Ducati torna a produrre un monocilindrico stradale, a distanza di 30 anni dal leggendario Supermono 550. Si chiama Superquadro Mono, ha una cilindrata di 659 cm3, è dotato di sistema Desmodromico e si pone come nuovo riferimento della categoria per prestazioni

Ducati, Superquadro Mono LE FOTO

Ducati partecipa alla quarantesima edizione di Auto e Moto d&#39;Epoca. L&#39;azienda presenta un&#39;esposizione di sette moto storiche, ognuna relativa adun&#39;epoca unica nella storia del marchio di Borgo Panigale. L&#39;evento si svolge dal 26 al 29 ottobre nei padiglioni di Bologna Fiere, nel cuore della Motor Valley.    DUCATI PRESENTA IL MONOCILINDRICO DI SERIE PI&Ugrave; POTENTE DEL MONDO  Dalla &quot;60&quot; alla Panigale V4  La mostra offre un viaggio iniziando con la Ducati 60 del 1949, il primo modello prodotto dall&#39;azienda. Si prosegue poi con la Scrambler 450, considerata &quot;un ponte&quot; tra le filosofie di motociclismo americane ed europee. Negli anni &#39;70, emerge la Ducati SD Darmah 900,&nbsp;che unisce sportivit&agrave;, eleganza e linee pulite.  Gli anni &#39;80 sono rappresentati dalla Ducati 750 Paso, seguita dal Monster 900 degli anni &#39;90, noto per il suo serbatoio a forma di schiena di bisonte. La Ducati 916 festeggia il suo trentesimo anniversario e rappresenta l&#39;unione tra design e prestazioni. La mostra si conclude con la Ducati 900 MHe del 2000, una moto sportiva dal design &quot;retr&ograve;&quot; venduta online. La mostra comprende anche la Panigale V4 S, rappresentante dell&#39;ultima evoluzione delle sportive bolognesi.  Da segnalare una iniziativa interessante: per i possessori di un biglietto per Auto e Moto d&#39;Epoca si avr&agrave; uno sconto per l&#39;ingresso al Museo Ducati.    DUCATI NEL &quot;NUOVO MONDO&quot; DEL CROSS: TONY CAIROLI AL LAVORO SULLA MOTO 

Dalla prima moto prodotta a Borgo Panigale, la Ducati 60 del 1949, alla recentissima Panigale V4 S: un tuffo nella storia&nbsp;al Padiglione 32 &nbsp;

Salone Auto e Moto d&#39;Epoca: un viaggio nella storia Ducati

C&#39;era una volta la Ducati Supermono 550, dotata di un innovativo monocilindrico soprannominato &quot;Batacchio&quot; e capace di divertire in pista come una sportiva di ben pi&ugrave; alta caratura. A Borgo Panigale la fissazione per i motori con un pistone solo non l&#39;hanno mai persa e a distanza di 30 anni ecco arrivare un inedito motore monociclindrico che come il celebre antenato &egrave; derivato da un pezzo di storia dell&#39;azienda, il bicilindrico Superquadro che equipaggiava la 1299 Panigale, che in questo contesto prende il nome di Superquadro Mono e che euipaggia la nuovissima Hypermotard 698 Mono.  In Ducati puntano sempre in alto    Che ci sia dietro il DNA di Ducati non v&#39;&egrave; dubbio. La motore della bicilindrica supersportiva eredita il carattere racing e il&nbsp;sistema Desmodromico, il pistone da 116 mm di alesaggio (con corsa pari a 62,4 mm), la camera di combustione, le valvole di aspirazione in titanio e di scarico in acciaio,&nbsp;per girare pi&ugrave; in alto di tutti ed esprimersi in allunghi davvero emozionanti. Orgogliosamente viene definito il monocilindrico di serie pi&ugrave; potente di sempre, perch&egrave; con i suoi 77,5 CV a 9.750 giri/min (che diventano 84,5 con lo scarico racing) e 6,4 kgm a 8.000 g/min segna di fatto il record per questa categoria, battendo il motore 690 di KTM e frullando fino al regime massimo di 10.250 giri.&nbsp;Regime risultante da un rapporto&nbsp;alesaggio/corsa di 1,86,&nbsp;valore pi&ugrave; elevato mai visto su un monocilindrico stradale.&nbsp;Tutto ci&ograve; rispettando i limiti dell&rsquo;omologazione Euro 5. Gli intervalli di manutenzione sono a 30.000 km per controllo ed eventuale regolazione del gioco valvole.  Andando pi&ugrave; nel tecnico, si tratta di un pezzo di meccanica sportiva con i fiocchi: come sul motore della Desmosedici MotoGP, anche i bilancieri del sistema Desmodromico vantano riporto superficiale DLC (Diamond Like Carbon), ha il ride-by-wire che offre tre diversi Power Mode (High, Medium, Low), i carter motore pressofusi integrano la camicia acqua attorno alla canna del cilindro, realizzata come sulla 1299 Superleggera in alluminio anzich&eacute; in acciaio e i coperchi frizione, alternatore e testa sono realizzati per fusione in lega di magnesio, sempre per ridurre al minimo il peso del motore garantendo un&rsquo;elevata resistenza meccanica.  Nuova Motard in arrivo il 2 novembre    Il bilanciamento del motore &egrave; garantito dalla presenza di due contralberi di equilibratura (uno anteriore e uno posteriore): grazie a questa soluzione il motore &egrave; capace di girare a regimi molto elevati mantenendo un livello di vibrazione comparabile ad un bicilindrico a V di 90&deg;. La trasmissione conta su un cambio a sei marce con rapportatura racing derivata dall&rsquo;esperienza maturata con la Panigale V4 e pu&ograve; essere dotato di Ducati Quick Shift (DQS) Up &amp; Down.    Ducati nel nuovo mondo del cross: Tony Cairoli al lavoro sulla moto 

Si chiama Superquadro Mono ed equipagger&agrave; la prossima generazione di modelli motard/enduro della Casa di borgo Panigale. Ecco come &egrave; fatto

