        Le moto customizzate non sono mai ci&ograve; che ti aspetti. Portano con loro il valore di un modello che &egrave; stato e il fascino di una nuova moto che &egrave; stata realizzata. Ed &egrave; quello che si potrebbe dire con questa supersportiva della Casa di Borgo Panigale, che hai tempi era una Ducati999, disegnata da Pierre Terblanche, e che poi, giunta nelle mani dell'officina olandese Moto Adonis, &egrave; rinata con un'altra identit&agrave; trasformandosi in una special semicarenata. Un'estetica inedita  Una delle primissime caratteristiche che saltano all'occhio &egrave; il suo look particolare e originale. Sono stati i customizzatori Arthur Renkema e Job Leussink a cambiarle l'aspetto. La customizzazione della moto inizia con una storia che tocca un po' il cuore, ma fa anche capire quanto le passioni siano talmente forti da sfidare anche la vita. Il cliente rivoltosi all'officina aveva perso qualche anno fa la gamba, ma era intenzionato a ritornare in sella con la sua protesi e voleva farlo proprio modificando la sua 999, principalmente per il cambio. Qui &egrave; entrata in gioco la coppia di Moto Adonis, conferendo alla 999 un cambio ad azionamento pneumatico da comandare tramite la semplice pressione di 2 pulsanti sul blocchetto sinistro. &Egrave; stata poi aggiunta una pedana modificata in modo tale che il pilota con la sua protesi potesse riposarla. Passando poi alla carenatura, questa &egrave; stata riverniciata mentre il serbatoio &egrave; rimasto quello originale, semplicemente modificato per poter essere in armonia con il resto del design ispirato alle competizioni degli anni '70. Il frontale, invece, ha un nuovo faro tondo da 7 pollici, e anche il telaietto ha subito delle modifiche: adesso contiene una batteria. Punto forte di questa semicarenata &egrave; la sella, molto particolare poich&eacute; assomigliante ad una sella ippica. Insomma, un altro bel capolavoro di Moto Adonis. DUCATI, LE SERIE LIMITATE PANIGALE V4 SONO SOLD OUT       

Il cliente rivoltosi all'officina aveva perso qualche anno fa la gamba, ma era intenzionato a ritornare in sella con la sua protesi

