Sul numero scorso avete potuto leggere la comparativa fra le naked pi&ugrave; sportive, sofisticate e grintose del mercato. Fra le sfidanti compariva anche la Ducati Monster 1200 S che, nel confronto in pista, aveva sofferto una non perfetta ergonomia della posizione in sella, soprattutto a causa del posizionamento delle pedane poggiapiedi che limitavano non poco gli spostamenti del corpo del pilota. Una caratteristica che nella guida pi&ugrave; sportiva, dove ogni piccolo dettaglio assume importanza e peso, rendeva la moto impegnativa e piuttosto faticosa. &Egrave; stata quindi una grandissima sorpresa, a pochi giorni di distanza dalla nostra prova, testare la nuovissima Monster R (anch&rsquo;essa presentata staticamente sul numero scorso); nonostante si tratti di una evoluzione su una base tecnica gi&agrave; conosciuta, la nuova supernaked Ducati pare davvero un&rsquo;altra moto. La Casa bolognese &egrave; intervenuta sulla struttura senza stravolgerne la filosofia ma andando a migliorare, con ottimi risultati peraltro, esattamente il necessario. Con l&rsquo;allestimento R i tecnici di Borgo Panigale hanno trasformato una grintosa nuda stradale in una vera e propria sportiva spogliata, a suo agio fra i cordoli come godibile a ridotte andature. Il coniglio &egrave; uscito dal cilindro, dunque. Vediamo come ha fatto  &nbsp;    Sportivit&agrave; decisa, senza smentite   &nbsp;  Le differenze con la versione S sono evidenti gi&agrave; a una sommaria analisi statica: al di l&agrave; dell&rsquo;inedito telaietto posteriore e delle pedane, la nuova R ha un assetto nettamente pi&ugrave; caricato sull&rsquo;avantreno, che denuncia senza possibilit&agrave; di smentite una decisa sportivit&agrave;. La posizione in sella &egrave; completamente differente rispetto al passato: i piedi sono piacevolmente accomodati su pedane leggere, prive della pesante struttura atta a reggere quelle del passeggero. Questa caratteristica regala un feeling di guida nettamente superiore perch&eacute; a bordo, e anche in pista, ci si pu&ograve; muovere senza problemi e senza alcun impedimento. Lo spazio, che non mancava nemmeno in precedenza, &egrave; ora pienamente sfruttabile: la seduta &egrave; meno incassata e pi&ugrave; attiva e la sensazione &egrave; di avere un maggior controllo sul comportamento della moto, in ogni frangente. Serbatoio e telaio sono gli stessi dell&rsquo;allestimento standard, ma la nuova configurazione del posteriore regala alla Monster un&rsquo;inaspettata agilit&agrave;. Il comfort &egrave; pi&ugrave; che discreto considerando l&rsquo;indole del modello: la sella &egrave; efficacemente imbottita e affatto scivolosa e il manubrio (che avremmo voluto con una sezione appena maggiore all&rsquo;altezza delle manopole) riporta con precisione quanto avviene sotto la ruota anteriore. La forcella Ohlins (con riporto al TiN) filtra le asperit&agrave; ma non dimentica di dialogare con il pilota, e i feedback sono comprensibili e netti. Quasi nessun appunto si pu&ograve; muovere ai comandi, siano essi quelli a pedale o al manubrio: la frenata &egrave; potente e anche dopo un uso molto intenso non abbiamo registrato cali prestazionali o aumento della spugnosit&agrave;; la frizione &egrave; morbida e netta e il freno posteriore risulta molto modulabile e aggressivo quanto basta. Solo il selettore del cambio necessit&agrave; di ordini precisi e soffre di una corsa leggermente lunga, ma si tratta di un difetto rilevante solo nella guida in pista. Le vibrazioni, non del tutto assenti, sono pi&ugrave; che sopportabili anche agli alti regimi, cos&igrave; come la voce di scarico, che risulter&agrave; fin troppo educata per gli utenti pi&ugrave; sportivi.  &nbsp;  Non perderti il nuovo numero della rivista in edicola in questi giorni. Troverai le prove approfondite, complete di dati tecnici e rilevamenti di:  Moto Guzzi V7 II Stornello Torno a volare Harley-Davidson Low Rider S e Roadster Vedo nero KTM Adventure Family 2016 Stirpe d&rsquo;avanguardia Benelli BN 251 Slim &amp; Fast Piaggio Medley 125-150 Opera terza 

<p>Arriva la R, la pi&ugrave; potente Monster mai costruita.&nbsp;Nuovo assetto, nuovi componenti e ben 160&nbsp;cavalli grazie agli interventi effettuati&nbsp;sul Testastretta. E diverte anche in pista</p> 

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Ducati Monster 1200 R - Mostro Stravolto