Ducati presenta il monocilindrico di serie pi&ugrave; potente del mondo

Ducati finalmente toglie i veli al programma cross, e lo fa ufficializzando una collaborazione eccezionale con quello che &egrave; il campione della disciplina pi&ugrave; vittorioso dell&#39;ultima era, Antonio Cairoli. Ne avevamo parlato un po&#39; di tempo fa, ma ora, da Borgo Panigale, confermano di essere dietro al progetto MX da due anni e che il primo prototipo correr&agrave; nel prossimo campionato italiano motocross. Ovviamente non vengono rilasciati troppi dettagli, la la collaborazione tecnica per lo sviluppo del mezzo con &quot;Tony 222&quot; fa capire quanto seriamente l&#39;azienda stia lavorando a questo progetto.  Gamma completa presto in arrivo    Sar&agrave; una gamma di moto da competizione completa, con motori e telai sviluppati in casa e disponibili in diverse cilindrate. Ducati apre al termine &quot;famiglia di moto&quot; che probabilmente includer&agrave; anche le versioni enduro. Domenicali, Presidente e AD, commenta cos&igrave;:&nbsp; &ldquo;Sono orgoglioso di annunciare l&rsquo;ingresso di Ducati nel Motocross. Un mondo completamente nuovo per Ducati, nel quale vogliamo portare il nostro talento nella progettazione di moto leggere, con una componentistica eccellente e di elevate prestazioni che &ndash; soprattutto &ndash; possano emozionare sempre pi&ugrave; motociclisti. Cos&igrave; come crediamo che la pista sia il miglior laboratorio per sviluppare e testare le moto che poi saranno rese disponibili agli appassionati.   &Egrave; il motivo per cui abbiamo deciso di collaborare con un campione indiscusso come Tony Cairoli che, assieme alla passione e all&rsquo;impegno di tanti di noi qui a Borgo Panigale, contribuir&agrave; a rendere Ducati capace di offrire agli appassionati prodotti ad altissime prestazioni anche nel fuoristrada, cos&igrave; come abbiamo dimostrato di saper fare sull&rsquo;asfalto. Questo progetto &egrave; reso possibile dagli eccellenti risultati dell&rsquo;Azienda in questi ultimi anni, e conferma il nostro desiderio di ampliare la nostra presenza verso nuovi mondi, parlare a nuovi motociclisti e quindi far crescere la comunit&agrave; dei Ducatisti.&rdquo;    Gli fa eco Tony: &ldquo;Sono estremamente felice di entrare a far parte dell&rsquo;universo Ducati, da sempre simbolo di italianit&agrave; nel mondo, e di intraprendere questa nuova entusiasmante avventura, in un progetto tutto italiano. Poter apportare il mio contributo allo sviluppo della moto da cross di Borgo Panigale, &egrave; un sogno che diventa realt&agrave; ed &egrave; per me motivo di profondo orgoglio&rdquo;  Lo sviluppo del prototipo nell&#39;Italiano verr&agrave; affidato a Maddii Racing e all&#39;asso Alessandro Lupino, otto volte Campione Italiano e vincitore del Motocross delle Nazioni 2021, anch&rsquo;egli sotto contratto con Ducati nella doppia veste di pilota e collaudatore. Ci sar&agrave; da divertirsi, con Ducati e Triumph nel giro del motocross, pronti a sfidare KTM nel suo terreno di caccia!  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Finalmente la conferma del progetto che a Borgo Panigale tengono nascosto da due anni: una famiglia di moto fuoristrada con il debutto nell&#39;Italiano Cross previsto per il 2024

Ducati nel &quot;nuovo mondo&quot; del cross: Tony Cairoli al lavoro sulla moto

        L&rsquo;avevamo gi&agrave; visto con la Ducasu, Casa cinese che aveva lanciato un modello dotato di un bicilindrico parallelo da 385 cc e una potenza di 25 CV con design e le linee che per&ograve; richiamavano chiaramente il marchio Ducati.Ora, questo episodio si sta ripetendo con la Modiwei 800 RR che, non &egrave; una Ducati Panigale ma... ci va molto (forse troppo) vicino: il design, i fanali, gli specchietti con indicatori di direzione integrati sono identici alla sportiva bolognese.  IN CINA ECCO LE "DUCASU", IL MARCHIO-COPIA DI DUCATI Caratteristiche Sorprendente &egrave; anche la fedele riproduzione del monoammortizzatore laterale Ohlins, con l'unica differenza nella carenatura, che richiama la Panigale V2. Per cosa si distingue la Modiwei 800 RR? Dal suo impianto di scarico personalizzato. Dal punto di vista meccanico, il motore &egrave; frutto della Honda CB 650 R a quattro cilindri noti, ma in questo caso cresce fino a raggiungere i 777 cc. Questa modifica permette di erogare una potenza massima di 117 CV e una coppia massima stimata di 83 Nm. La moto &egrave; equipaggiata con una strumentazione TFT e illuminazione a LED, oltre a un quick-shifter e controllo di trazione. Non mancano nemmeno le manopole riscaldabili. Per quanto riguarda il sistema frenante, troviamo un doppio disco da 320 mm con pinza a attacco radiale all'anteriore, dotato di ABS. La Modiwei 800 RR &egrave; gi&agrave; disponibile in Cina al prezzo equivalente di 4.800 euro.  DUCATI MULTISTRADA V4 RS, PROVA ESCLUSIVA: ED &Egrave; SUBITO MULTI-PISTA!       

Linee della bicilindrica 1299 e motore della CBR 650R. Dalla Cina arriva un mix delle grandi Case ma ad un prezzo nettamente inferiore