Nuova vita per una Ducati 999, diventata una Special by Moto Adonis

Serviva una scossa. Correva l&#39;anno 1996 e nonostante Ducati avesse in listino la moto pi&ugrave; bella del mondo, i conti dell&#39;azienda facevano acqua da tutte le parti. Il problema non era il capolavoro disegnato da Tamburini, ma la gestione dell&#39;azienda da parte di Cagiva, che con pochi soldi a disposizione e la sola 916 come nuovo modello non riusciva a tirarsi fuori dal pantano. Servivano soldi subito, e ad un passo dalla bancarotta arriv&ograve; un fondo d&#39;investimento texano, che rilev&ograve; Ducati e mise a capo un certo Federico Minoli, esperto nella gestione di aziende in crisi.&nbsp;  Rewind, Ducati 999: grande incompresa  MINOLI E TERBLANCHE: UOMINI CHIAVE  La nuova direzione nel primo periodo ha studiato una strategia, per poi iniziare a lavorare su nuovi progetti e sul recupero del marchio. Nel giro di qualche anno arrivarono nuovi prodotti come la ST, primo esperimento di turistica made in Borgo Panigale, e una nuova SuperSport, entrambe disegnate da Pierre Terblanche, coprotagonista della storia di Ducati in questi tumultuosi anni di cambiamento. Il designer sudafricano (gi&agrave; in seno a Ducati dal 1989 e allievo di Tamburini e Galluzzi) riusc&igrave; a tradurre in forma l&#39;idea rivoluzionaria dell&#39;AD che vide pian piano le vendite risalire, di pari passo con le vittorie nella SBK, dominata dalle rosse.&nbsp;  LA SCELTA PI&ugrave; DIFFICILE  Nonostante i nuovi progetti, nei primi del 2000 il progetto 916 cominciava a mostrare i segni del tempo. Nonostante le evoluzioni 996 e 998 la tenessero al passo, le vendite erano sempre in calo e negli anni del boom delle supersportive serviva l&#39;idea per una nuova moto. La responsabilit&agrave; nelle mani di Minoli e Terblanche era grande, come si poteva dare un&#39;erede alla moto stradale pi&ugrave; bella e vincente della storia moderna?&nbsp;    Le strade da percorrere erano solo due, entrambe una scommessa: mantenere un design fedele alla 916, rischiando di creare una brutta copia della moto pi&ugrave; iconica del marchio, o cambiare completamente strada, rischiano di proporre qualcosa di troppo diverso da essere percepito positivamente dai ducatisti, di natura tradizionalisti. Tante ore in riunione, tanti studi e statistiche, alla fine si opt&ograve; per un cambiamento radicale che fosse in linea con il periodo di rivoluzione che stava vivendo l&#39;azienda. Nacque la 999.  Moto semi carenate: storia breve, ma intensa  &nbsp;  IL GRANDE ERRORE... O FORSE NO  Rimasero tutti a bocca aperta, la maggior parte con una smorfia confusa. Cosa era quell&#39;oggetto lungo e sottile, con forcellone bibraccio e sguardo alieno? La maggior parte dei ducatisti si son chiesti se &egrave; davvero questa l&#39;idea che Ducati ha dell&#39;erede della 916? La risposta dell&#39;azienda &egrave; stata: NO. La 999 non era l&#39;erede della progenitrice ma rappresentava la rivoluzione del marchio e il DNA della tradizione assieme. Una moto in linea con i principi di innovazione e tecnologia dell&#39;azienda e non con il passato recente che gi&agrave; aveva scritto il suo capitolo nella storia.&nbsp;    Lo scontro tra innovazione e tradizione &egrave; stato duro, ma gi&agrave; dalla presentazione si &egrave; visto come la 999 &egrave; apparsa indigesta ai pi&ugrave;, bench&egrave; le qualit&agrave; dinamiche su strada e pista fossero indiscutibilmente eccellenti. Lo stesso Terblanche a distanza di anni ha ammesso di aver fatto male i conti, pensando che i ducatisti potessero prendere positivamente un cambiamento di questa portata.  