        E che ce ne facciamo noi della startup Gogoro, seppure in crescita e in continua espansione, che opera a Taiwan? Beh, per il momento niente, ma in un futuro decisamente vicino &egrave; probabile che ne sentiremo parlare molto.&nbsp; IL SERVIZIO - Andiamo con ordine. Gogoro gi&agrave; da diverso tempo opera nell&rsquo;isola a sud della Cina. Il suo lavoro, stando a quando dicono i dati, sembra ben ripagato: ha raggiunto infatti il 17% delle quote di mercato tra gli scooter venduti a Taiwan. Questi numeri hanno permesso alla startup di diventare il primo produttore di scooter elettrici attraverso un modello di business concreto e, a quanto pare, vincente. Il vero punto di forza, per&ograve;, sta nell&rsquo;aspetto che la differenzia dagli altri. Gogoro, infatti, possiede tutta la filiera. Non solo scooter, ma anche batterie, tecnologia interna e piattaforma. Si fa tutto in casa, insomma. Cos&igrave; facendo, i clienti possono ricaricare il due ruote con le batterie presenti nei 1200 chioschi costruiti ad hoc.  &ldquo;Siamo una piattaforma, creiamo hardware, software e tecnologia server per offrire i trasporti del futuro e se possiamo rendere le citt&agrave; pi&ugrave; pulite e sane lo faremo in tutti i modi possibili -&nbsp;ha raccontato al blog statunitense TechCrunch il CEO Horace Luke&nbsp;- che sia tramite l'acquisto e la ricarica delle batterie in casa o acquisto e swapping delle batterie nei chioschi tramite il nostro sistema. Oppure, in questo caso, neppure chiederemo l'acquisto ma il solo noleggio&rdquo;. LA NOVIT&Agrave; - Tutto molto bello, ma le novit&agrave; sono altre e ben pi&ugrave; vicine a noi. Gogoro ha voglia di fare un ulteriore passo ed &egrave; per questo che il prossimo mese prender&agrave; vita GoShare, nuovo servizio di sharing con partenza da Taiwan ma con prospettive ben oltre l&rsquo;isola. La startup aveva gi&agrave; iniziato a sondare il terreno in Europa nel 2016: collaborando con Coup, si &egrave; insediata a Berlino, Madrid e Parigi (citt&agrave; pilota) con un servizio sharing di sperimentazione.  Adesso si punta a un maggiore insediamento nel Vecchio Continente, nel resto dell&rsquo;Asia e anche in Australia, grazie a un sistema integrato. Le recenti partnership con Yamaha, Aeon e PGO sembrano, infatti, andare proprio in questa direzione. Dopo Zig Zag, Ecooltra e CityScoot non resta che attendere il nuovo servizio di scooter sharing.&nbsp;        

<p>La startup di Taiwan ha battuto la concorrenza locale e da alcuni anni sta sperimentando scooter condivisi in alcune capitali del Vecchio Continente. Dal mese prossimo partir&agrave; il nuovo progetto che, grazie a un sistema integrato, vuole insediarsi definitivamente anche fuori dall&rsquo;isola asiatica</p>

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GoShare: il servizio sharing di Gogoro punta all’Europa