Modiwei 800 RR, una Panigale... con motore Honda

Proprio quando pensavo che Ducati avesse sfornato tutte le possibili versioni di Multistrada, dalla dakariana Rally alla sportivissima Pikes Peak, l&rsquo;azienda bolognese ha rincarato la dose. Hanno presentato una Multistrada ancora pi&ugrave; veloce, sportiva, potente ed esclusiva che mai. Una moto che va come un missile sia in strada che in pista ma che, soprattutto, conserva la sfruttabilit&agrave; di ogni Multistrada. La nuova Ducati Multistrada V4 RS utilizza il pi&ugrave; potente motore Desmosedici Stradale della Streetifgher, non il V4 Granturismo con valvole a molla, fatto che la elegge a Multi pi&ugrave; potente di sempre; nonostante questo &egrave; dotata di cruise control adattivo, posizione di guida confortevole e asole per le borse laterali. Se fosse un&rsquo;auto probabilmente sarebbe una Lamborghini Urus: comoda, pratica, incredibilmente veloce e&hellip; anche un po&rsquo; folle.  Motore Superbike    Si tratta di una trasformazione significativa per la Multistrada, poich&eacute; tutte le sue sorelle utilizzano il motore Granturismo da 1.158 cc. Introdotto nel 2021, aveva scosso il cuore dei ducatisti pi&ugrave; incalliti in quanto era il primo motore Ducati a non utilizzare la distribuzione desmodromica. Che Ducati abbia progettato la RS pensando proprio per loro? Chi pu&ograve; dirlo. Ha una cilindrata inferiore, 1.103 cc, ma pu&ograve; girare pi&ugrave; in alto e sprigionare 180 CV a 12.250 giri (con lo scarico completo Akrapovic si arriva addirittura a 192 CV). Avendo una cilindrata inferiore, perde per strada un po&rsquo; di coppia rispetto alle altre Multi: 118 Nm a 9.500 giri, contro i classici 125 Nm a 8.750 giri. Per aumentare la sensazione di accelerazione, la RS ha rapporti pi&ugrave; corti rispetto alla Pikes Peak (di fatto, come la Streetfighter). Ovviamente la suite di controlli elettronici &egrave; completissima. Quattro Riding Mode: Sport, Touring, Urban e Race al posto del classico Enduro. Ciascun Riding Mode regola di conseguenza tutti i vari parametri, tra cui la mappa motore (4 livelli: Low, Medium, High e Full).  ANIMO FEROCE    L&rsquo;erogazione di potenza &egrave; maestosa e sembra anche pi&ugrave; intensa che sulla Streetfighter, nonostante paghi qualche cavallo. Mentre lasciavo la pitlane per entrare in pista, sembrava una classica Multistrada con ruote di 17 pollici, a meno del sound della frizione a secco (optional). Poi per&ograve; ho girato il gas, il motore ha aperto le fauci e ha iniziato ad accelerare con una ferocia inaudita, al pari di una Panigale V4: una combinazione bizzarra ed emozionante. Consapevole di essere solo il secondo pilota al mondo a guidare la nuova RS, ero un po&rsquo; in ansia. Fortunatamente conosco bene il circuito di Modena (un anno fa ero qui in sella alla Pikes Peak), quindi ho potuto concentrarmi esclusivamente sulle sensazioni di guida. &Egrave; una pista stretta e tortuosa con un lungo rettilineo, che ha dato alla RS la possibilit&agrave; di sgranchirsi i polmoni. Con lei viene istintivo guidare come su una sportiva, tirando le marce fino al limitatore e cambiando solo quando si accende la luce di cambiata. Non esiste una Multistrada lenta ma le versioni &ldquo;tradizionali&rdquo; arrivano a 10.000 giri. A questo regime, la RS sta ancora accelerando con forza verso i 12.250 giri e volendo sale senza fatica fino a 13.000 giri.  Sulla carta la coppia &egrave; inferiore alla &quot;Multi&quot; standard, ma quando sei in pista e utilizzi quel 25% di regime in pi&ugrave; non si accusa la mancanza di forza ai bassi. All&rsquo;uscita dall&rsquo;ultima curva di Modena, con l&#39;anti-wheelie al minimo, potevo sentire la ruota forgiata Marchesini da 17 pollici librarsi sopra al cordolo mentre la potenza spingeva e spingeva lungo il rettilineo. La combinazione di un motore potente, di un quickshifter perfettamente tarato e di eccellenti aiuti elettronici, ti permettono di guidare la RS come la Streetfighter V4 S o addirittura come la Panigale, piuttosto che come una moto progettata per portare te e il tuo partner in vacanza. Se si pensa che pu&ograve; ospitare le borse laterali, fa un certo effetto.  &nbsp;  Rigore da sportiva    Un cambiamento significativo rispetto alla normale Multistrada &egrave; l&#39;introduzione della ruota anteriore di 17 pollici. I cerchi sono anche pi&ugrave; leggeri di 2,7 kg e possono calzare gomme specifiche per la pista. Di serie ci sono le Pirelli Diablo Rosso IV Corsa ma la nostra moto in prova aveva pneumatici slick Pirelli. Altri chili si sono persi grazie all&rsquo;utilizzo di un telaietto in titanio, la prima Ducati al mondo: 2,5 kg in meno (Ducati ci ha fatto toccare con mano il telaietto in titanio: non potevo credere quanto fosse leggero). La &quot;Multi&quot; V4 S e la nuova Grand Tour utilizzano entrambe le semiattive Skyhook Marzocchi, la RS invece utilizza le &Ouml;hlins Smart EC 2.0. Ciascun Riding Mode modifica le caratteristiche di smorzamento. Per prenderci la mano sono partito con la modalit&agrave; Sport e una taratura dei controlli un po&rsquo; pi&ugrave; invasiva. Ma &egrave; bastato qualche giro per capire che s&igrave;, bisognava slegare la bestia.  COME UNA MOTO DA CORSA  Si pu&ograve; cambiare Riding Mode in movimento (con l&rsquo;acceleratore chiuso) ma ho scelto di tornare ai box, cambiare modalit&agrave; e regolare gli aiuti del pilota. In modalit&agrave; Race le sospensioni sono molto diverse, decisamente pi&ugrave; sostenute in frenata e composte a centro curva. Aumenta anche l&rsquo;altezza da terra, che significa poter mantenere una maggiore velocit&agrave; in curva. Le sospensioni semiattive a corsa lunga potrebbero essere viste come un punto debole dai motociclisti sportivi; in realt&agrave; il feedback che restituiscono &egrave; eccellente, soprattutto considerando che parliamo di una moto &ldquo;turistica&rdquo;. La RS mi ha ispirato cos&igrave; tanta fiducia che ho rimosso il controllo di trazione e l&rsquo;anti-wheelie. Sentivo il limite avvicinarsi, proprio come su una moto da corsa. In foto sembra una moto enorme, ma non &egrave; la sensazione che si prova a bordo. Ducati non ha ancora dichiarato il peso, ma la Pikes Peak pesa 214 kg a secco, dunque &egrave; lecito aspettarsi un peso attorno ai 210 kg o anche meno, considerati il telaietto in titanio e la batteria pi&ugrave; leggera (1,4 kg in meno). Con l&rsquo;Akrapovic non omologato per la strada, potremmo essere attorno ai 205 kg, che la renderebbe appena 25 kg pi&ugrave; pesante della Streetfighter V4 S. Mi sarebbe piaciuto fare un confronto cronometrico tra la RS e la Streetfighter: in una pista cos&igrave; tortuosa potrebbe essere molto vicina&hellip;    Verdetto  Essendo una persona a cui piacciono molto le globetrotter sportive, ero rimasto impressionato dalla Pikes Peak. Con la RS per&ograve; Ducati ha spostato i limiti ancora pi&ugrave; in alto, ridefinendo il concetto di crossover. Il V4 da 192 CV e la versatilit&agrave; della Multistrada sono una miscela inebriante. Si &egrave; trattato di un test esclusivamente in pista, ma sono certo che, come tutte le &quot;Multi&quot;, la RS sar&agrave; in grado di percorrere centinaia di chilometri in tutta serenit&agrave;. S&igrave;, &egrave; costosa, ma &egrave; anche unica, esotica. Quante volte i possessori di una Panigale avrebbero desiderato un po&rsquo; di comfort in pi&ugrave; o una maggiore autonomia? Bene, sacrificando giusto qualche decimo sul vostro tempo sul giro, qui avrete la risposta.  Chi ne ha bisogno? Uno come me per esempio, ma sospetto che tanti altri la desiderano. Il fatto che Ducati sia stata abbastanza audace da produrre una moto cos&igrave; versatile e allo stesso tempo cos&igrave; folle, &egrave; semplicemente adorabile. 

Tra i cordoli del circuito di Modena abbiamo scatenato in anteprima la Multistrada pi&ugrave; pistaiola e folle di sempre. Ecco com&rsquo;&egrave; andata

Ducati Multistrada V4 RS, prova esclusiva: ed &egrave; subito Multi-pista!