UNA SCELTA CONTROVERSA  Lungo la traduzione da bozzetto, a progetto a moto reale ci sono stati anche molti intoppi. Nella direzione non tutti erano contenti di questa moto e se da un lato c&#39;era un team di sviluppo affiatatissimo e motivato, dall&#39;altro (soprattutto nel marketing e nelle vendite) in molti remavano contro. Inizialmente la moto avrebbe dovuto avere il tradizionale monobraccio, ma il reparto tecnico opt&ograve; per il forcellone tradizionale, mentre la produzione effettu&ograve; diversi cambiamenti per motivi tecnici senza interpellare nuovamente il design. La moto definitiva non avrebbe dovuto avere uno scarico a barilotto cos&igrave; grande e ingombrante e sul cupolino il faro sarebbe dovuto essere singolo e non un doppio sovrapposto. Questo &egrave; stato, secondo Terblanche, il difetto estetico pi&ugrave; grande della 999, quello pi&ugrave; in disarmonia con tutto il resto.    Le vendite non furono eccellenti, bench&egrave; la moto fosse anche un cavallo vincente in pista. Un piccolo restyling di met&agrave; carriera prov&ograve; a sistemare le linee nel cupolino (con grande gioia di Pierre) ma nel 2006 si interruppe la produzione. La 999 (con la variante media 749) dur&ograve; solo 4 anni con vendite non entusiasmanti e venne sostituita dalla 1098, pi&ugrave; in stile 916 e meno innovativa in senso assoluto, bench&egrave; bellissima da guardare e guidare. Subito dopo la presentazione della 1098 Minoli lasci&ograve; la direzione a Del Torchio.  &nbsp;  CI SONO VOLUTI ANNI PER CAPIRLA  A distanza di quasi 20 anni da quella presentazione scioccante, la 999 sta vivendo una seconda giovinezza, le quotazioni nell&#39;usato stanno schizzando in alto e i ducatisti di lungo corso la stanno rivalutando, anche coloro che inizialmente l&#39;avevano snobbata. Questo perch&eacute; &egrave; invecchiata bene con il suo design unico, armonico nella sua disarmonia e con un&#39;attenzione ai particolari che nelle moto moderne si vede di rado. Basta guardare il modo in cui &egrave; fatto il cavalletto, il telaietto in magnesio che regge il gruppo faro/strumentazione, la cura nella lavorazione di pedane e piastre di sterzo o innovazioni uniche com il cannotto di sterzo regolabile nell&#39;inclinazione o il gruppo sella/serbatoio/codino in grado di spostarsi per trovare la giusta posizione di guida.&nbsp;    Una moto fatta con cos&igrave; tanto amore per la Ducati, che solo a distanza di anni si percepisce quello che &egrave; davvero, l&#39;incarnazione di un sogno di rinascita. In quegli anni Minoli fece un cambiamento nella sede Ducati dal valore simbolico importante. Obblig&ograve; i dirigenti dei piani alti a parcheggiare le loro auto non pi&ugrave; nello spazio interno dell&#39;azienda accanto all&#39;ingresso principale, ma nel parcheggio esterno assieme alle auto dei dipendenti. Lo spazio davanti agli uffici sotto la grande scritta Ducati sarebbe stato riservato solo alle moto dei dipendenti e dei visitatori del museo. Questo &egrave; il simbolo di quello che portarono Minoli e Terblanche in Ducati e questa &egrave; l&#39;anima della 999, un simbolo che solo ora sappiamo davvero riconoscere e che ha messo il primo mattone di una crescita costante portata avanti in modo eccellente anche da Del Torchio, basata su passione, valore e senso di identit&agrave;: tutto quello che una Ducati deve avere e che speriamo non perda mai.  Cagiva - Ferrari F4: un sogno tutto &quot;Rosso&quot; 

