        L'Engine Room &egrave; una sorta di mondo virtuale dedicato agli amanti delle moto Honda. Si tratta di un viaggio digitale fatto di aneddoti, prototipi e icone che hanno fatto la storia della Casa giapponese. Dagli anni Quaranta al trionfo del SuperCub, dall'arrivo della leggendaria CB750 Four alla RC211V MotoGP: il portale &egrave; raggiungibile con un click direttamente dalla home del sito Honda Moto Italia.  UNA HONDA TUTTA D'ORO: UNA MONKEY IN MINIATURA CHE COSTA PI&Ugrave; DI QUELLA VERA Per diffondere la "cultura della moto" Engine Room &egrave; una sorta di rifugio virtuale che si evolve costantemente: con una periodicit&agrave; mensile, il portale si arricchisce di nuove storie e dettagli, ma anche di retroscena, contesti e di nomi di coloro che hanno scritto le pagine pi&ugrave; importanti della storia Honda e della sua lunga tradizione motoristica. Engine Room presenta un'impaginazione dinamica, unita a testi emozionanti e accattivanti, pensata da motociclisti per i motociclisti. Un luogo di libera condivisione, privo di diritti d'autore, con l'obiettivo di diffondere la "cultura della moto".  HONDA, PI&Ugrave; FACILE ACQUISTARE UNA MOTO USATA CON APPROVED SELECTION       

<p>Si tratta di un portale, dedicato agli amanti del marchio, che permette di fare un tuffo nella sua tradizione motoristica attraverso aneddoti, storie e nomi</p>

Honda, ecco Engine Room: il blog che racconta la storia della Casa giapponese

<p>Definirla una special &ldquo;di carattere&rdquo; &egrave; riduttivo. La realizzazione che vi proponiamo oggi sfrutta come base, lo si intuisce anche dall&#39;immagine sul serbatoio, una paciosa Indian da 400 chili, spogliata di tutto e pesantemente rivista nella meccanica. Cos&igrave; che di &quot;pacioso&quot; ci rimane in effetti ben poco, a partire dal grosso bicilindrico da 1.811 cc che passa da 75 a 125 cavalli, mentre la coppia, in origine di 139 Nm, raggiunge quota 180 Nm a 4.300 giri/min. &nbsp;A realizzare questa special chiamata &ldquo;Engina&rdquo;, i tedeschi di Louis Moto che, a parte il motore (completamente rivisto), il braccio oscillante e parte dell&rsquo;elettronica, della moto originale hanno lasciato ben poco. Per quanto riguarda il telaio troviamo una struttura tubolare by Sam Wasserman, mentre le sospensioni sono Wilbers, le ruote Kieno e l&rsquo;impianto frenante Brembo. Tante, poi, le parti realizzate artigianalmente; compresa la livrea&hellip;&nbsp; quest&#39;ultima sicuramente dedicata a chi non vuole correre il rischio di passare inosservato</p> 

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Honda, ecco Engine Room: il blog che racconta la storia della Casa giapponese

Louis Moto Engina, la sobrietà è un’altra cosa