        Qualche tempo fa &egrave; stata la volta di BMW, che con la M 1000 XR Prototype ha deciso di portare le altissime prestazioni nel mondo delle turistiche a seduta alta, ora tocca a Ducati che non si lascia intimidire dall'attacco bavarese e decide di sfornare la sua personale interpretazione della turistica con attitudine da Superbike, la Multistrada V4 RS. Su queste due moto si costruir&agrave; il segmento delle hypercrossover, e ci aspettiamo di vedere prestazioni comparabili a hypernaked e maxi carenate. Ha senso? Si e no, ma finch&egrave; c'&egrave; della domanda e qualcuno che le moto le compra, le case produttrici avranno sempre ragione nel proporre concetti motociclistici estremi come questi. M contro RS: due sigle... da auto!  Prima di tutto &egrave; una sfida di numeri: la M 1000 XR Prototype &egrave; stata mostrata quest'estate ma non rappresenta ancora la versione definitiva del modello, che molto probabilmente avr&agrave; le stesse caratteristiche tecniche ed estetiche ma con livree pi&ugrave; curate. Di conseguenza, essendo un prototipo, non possiamo parlare di scheda tecnica definitiva ma si parla di circa 200 CV per poco pi&ugrave; di 220 kg di peso, perch&egrave; il motore &egrave; condiviso con le altre due M di casa, la naked 1000 R e la supersportiva 1000 RR, gi&agrave; di per s&egrave; molto spinte e dotate di chicche meccaniche ed elettroniche da vera racing bike Ducati risponde con altrettanta tracotanza: In questa configurazione, omologata Euro 5+, il motore Desmosedici Stradale sviluppa una potenza massima di 180 CV, con limitatore a 13.500 giri/minuto ed &egrave; dotato di frizione a secco della Panigale e un peso che - pur non essendo stato dichiarato - sar&agrave; di sicuro inferiore a quello della Pikes Peak, che &egrave; di 214 kg. Possiamo dirlo con certezza perch&egrave; la moto ha un codino ridisegnato pi&ugrave; leggero, cerchi marchesini forgiati da -2,7 kg e un risparmio di 3 kg che arriva dal largo uso di fibra di carbonio. Poi c'&egrave; la ciclistica che qui si basa su componenti al top delle prestazioni, quindi Ohlins semiattive, pluriregolabili e collegate ai settaggi elettronici selezionabili dalla strumentazione per entrambe, che in comune hanno anche un nome molto ben conosciuto agli amanti delle auto: M &egrave; la divisione sportiva di BMW nata negli anni '70 con la mitica M1, mentre RS richiama quella che &egrave; la sigla delle Audi ad alte prestazioni. Che sia stata la propriet&agrave; tedesca a imporre questa sigla per lanciare un messaggio diretto ai concorrenti bavaresi? Forse si, forse no, ma fa un po' strano creare questo collegamento per una Ducati.  &nbsp; Che senso hanno queste moto?  Per chiudere una domanda che si ripete di continuo quando nel mondo delle due ruote si alimenta la corsa alle megapotenze: ha senso portare all'estremo delle prestazioni moto nate per il turismo su strada? C'&egrave; qualcuno che sfogher&agrave; tutta questa cavalleria in pista?&nbsp; Probabilmente no, o per lo meno non esister&agrave; un cliente che compra questo mezzo solo ad uso pista. Il fatto di avere 180 o 200 CV non far&agrave; la differenza nelle prestazioni su strada, che non &egrave; il terreno ideale per sfogare tutta questa cavalleria. Piuttosto le nuove ciclistiche e i pesi alleggeriti saranno un gradito plus nella qualit&agrave; di guida di queste due moto. Il gioco delle megapotenze &egrave; - in questo caso - un'operazione di marketing che punta ad enfatizzare l'animo sportivo di BMW e Ducati, sfruttando tecnologie gi&agrave; presenti in casa e portandole in un segmento nuovo. Le crossover piacciono? Si, tanto. Le moto potenti piacciono? Parecchio. Facendo due pi&ugrave; due &egrave; quasi logico intuire che qualcosa del genere sarebbe arrivato presto e oltre a generare profitto (poco, dato che saranno serie numerate) spinge le vendite delle versioni pi&ugrave; "umane" di Multi e XR.&nbsp; Per concludere il target: chi compra questa moto &egrave; un cliente abbiente, uno che pu&ograve; permettersi di spendere fra i 25 e i 30 mila euro per una moto e che probabilmente in garage ha un SUV costoso (probabilmente tedesco) o un'auto sportiva. Da questo identikit possiamo capire perch&egrave; l'utilizzo delle sigle M e RS sia azzeccato, &egrave; un richiamo diretto a quell'utenza che &egrave; affascinata dalle auto tedesche ad alte prestazioni e che vede in questo tipo di prodotto anche lo status nel quale vuole identificarsi.&nbsp;  PROVA Kawasaki Ninja 7 Hybrid: come va su strada       

Potenze da superbike, ciclistiche raffinate e aggressivit&agrave; da ogni angolo, ma sono pur sempre delle crossover! Benvenuti nell'era delle turistiche ad altissime prestazioni

Ducati Multistrada V4 RS Vs. BMW M 1000 XR: il senso delle hypercrossover!

Nel quarto episodio della Ducati World Première web series 2024 Ducati presenta la nuova V4 RS, la Multistrada più sportiva, raffinata ed esclusiva mai realizzata dalla Casa di Borgo Panigale. Prodotta in serie numerata, la Multistrada V4 RS è l’ultima nata della famiglia che quest’anno celebra il suo ventesimo anniversario ed è equipaggiata col motore Desmosedici Stradale, derivato da quello della Panigale V4