Come si &egrave; passati dal progetto 916 alla 999? Un salto nel vuoto che pur sembrando un fallimento, ha messo le basi per una rinascita incredibile del marchio di Borgo Panigale

Ducati 999: perch&eacute; solo ora ne scopriamo il vero valore?

Nuova tradizione. Nel 2002 Ducati diede un taglio netto con il passato e lo fece in modo coraggioso. S&igrave;, coraggioso: togliere dalle scene un &#39;totem&#39; come la serie 916/996/998 &egrave; qualcosa che toglierebbe il sonno al pi&ugrave; navigato dei manager o ingegnere. Ma dopo 10 anni di successi e riconoscimenti, per la moto di Tamburini era arrivato il momento di lasciare il posto a qualcosa di nuovo.  LO STIL NOVO DI TERBLANCHE    La 999, nel suo design caratterizzato da un inedito&nbsp;frontale con faretti poliellissoidali sovrapposti,&nbsp;segn&ograve; un taglio netto (forse troppo) con il passato. La creatura disegnata dal sudafricano&nbsp;Pierre Terblanche, al netto di una meccanica ed una ciclistica efficacissime, non seppe&nbsp;scaldare i cuori degli appassionati come la progenitrice, tanto &egrave; che, dopo quattro anni (nel 2007), venne rimpiazzata dalla sontuosa 1098, una moto che evolveva i concetti stilistici della 916, &quot;rientrando&quot; nel solco lasciato da Tamburini.  La Ducati 999 di qualit&agrave; ne aveva per&ograve; da vendere. A partire dal bicilindrico Testastretta da 117 cv (rilevati al banco) a 9.650 giri e coppia di 94,96 Nm a 7950 giri, per arrivare alla ciclistica con telaio che derivava dalla 998 ma implementato con forcellone a doppio braccio asimmetrico in alluminio. Ne risult&ograve; una moto leggera (208 Kg o.d.m) e &quot;umana&quot; su strada, grazie anche ad un pi&ugrave; dolce funzionamento del motore, e pi&ugrave; efficace in pista anche se condotta da piloti meno esperti.   La 999 segn&ograve; nuovi riferimenti mantenendo alto il blasone Ducati in gara, come testimoniato dai tre campionati mondiali piloti e tre campionati costruttori vinti in quattro anni nel Mondiale SBK con la versione 999 R&nbsp;con in sella piloti come Troy Bayliss o James Toseland e monopolizzando la classifica iridata nella stagione di esordio.  Purtroppo non riusc&igrave; al periodo a farsi apprezzare troppo dagli appassionati. Oggi per&ograve; &egrave; moto ricercatissima in virt&ugrave; delle sue indubbie qualit&agrave; dinamiche, di una estetica che - in parecchi - stanno rivalutando e di quotazioni decisamente abbordabili.  Gira pagina per leggere la nostra prova in pista della Ducati 999  Rewind, Cagiva Mito 125 &#39;90: semplicemente... mitica!  &nbsp;  DUCATI 999: PIEGHE DA BRIVIDO  Completamente diversa da un punto di vista stilistico e costruttivo rispetto alla 998, la nuova 999 &egrave; veramente tutta un&#39;altra cosa sotto il profilo dinamico. Finalmente, su strada, sono di gran lunga diminuite le sofferenze cui era costretto il pilota da quella impostazione a &#39;cuneo&#39;, su di una moto rigida, che strappava ad ogni minima variazione dell&#39;acceleratore oltre a richiedere chilometrici spazi per poter eventualmente invertire la marcia.    Tutto questo fa parte del passato, in quanto la nuova&nbsp;bicilindrica bolognese pu&ograve; adattarsi al normale impiego su qualsiasi percorso, gratificando il pilota con quella guida facile &egrave; sciolta, fruibile per la maggior parte degli appassionati ai quali in precedenza era richiesta una notevole dose di mestiere. Meno ostica su strada, la 999 non deluder&agrave; nemmeno i veri ducatisti nell&#39;uso in pista dove, naturalmente, bisogna riparametrarsi rispetto al comportamento dinamico della cara, vecchia, muscolosa 998. In pista si scopre di avere fra le mani un gran bell&#39;oggetto, con cui&nbsp;lanciarsi nelle curve e divertirsi nei cambi di inclinazione, restando sicuri di centrare automaticamente l&#39;inclinazione e la traiettoria ottimale. L&#39;avantreno risulta debitamente solido (al punto da poterlo maltrattare come si vuole) rispetto alla sensazione di maggiore leggerezza trasmessa dal posteriore tale, in certi casi, da non permettere di spalancare la acceleratore in uscita di curva.  Per risolvere in parte questo comportamento sulla biposto, dove non si pu&ograve; variare la posizione del conducente, siamo riusciti ad ottenere buoni risultati mettendo mano alla taratura delle sospensioni. In termini di sicurezza possiamo testimoniare come la 999 risulti stabile sullo sconnesso ma anche efficace e sicura in frenata, con minime variazioni di assetto, tanta progressione nelle decelerazioni e modulabilit&agrave; garantita dalla raffinata pompa del freno radiale. Anche il motore &egrave; riuscito veramente bene: il Testastretta della 999, si rivela pi&ugrave; sostanzioso nella fascia intermedia dell&#39;erogazione.    Il tutto si traduce nella buona prontezza ogni volta che si spalanca l&#39;acceleratore anche prima dei 3000 giri oltre i quali si irrobustisce per scemare solo al traguardo dei 10.000 giri indicati, con possibilit&agrave; di spingersi ai 10.500 giri di intervento del limitatore. Nel confronto con la precedente motorizzazione, l&#39;attuale ha guadagnato in potenza massima mentre a fronte della stessa velocit&agrave; massima (265,3 km/h) abbiamo riscontrato un deciso miglioramento in termini di accelerazione visto che ai 400 m e 1000 m si &egrave; passati, rispettivamente, da 10,9 secondi a 10,7 secondi ed a 24,2 a soli 19,9.  Rewind, Ducati 851 S: l&igrave; dove tutto &egrave; cominciato 

