda l&rsquo;elettronica, vero punto di forza di questa maxi.  IN FUORISTRADA&hellip; NULLA &Egrave; IMPOSSIBILE   Per affrontare un tratto di fuoristrada con la Multistrada 1260 Enduro occorre innanzitutto selezionare il riding mode dedicato (Enduro) a cui corrispondono predeterminati setting delle sospensioni elettroniche (DSS), del traction control (posizione 1, minima invadenza), della potenza del propulsore (limitata a 100 CV) e dell&rsquo;ABS, che non lavora sulla ruota posteriore. Occorre poi settare le altezze lavorando sul precarico del mono: pi&ugrave; in off-road si spinge sul gas, pi&ugrave; occorre mantenere la moto alta. Bisogna quindi impostare l&rsquo;elettronica come si viaggiasse con borse e passeggero&hellip;  FATTO QUESTO SI PU&Ograve; PARTIRE: fin dai primi metri si avverte immediatamente l&rsquo;impostazione di guida meno specialistica, un vantaggio per i piloti dotati di un&rsquo;esperienza limitata, meno gustosa per gli specialisti che si ritroveranno una moto meno estrema. Ma va bene cos&igrave;. La Multi &egrave; ora alla portata di tutti. Anche grazie alla sezione mediana che si fa stringere piacevolmente dalle gambe nella guida in piedi sulle pedane (il manubrio risulta invece bassino&hellip;) e alla piacevole erogazione del propulsore ai bassi e medi regimi. Il Desmo a fasatura variabile rimane tuttavia un&rsquo;unit&agrave; sportiva che ama essere guidata con piglio deciso: sotto i 3.500 giri la sua regolarit&agrave; di funzionamento non &egrave; esemplare e questo obbliga a qualche cambiata in pi&ugrave; per sentirlo girare rotondo e fluido.    PASSANDO ALL&rsquo;ANALISI DEL TRACTION CONTROL, va detto che fino a quando l&rsquo;andatura in off-road &egrave; media non c&rsquo;&egrave; alcun problema, se invece si vuole spingere di pi&ugrave; questo risulta un tantino invadente. Per aggirare il problema basta inserire la mappa motore &ldquo;media&rdquo;, (piena potenza ma erogazione morbida) che spinge di pi&ugrave; e quindi &ldquo;forza&rdquo; il DTC a non intervenire pi&ugrave; come prima. Per il resto la Multistrada 1260 Enduro &egrave; uno spettacolo, specialmente per la taratura delle sospensioni, che copiano tutto, offrendo una scorrevolezza da riferimento anche sulle pecche pi&ugrave; pronunciate.  &nbsp;  SU STRADA&hellip; UNA SPORTIVA TRAVESTITA  Abbandonato il fuoristrada (e smontati i pneumatici tassellati), basta inserire la modalit&agrave; Touring o quella pi&ugrave; cattiva Sport per ritrovarsi tra le mani una sportiva carenata&hellip; da viaggio. E se non &egrave; cos&igrave; poco ci manca: usato in maniera decisa, tra i 4.000 e gli 8.000 il Desmo Ducati &egrave; una furia, tenuto a bada da controlli eccezionali quanto a precisione e taratura.   L&rsquo;anti impennata, il traction, il ride-by-wire lavorano all&rsquo;unisono e si concretizzano in una spinta fuori dalle curve esagerata. Il tutto sempre nella massima sicurezza: gli interventi del traction rasentano la perfezione. L&rsquo;handling, dal canto suo, &egrave; un garanzia: rapida, ma non rapidissima, la Multi offre tanta stabilit&agrave; in piega e una precisione direzionale assoluta. Questo grazie alla risposta delle sospensioni che, come in fuoristrada, sono il massimo quanto a taratura e scorrevolezza.    IN PI&Ugrave; IL CONFORT &Egrave; ASSOLUTO: merito di una protezione aerodinamica eccellente, di vibrazioni ridotte e una posizione di guida molto naturale: peccato che la sella rimanga sempre un po&rsquo; troppo sagomata e impedisca di muoversi longitudinalmente. Promossi senza riserve cambio e freni: il primo, coadiuvato da un quinck-shift che funziona sia in scalata sia in inserimento, &egrave; una magia di precisione e rapidit&agrave;. I secondi invece sono finemente modulabili (anche in off-road) e all&rsquo;occorrenza potenti. Basta solo applicare pi&ugrave; pressione sulla leva: la prima parte della frenata infatti non &egrave; particolarmente aggressiva. 

Sulle strade nei dintorni di Firenze abbiamo provato a fondo la &quot;Multi&quot; 1260 Enduro, pi&ugrave; bassa per andare incontro a ogni tipo di utenza ed equipaggiata con il Desmo a fasatura variabile. Una giornata su strada e fuoristrada per scoprire una moto totale

Prova Ducati Multistrada 1260 Enduro: primo contatto

Arriva la nuova Ducati Multistrada 1260 Enduro, la pi&ugrave; specialistica della famiglia delle maxienduro di Borgo Panigale. L&rsquo;off-road &egrave; il suo habitat naturale grazie a un&rsquo;impostazione senza compromessi. Oltre al motore a fasatura variabile, novit&agrave; per le sospensioni e per la sella, ora pi&ugrave; bassa