Ducati Multistrada V4 RS LE FOTO

Il touring si fa estremo. Nel quarto episodio della Ducati World Premi&egrave;re 2024 Ducati presenta la nuova V4 RS, la Multistrada &quot;da corsa&quot;. Come sottolinea la sigla (che fa il paio alle moto usate dai team privati in SBK) la RS &egrave; un moto decisamente sportiva. Prodotta in serie numerata,&nbsp;&egrave; l&rsquo;ultima nata della famiglia che quest&rsquo;anno celebra il suo ventesimo anniversario ed &egrave; equipaggiata col motore Desmosedici Stradale, derivato da quello della Panigale V4.  COME &egrave; FATTA LA MULTISTRADA V4 RS    E&#39; l&rsquo;unica della famiglia ad adottare il motore Desmosedici Stradale da 1.103 cc. Per unire le caratteristiche della Panigale e dello Streetfighter, Ducati &egrave; intervenuta sul V4 ottenendo per una curva d&rsquo;erogazione fluida e regolare ai bassi regimi e allo stesso tempo, grazie alla distribuzione desmodromica, gasante agli alti regimi.&nbsp; Questi obiettivi sono stati raggiunti adottando il filtro aria della Panigale V4 R, pi&ugrave; permeabile e sportivo, e un impianto di scarico con silenziatore Akrapovicsviluppato specificamente per la Multistrada V4 RS. In questa configurazione, omologata Euro 5+, il motore Desmosedici Stradale sviluppa una potenza massima di 180 CV, con limitatore a 13.500 giri/minuto.&nbsp; Per sfruttare al meglio l&rsquo;erogazione del Desmosedici stradale, pi&ugrave; sportiva e caratterizzata da un maggior allungo, la rapportatura finale &egrave; stata accorciata mantenendo invece invariati i rapporti del cambio.  CICLISTICA    Il telaio monoscocca in alluminio si differenzia da quello della&nbsp;Multistrada V4 S e Rally per&nbsp;un&rsquo;inclinazione del cannotto di sterzo differente (25,75&deg; rispetto a 24,5&deg;) definendo quote ciclistiche di avancorsa e interasse in funzione della maggior sportivit&agrave; della moto (come sulla V4 Pikes Peak).&nbsp;I cerchi forgiati in alluminio Marchesini, pi&ugrave; leggeri di 2,7 kg rispetto a quelli della V4 S,&nbsp; La scelta delle sospensioni &Ouml;hlins Smart EC 2.0 va nella direzione di garantire le migliori performance nell&rsquo;uso sportivo grazie all&rsquo;utilizzo di un sistema &ldquo;event based&rdquo;, come su Panigale V4 S e Streetfighter V4 S, che si autoregola in base allo stile di guida del pilota. Il sistema, gi&agrave; impiegato sulla Multistrada V4 Pikes Peak, &egrave; stato ricalibrato. In particolare, nei Riding Mode Touring e Sport sono state modificate le tarature del sistema dinamico per migliorare il comfort durante la guida rilassata e allo stesso tempo il supporto quando ci si diverte sul misto di montagna. Per migliorare la dinamica di guida anche a pieno carico, inoltre, &egrave; stata aumentata la frenatura idraulica quando il pilota seleziona livelli di smorzamento pi&ugrave; elevati nei vari Riding Mode nei vari Load Mode con bagagli e passeggero.  L&rsquo;impianto frenante &egrave; quello della Panigale V4. All&rsquo;anteriore&nbsp;dischi da 330 mm di diametro e pinze monoblocco Brembo Stylema, a cui si aggiungono le pastiglie della Panigale V4. Al posteriore disco da 265 mm di diametro su cui lavora una pinza flottante Brembo. Il comando, dalla cinematica regressiva, ha un pompante pi&ugrave; piccolo, migliorando cos&igrave; potenza e modulabilit&agrave;. L&rsquo;impianto &egrave; gestito dal sistema ABS Cornering Bosch-Brembo 10.3ME.  Oltre agli elementi in fibra di carbonio e titanio, per ridurre ulteriormente il peso &egrave; stata adottata una batteria di piccole dimensioni. In questo modo si risparmiano ben 3 kg rispetto a Multistrada V4 Pikes Peak.  ERGONOMIA    La nuova V4 RS offre un&rsquo;ergonomia pi&ugrave; sportiva rispetto alla Multistrada V4, con pedane pi&ugrave; alte e arretrate per aumentare il massimo angolo di piega. Il manubrio, fissato rigidamente alla piastra per migliorare il feeling di guida, &egrave; pi&ugrave; basso, pi&ugrave; stretto e ha una curvatura meno accentuata. Le nuove manopole, pi&ugrave; morbide, hanno un disegno pi&ugrave; sportivo. Questa combinazione ergonomica si traduce in un migliore feeling nella guida sportiva, mantenendo allo stesso tempo un buon livello di comfort. Il comfort &egrave; stato infatti oggetto di grande attenzione, per mantenere la migliore sintesi fra sport e turismo della Multistrada V4 RS.  FRIZIONE A SECCO    Come sulla Panigale V4 SP2 e Streetfighter V4 SP2, infine, anche su Multistrada V4 RS &egrave; presente la frizione a secco STM-EVO SBK realizzata in alluminio dal pieno, con una specifica configurazione di molle e rampe antisaltellamento. Questa componente, che fluidifica la guida nelle fasi di staccata e inserimento, contribuisce anche ad arricchire la sonorit&agrave; di scarico con il suo tipico timbro metallico a frizione disinnestata. Per migliorare il comfort termico del motore, il Desmosedici Stradale &egrave; stato progettato per effettuare una deattivazione della bancata posteriore a moto ferma, in folle e con temperatura motore oltre i 70&deg;. Sempre per offrire un maggior comfort, nelle giornate pi&ugrave; fredde gli upwash, i condotti che portano aria fresca alle gambe del pilota, sono chiudibili. L&rsquo;intervallo di manutenzione per il controllo gioco valvole sulla Multistrada V4 RS &egrave; previsto ogni 30.000 km.  Elettronica: Power Mode Full    Non manca un avanzato e sofisticato pacchetto elettronico in questo caso derivato&nbsp;dalla Multistrada V4 S, che comprende, tra gli altri, la tecnologia radar di serie sia all&rsquo;anteriore che al posteriore, che abilita la funzionalit&agrave; del Cruise Control Adattivo (ACC, Adaptive Cruise Control) e del Blind Spot Detection (BSD).  La dotazione elettronica&nbsp;&egrave; composta da 4 Power Mode (Full, High, Medium, Low), dal Ducati Traction Control (DTC), dal Ducati Wheelie Control (DWC), dalla gestione freno motore Engine Brake Control (EBC) e dal Ducati Quick Shift (DQS) Up&amp;Down. Tutti questi sistemi sono stati calibrati per le caratteristiche e la destinazione d&rsquo;uso del modello e integrati in quattro Riding Mode, ovvero Race, Sport, Touring, Urban. Viene introdotto per la prima volta nella famiglia Multistrada il Power Mode Full (associato di default al Riding Mode Race, contraddistinto da una bandierina a scacchi sopra il nome) che eroga la massima potenza in tutte le marce.&nbsp;Gli altri Power Mode sono stati calibrati per l&rsquo;impiego su Multistrada V4. In particolare:  - High (associato di default al Riding Mode Sport) offre la massima potenza in 4&deg;, 5&deg; e 6&deg; marcia con una leggera decurtazione di coppia in 1&deg;, 2&deg; e 3&deg;, con risposta pronta dell&rsquo;acceleratore. - Medium (associato di default al Riding Mode Touring) offre anch&rsquo;esso la massima potenza in 4&deg;, 5&deg; e 6&deg; marcia, con leggera decurtazione in 1&deg;, 2&deg; e 3&deg;, ma con una risposta pi&ugrave; dolce dell&rsquo;acceleratore. - Low (default nel Riding Mode Urban) con una potenza ridotta a 84 kW (114 cv) e una risposta dolce dell&rsquo;acceleratore.  Non manca il sistema l&rsquo;EBC (Engine Brake Control) regolabile su tre livelli, che permette al pilota di personalizzare il freno motore a seconda del proprio stile di guida e del contesto. La maggior sportivit&agrave; del pacchetto elettronico della V4 RS &egrave; sottolineata dalla nuova grafica del cruscotto, che presenta nella schermata principale una tendina dei controlli con funzionalit&agrave; analoga all&rsquo;Infomode Track di Panigale V4 e Streetfighter V4. In questa tendina vengono visualizzati i livelli impostati per DTC, ABS e DWC nel riding mode selezionato. Inoltre, viene evidenziato l&rsquo;intervento del Ducati Traction Control e del Ducati Wheelie Control attraverso un lampeggio dell&rsquo;elemento della tendina corrispondente e l&rsquo;illuminazione dell&rsquo;angolo superiore destro del cruscotto. Il cruscotto TFT con schermo da 6,5&ldquo;&nbsp;permette di visualizzare il navigatore cartografico grazie al Ducati Connect, che consente di fare il mirroring del proprio dispositivo cellulare. Proprio a supporto di questa funzionalit&agrave;, il vano smartphone gode di ventilazione forzata, per raffreddare il telefono durante l&rsquo;uso intensivo delle funzioni di navigazione e durante la ricarica.&nbsp;    Colorazioni e disponibilit&agrave;  La moto sar&agrave; disponibile nelle concessionarie della rete Ducati a partire dal mese di gennaio 2024 in un unico allestimento, che prevede radar anteriore e posteriore di serie nella livrea Iceberg White. Come su tutti i modelli della famiglia Multistrada, anche sulla Multistrada V4 RS Ducati offre inoltre l&rsquo;esclusiva garanzia &quot;4Ever Multistrada&quot;, valida per 4 anni a chilometraggio illimitato, garantita dall&#39;intera rete di concessionari della Casa Bolognese sul territorio europeo.   

La &quot;multi&quot; senza compromessi &egrave; spinta dal motore Desmosedici Stradale di derivazione Panigale V4, con frizione a secco e calibrazioni elettroniche dedicate

Ducati Multistrada V4 RS: la tourer da SBK

Dopo che alcune immagini inedite della nuova Hypermotard e della Desert X Rally sono state diffuse in rete prima della presentazione ufficiale, sono recentemente emersi ulteriori anticipazioni sui nuovi arrivi 2024 da Borgo Panigale. Questa volta, sembra che queste anticipazioni siano state ottenute da un video girato durante un incontro con i concessionari esteri del machio bolognese.    COSA ATTENDERCI PER LA MULTISTRADA V4 RS?  NE PARLIAMO QUI  DUCATI FESTEGGIA I 20 ANNI DELLA MULTISTRADA AL XX AUTOSTYLE DESIGN COMPETITION 

Le immagini sfuggite in rete da una convention con i concessionari: ecco le caratteristiche svelate dalle foto spia

Ducati Multistrada V4, si punta all&#39;estremo con la RS

        Ducati ha partecipato al 20esimo anniversario della Multistrada al XX Autostyle Design Competition, l'evento organizzato da Berman S.p.A che attrae i migliori talenti nel campo del design automotive a livello internazionale. Nella pittoresca Villa Schiarino Lena, l'azienda italiana ha esposto i quattro modelli della gamma Multistrada.  Le quattro Multistrada Ciascuna delle quattro moto esposte rappresenta un capitolo importante nella storia di Ducati. La prima Multistrada 1000 DS ha rappresentato la visione originale dell'azienda, mentre la Multistrada 1200 &egrave; stata colei che ha annunciato l'introduzione dei Riding Mode. La Multistrada 1200 DVT ha segnato invece nuovi standard con il suo motore innovativo e la Multistrada V4 ha portato l'innovazione a un nuovo livello con l'uso di radar sia anteriori che posteriori. "&Egrave; stato entusiasmante partecipare ad Autostyle per parlare del design Ducati. Stile &egrave; uno dei tre valori fondamentale del brand ed &egrave; uno degli elementi distintivi che rendono una Ducati unica e riconoscibile. Abbiamo deciso di portare un approfondimento su Multistrada per avere l&rsquo;occasione di celebrare ancora una volta i vent&rsquo;anni di questa moto che per noi &egrave; sinonimo di tecnologia all&rsquo;avanguardia, performance ed emozioni uniti a uno stile unico e distintivo", ha dichiarato Andrea Ferraresi, Direttore Strategy &amp; Centro Stile Ducati.  ALLA SCOPERTA DEL MONDO DUCATI CON BORGO PANIGALE EXPERIENCE       

L'azienda italiana ha esposto all'evento i quattro modelli che hanno segnato pagine di storia importanti: la Multistrada 1000 DS, la Multistrada 1200, 1200 DVT e Multistrada V4

Ducati festeggia i 20 anni della Multistrada al XX Autostyle Design Competition

        A Borgo Panigale, Ducati ha realizzato "Borgo Panigale Experience", un percorso dedicato a tutti gli amanti delle moto per immergersi nell'universo Ducati e nei suoi 97 anni di storia. Il fulcro dell'iniziativa &egrave; la una visita al Museo dove si possono ammirare da vicino icone che hanno scritto la storia di questa azienda.  DUCATI, AVANTI PER EICMA: NUOVE FOTO DELLA PROSSIMA MOTARDONA Tuffo nell'universo Ducati Gli ospiti avranno inoltre l'opportunit&agrave; di entrare all'interno della fabbrica, proprio nelle stanze dove nascono i modelli del marchio italiano. Attraverso una visita guidata, si pu&ograve; seguire l'intero processo di produzione tra le linee di assemblaggio e osservando da vicino come prendono vita le moto. Aumentati anche gli appuntamenti per il Discovery Tour in compagnia del curatore del Museo Ducati Livio Lodi: il 21 ottobre, 18 novembre e 2 dicembre, sar&agrave; possibile ascoltare i suoi aneddoti e scoprire i segreti di uno dei pi&ugrave; prestigiosi marchi italiani. Da questo poi, il tour comprender&agrave; anche una tappa nel nuovo edificio "Finitura e Delibera Estetica", dove vengono assemblate parti fondamentali come le carenature e le cover. Qui, ogni moto &egrave; sottoposta a un'ispezione attenta per garantire che ogni dettaglio sia impeccabile. Questo nuovo spazio, inaugurato con orgoglio nel dicembre del 2022, &egrave; grande ben 4.400 metri quadrati ed &egrave; stato riconosciuto come un "Nearly Zero Energy Building", cio&egrave; con consumo energetico &egrave; pressoch&eacute; nullo e alimentato principalmente da fonti rinnovabili.  DUCATI, LA DESERTX ALZA L'ASTICELLA IN OFF-ROAD CON LA RALLY       

Ducati apre le porte della sua fabbrica per svelare l'arte di assemblaggio e rifinitura dei suoi modelli e per raccontare, attraverso la voce di Livio Lodi i segreti del marchio

Alla scoperta del mondo Ducati con Borgo Panigale Experience

Single a nozze. Prosegue (e come pensare il contrario?) il lavoro di sviluppo du Ducati attorno alla sua ultima e, per certi versi, clamorosa novit&agrave; per il prossimo futuro. Quella che potrebbe essere la futura - ipotizziamo il nome - &quot;Hypermono&quot; &egrave; stata di recente pizzicata su strada durante i collaudi. Da quello che si nota in queste immagini, la moto sembra ormai a buon punto nello sviluppo, almeno a giudicare dalle sovrastrutture abbastanza rifinite (consideriamo che si parla di un pre-serie) e ciclistica &quot;pulita&quot; e ormai definita nella componentistica come il bel forcellone in alluminio.    COME POTREBBE ESSERE LA MOTARDONA DUCATI  Al momento l&#39;incognita pi&ugrave; grande &egrave; rappresentata dalle caratteristiche del nuovo motore che, ipotizziamo va confrontarsi con quanto gi&agrave; visto sul mercato (KTM e il suo 690 Lc4) e quindi dovrebbe essere compresa tra i 600 e i 700 cc. La scelta pi&ugrave; ovvia sarebbe quella di 630 cc, perch&eacute; sarebbe la met&agrave; della cilindrata del bicilindrico a V 1260 Testastretta da 158 CV. Ci&ograve; porterebbe il vantaggio di poter utilizzare una testa presa dal motore a V in modo da avere il lavoro &quot;gi&agrave; fatto&quot; e ottimizzare cos&igrave; i costi di sviluppo di una nuova testata.  Seguendo questa logica, del Testastretta &quot;dimezzato&quot;, ipotizziamo un alesaggio di 106 mm e una corsa di 71,5 mm, che porterebbe a raggiungere la stessa velocit&agrave; nominale di 9.500 giri/min del V2. Rispetto al mono della KTM, ci&ograve; significherebbe una regime maggiore del 18%. E quindi, in soldoni, con potenza vicina agli 80 CV.  IN ARRIVO ANCHE LA VERSIONE ENDURO?    Al netto di queste speculazioni, sembra legittimo per&ograve; pronosticare una &quot;prima&quot; in quel di EICMA per la nuova monocilindrica, anche in virt&ugrave; di queste nuove immagini che, come detto, mostrano un prodotto gi&agrave; abbastanza maturo e che proprio in questi giorni sta girando sulla pista di Pomposa in gran segreto&nbsp;per mettere a punto gli ultimi dettagli. Ne sapremo di pi&ugrave; quindi tra poche settimane, anche riguardo una eventuale versione Enduro, che sfrutti la medesima base tecnica al netto di ruote e sospensioni, ma che potremmo vedere solo tra un anno.    Ducati, la DesertX alza l&#39;asticella in off-road con la Rally 

Le immagini mostrano l&#39;inedita monocilindrica (Hypermono?) in fase di test. La vedremo gi&agrave; alle passerelle di Milano? Gli indizi remano verso quel periodo

Ducati, avanti per EICMA: nuove foto della prossima motardona

La prossima novità di Borgo Panigale lima gli ultimi dettagli in vista della presentazione. La vedremo già ad EICMA?

Ducati Hypermono: le FOTO

Nuovi limiti per la DesertX. Ducati ha svelato la versione Rally della sua maxi enduro, un allestimento che punta ai fuoristradisti pi&ugrave; sportivi, mix di prestazioni per i viaggi o i rally pi&ugrave; impegnativi. Sviluppata e testata nei campi di gara da piloti del calibro di Antoine Meo, presenta un design aggressivo, caratterizzato da una livrea che evoca le avventure in off-road.&nbsp;  Ciclistica    Le sospensioni sono Kayaba a cora maggiorata e si abbinano alle ruote, a raggi centrali e con caratteristiche da fuoristrada racing come il mozzo ricavato dal pieno e canali per camera d&rsquo;aria Takasago Excel per le ruote provviste di tripla omologazione (come per la Standard). La ciclistica della DesertX Rally &egrave; stata ottimizzata per affrontare le condizioni pi&ugrave; impegnative: il retrotreno &egrave; composto da un forcellone in alluminio variato nel punto di attacco rispetto alla DesertX standard, la forcella KYB &egrave; a cartuccia chiusa con steli dotati di trattammento DLC e con escursione di 250 mm, e mono posteriore regolabile con escursione di 240 mm. La luce a terra &egrave; ora di 280 mm (30 mm in pi&ugrave; della standard).  Motore  La DesertX Rally &egrave; spinta da un bicilindrico Ducati Testastretta 11 da 937 cc e 110 CV di potenza, ottimizzato per il fuoristrada e dotato di sei Riding Mode, tra cui Enduro e Rally, che regolano il Cornering ABS, il Ducati Traction Control (DTC) e il Ducati Wheelie Control (DWC) per un controllo preciso su terreni accidentati.  Gli intervalli di manutenzione della DesertX Rally sono previsti ogni 15.000 km o 24 mesi, con controllo gioco valvole ogni 30.000 km.&nbsp;  Tecnologia&nbsp;  Il display TFT a colori da 5 pollici offre informazioni chiare e leggibili anche in piedi sulla moto. &Egrave; predisposto per l&#39;integrazione con il Ducati Multimedia System, consentendo al pilota di connettersi allo smartphone per gestire musica, chiamate e navigazione.    Disponibilit&agrave; e prezzo della Ducati DesertX Rally  La Ducati DesertX Rally sar&agrave; disponibile nelle concessionarie a partire da gennaio 2024 ad un prezzo di 22.490 euro f.c., non mancher&agrave;&nbsp; la versione a 35 KW per i possessori di patente A2  Accessori e abbigliamento  La DesertX Rally ha di serie tutti i componenti indispensabili per l&rsquo;uso in fuoristrada, ma per chi volesse personalizzarla pu&ograve; farlo scegliendo dal catalogo di accessori Ducati Performance. Per estenderne l&rsquo;autonomia &egrave; possibile montare il serbatoio supplementare da 8 l che garantisce quasi il 40% in pi&ugrave; di autonomia, perfettamente integrato nella linea della moto. Sono disponibili le valigie laterali in alluminio che, combinate al top case, danno alla moto una capacit&agrave; totale di carico di quasi 120 litri. Per i viaggiatori che non si fermano mai ci sono anche i faretti supplementari a led e le manopole riscaldate.  I paramotore in tubi d&rsquo;acciaio proteggono serbatoio e motore da possibili cadute o urti nell&rsquo;uso in fuoristrada. Infine, gli appassionati che desiderano rendere ancora pi&ugrave; racing l&rsquo;immagine della moto possono scegliere lo scarico omologato Termignoni. Chi poi volesse utilizzare la DesertX Rally nelle competizioni pu&ograve; migliorare i valori di potenza e coppia del +7% attraverso lo scarico racing, sempre Termignoni  DUCATI, DOMINIO PANIGALE TRA LE DERIVATE DI SERIE. DOMENICALI: &quot;UN RIFERIMENTO&quot; 

Vuole stuzzicare gli appetiti degli smanettoni del fuoristrada, &egrave; equipaggiata con il Testastretta 11 da 937 cc e 110 CV di potenza. Sar&agrave; disponibile da gennaio 2024newsletter

Ducati, la DesertX alza l&#39;asticella in off-road con la Rally

Ducati presenta la DesertX Rally, una moto da fuoristrada ad alte prestazioni basata sulla DesertX standard. Con sospensioni specializzate, ruote da off-road e un potente motore Testastretta 11, promette prestazioni eccezionali su ogni terreno

Le foto della nuova Ducati DesertX Rally

Quello di Ducasu &egrave; un nome che facendo discutere. Ed &egrave; facile immaginare il perch&eacute;... Recentemente sotto i riflettori c&#39;&egrave; un modello dotato di un bicilindrico parallelo da 385 cc che eroga una potenza di 25 CV. Ma ci&ograve; che rende unico (anzi, non proprio) il design di questi modelli &egrave; il logo e l&#39;aspetto estremamente simili a quelli di Ducati, un dettaglio che non passa inosservato agli occhi degli appassionati di moto.    DUCATI, DOMINIO PANIGALE TRA LE DERIVATE DI SERIE. DOMENICALI: &quot;UN RIFERIMENTO&quot;  Un chiaro rimando a Ducati  Amante delle piccole moto e del cosplay, Ducasu incarna la passione che spinge le persone a dipingere, disegnare o addirittura a creare torte a tema. Il logo Ducasu, nel panorama del &quot;copycat&quot;, sembra richiamare chiaramente il nostro&nbsp;marchio italiano Ducati. Anche la scelta dei caratteri utilizzati sulla moto stessa &egrave; molto simile a quella della sua controparte bolognese. La versione bianca della moto Ducasu presenta accenti rossi e verdi, richiamando la tradizionale grafica ispirata alla bandiera italiana di Ducati. Esiste anche una versione nera di questa moto con accenti quasi verde lime, con un logo Ducasu che sembra essere di dimensioni diverse e potrebbe avere un font diverso. A questo punto sorge una domanda: perch&eacute; Ducasu, quando Ducati ha una solida presenza in Cina? Probabilmente, anzi certamente, il prezzo, ma... a che prezzo?  MOTO SPORTIVE CINESI: IL 4 CILINDRI IN LINEA TORNA ALLA RIBALTA  &nbsp; 

Con un prezzo (immaginiamo) decisamente pi&ugrave; basso, i modelli della Casa asiatica mostrano un design decisamente simile a quello delle moto italiane

In Cina ecco le &quot;Ducasu&quot;, il marchio-copia di Ducati

Ducasu sta catturando l&#39;attenzione dei motociclisti cinesi. Ci&ograve; che rende unico questo marchio &egrave; la sua somiglianza al marchio italiano Ducati. I modelli sono molto simili, ma decisamente pi&ugrave; economici

Ecco le Ducasu, le Ducati cinesi

Durante il Portuguese Round di Portimao, le moto Ducati Panigale V4 R e V2 hanno stravinto, coronando una stagione da incorniciare per la Casa di Borgo Panigale. I risultati di Portim&atilde;o hanno permesso alla Rossa bolognese&nbsp;di conquistare con un round d&#39;anticipo il prestigioso Titolo Mondiale Costruttori in entrambi i Campionati del Mondo delle derivate.    DUCATI, UNA NUOVA REALT&Agrave; IN SPAGNA E PORTOGALLO CON VOLKSWAGEN  Un weekend di successi  Il fine settimana ha visto&nbsp;il primo titolo mondiale di Nicol&ograve; Bulega nella categoria WorldSSP e una tripletta di vittorie per Alvaro Bautista, che ha stabilito un nuovo record con 56 vittorie nel Campionato Mondiale Superbike, superando leggende come Carl Fogarty e Troy Bayliss.  Le Ducati Panigale V4 R e V2, rispettivamente nei Campionati del Mondo WorldSBK e WorldSSP nel 2019 e nel 2022, hanno migliorato le loro prestazioni grazie alla collaborazione tra i tecnici di Ducati e Ducati Corse.&nbsp;Nel 2023, il dominio delle Ducati Panigale V4 R e V2&nbsp;&egrave; stato sugellato da&nbsp;vittorie in ogni Round della Superbike e numerose presenze sul podio.&nbsp;    La soddisfazione di Domenicali  Claudio Domenicali, CEO Ducati: &ldquo;Quello di Portim&atilde;o &egrave; stato un fine settimana decisamente memorabile per Ducati. In due giorni abbiamo conquistato il Titolo Costruttori in Superbike e il Titolo Costruttori e Piloti in Supersport con Nicol&ograve; Bulega. Si tratta di vittorie importanti che evidenziano la qualit&agrave; del lavoro fatto e certificano la posizione delle moto di Borgo Panigale come riferimento per i campionati per moto derivate di serie. Dal 1991 ad oggi sono 19 i Titoli Mondiali Costruttori vinti in Superbike, davvero una performance incredibile, se confrontata al totale di 13 titoli conquistati da tutti gli altri costruttori insieme. Da quel primo titolo sono passati 32 anni, ma la Ducati &egrave; ancora animata dalla stessa passione e determinazione che ha portato a questi fantastici risultati. Desidero ringraziare i piloti e i team che hanno contribuito al raggiungimento di questo eccellente traguardo, oltre che tutte le ragazze e i ragazzi di Borgo Panigale. In Ducati e Ducati Corse abbiamo la fortuna di poter contare su tecnici straordinari che stagione dopo stagione, con il loro impegno, mantengono alto il nome del &lsquo;Made in Italy&rsquo; nelle competizioni. &Egrave; da qui che nasce il passaggio di conoscenze che dalle gare va al prodotto e che ci d&agrave; la possibilit&agrave; di offrire ai nostri appassionati sempre il meglio in termini di tecnologia ed emozioni. Complimenti infine a Nicol&ograve; Bulega per il suo primo Titolo Mondiale in Supersport e ad Alvaro Bautista, che ora comanda una classifica ricca di leggende e che racconta bene quanto talento sia passato da Borgo Panigale in questi anni&rdquo;.  DUCATI, IN CINA UNA NOTTE TUTTA DEDICATA AL DIAVEL V4 

Le V4 R e V2 hanno portato a casa il Titolo Mondiale Costruttori in SS e SBK. Claudio Domenicali ha espresso tutto il suo orgoglio

Ducati, dominio Panigale tra le derivate di serie. Domenicali: &quot;Un riferimento&quot;

        Il Diavel V4 di Ducati sta attraversando un tour mondiale chiamato "Ducati Diavel V4 Design Nights": dopo Amsterdam, Parigi, Bruxelles, Londra, New York e Kyoto, questo nuovo modello ha fatto il suo debutto in Cina, in un evento esclusivo organizzato dalla Casa di Borgo Panigale al prestigioso Museum of Art Pudong a Shanghai.  DUCATI: &Egrave; TEMPO DI... RALLY PER LA DESERTX! Ducati Diavel V4 Design Nights L'evento di presentazione si &egrave; tenuto all'interno di questo moderno museo d'arte ed &egrave; stato un successo con oltre 200 partecipanti, tra cui appassionati di Ducati, giornalisti e personaggi di spicco. La serata &egrave; iniziata con un discorso del General Manager di Ducati China, Luca Battiloro, seguito da una live session di disegno della moto da parte di un designer del Centro Stile Ducati. Poi i presenti si sono trasferiti sul tetto dell'edificio per una serata all'insegna della musica e del divertimento.&nbsp; In concomitanza con la "Diavel V4 Design Night" di Shanghai, Ducati ha organizzato una mostra speciale all'interno del Museum of Art Pudong, che ha raccontato l'evoluzione del design della famiglia Diavel. Il Diavel V4 &egrave; disponibile presso le concessionarie Ducati, sia nella classica colorazione Rosso Ducati che nella versione elegante in nero lucido, denominata Thrilling Black. SCOOP DUCATI, ARRIVA IL MONOCILINDRICO: ECCO LA PROSSIMA MOTARDONA IN ROSSO       

La cruiser bolognese continua il suo tour mondiale: a Shanghai l'azienda di Borgo Panigale ha voluto organizzare un evento esclusivo nel Museum of Art Pudong

1684 risultati per 'Ducato'

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