Le innovazioni messe in campo al periodo dalla Casa bolognese, per proseguire la striscia vincente in gara e sui mercati, regalarono una moto bella e all&#39;avanguardia oltre che maggiormente fruibile su strada. Purtroppo non ebbe l&#39;apprezzamento meritato

Rewind, Ducati 999: grande incompresa

Nuova tradizione. Nel 2002 Ducati diede un taglio netto con il passato e lo fece in modo coraggioso. S&igrave;, coraggioso: togliere dalle scene un &#39;totem&#39; come la serie 916/996/998 &egrave; qualcosa che toglierebbe il sonno al pi&ugrave; navigato dei manager o ingegnere. Ma dopo 10 anni di successi e riconoscimenti, per la moto di Tamburini era arrivato il momento di lasciare il posto a qualcosa di nuovo. (di William Toscani) LEGGI LA PROVA SU InMoto.it

Rewind, Ducati 999: grande incompresa |FOTO

        Cosa ve ne pare di questa Ducati 999 del 2003? Non la riconoscete vero? In effetti il tempo e il lavoro che ci hanno dedicato ha permesso la creazione di un interessante modello, ribattezzato Hurricane S.  L'idea &egrave; nata ed &egrave; stata sviluppata dal proprietario del mezzo all'interno dell'officina specializzata Gold Garage Lab, di base a Roma. Il lavoro &egrave; firmato dal costumizer Alessandro D'Oro. La moto &egrave; stata completamente smontata per un lavoro totale anche sul motore prima di una completa riverniciatura. Ci sono voluti 9 mesi per ottenere questo risultato. Ducati Sreetfighter V4: la nuova naked &egrave; la pi&ugrave; spinta di sempre Ecco l'elenco dettagliato degli interventi:- Faro principale anteriore meccatronico con luce di rotazione preso da un CBXF 750 84;- Serbatoio Principale con tachimetro digitale Motogadget integrato Motoscope PRO;- Puntale inferiore Alluminio Handmade;- Forcella anteriore da una Ducati 848 con lavoro CNC pompe frizione e freni Brembo;- Riser superiori riprogettati totalmente regolabili;- Specchio sinistro anche Motogadget, lampeggianti M Blaze Disck, M Grip soft;- Parafango anteriore e posteriore interamente in carbonio;- Gommatura Dunlop MK3. La linea finale della Hurricane S ci fa pensare a una Streetfighter, cattiva ma curata in ogni dettaglio. Non male vero?       

Il progetto, durato 9 mesi, ha preso forma all'interno dell'officina specializzata Gold Garage Lab di Roma ed &egrave; firmato dal costumizer Alessandro D'Oro. Ecco la curiosa creazione di un interessante modello

Ducati 999 diventa Hurricane S con Gold Garage Lab

Un'idea nata all'interno del Gold Garage Lab, officina specializzata di base a Roma

Da una Ducati 999 è nata la Hurricane S FOTO

A Febbraio parte Suzuki Vip Night. Tanti eventi e appuntamenti dedicati alle nuove GSX-S1000 ABS e GSX-S1000F ABS. Un calendario ricco di appuntamenti per scoprire nei minimi dettagli le due nuovissime maxi di Suzuki che debutteranno ufficialmente questa primavera. Due moto che vanno ad inserirsi nei segmenti sport touring e naked vantando prestazioni davvero ottime.  Le GSX-S1000 e S-1000F sono stradali nate dalla superspotiva Hamamatsu GSX-R1000. Aggressive, performanti e "affilate" sapranno regalare forti emozioni a tutti gli appassionati.  Suzuki &egrave; stata molto attenta a contenere peso e dimensioni allo scopo di renderle fruibili dalla maggior parte dei piloti; per la stessa&nbsp;ragione anche la sella &egrave; posizionata molto vicina al suolo (soli 810 mm da terra). Nonostante la semplicit&agrave; di guida sia una caratteristica peculiare delle due moto non&nbsp;manca&nbsp;la necessaria dose di&nbsp;adrenalina assicurata dal prestante quattro cilindri da 999 cm3 derivato da quello in dote alla supersportiva GSX-R1000 K5. Per render ancora trattabile questo motore Suzuki ha dotato le due GSX-S1000 con un innovativo controllo di trazione regolabile su tre livelli o&nbsp;escludibile. Con Vip Night sar&agrave; possibile conoscere in anteprima, presso le concessionarie ufficiali, tutte le caratteristiche e le qualit&agrave; delle due nuove maxi. Gli appuntamenti, dedicati soprattutto ai possessori di GSX-R e GSR ma non solo, sono delle vere e proprie esclusive per chi non si accontenta di sapere ma vuole toccare con mano... Incontri&nbsp;dedicati alla passione e al divertimento in stile Suzuki: dal 12 Febbraio prenderanno il via gli eventi&nbsp;che si svolgeranno nel tardo pomeriggio per poi concludersi con un aperitivo offerto a tutti i partecipanti.  Ecco tutte le date Vip Night.  12 febbraio: GP Moto &ndash; Torino  14 febbraio: Trioschi Moto &ndash; Lugo di Ravenna (RA)  15 febbraio: Ugolini Motor - Rimini  19 febbraio: Battistutta Motors - Gorizia  20 febbraio: Motopoint Racing &ndash; San Don&agrave; di Piave (VE)  21 febbraio: Motospazio &ndash; Mestre (VE)  22 febbraio: Miazzon &ndash; Marostica (VI)  24 febbraio: Nuova Moto Felix &ndash; San Martino Buon Albergo (VR)  25 febbraio: Leoni Moto &ndash; Mantova  26 febbraio: Mazzola Moto &ndash; Bonate Sopra (BG)  27 febbraio: Belotti &ndash; Mozzo (BG)  28 febbraio: Conti Moto - Como  01 marzo: Ceriani &ndash; Castellanza (VA)  03 marzo: Gimotor Pi&ugrave; - Milano  04 marzo: Criminal Motor &ndash; Bereguardo (PV)  05 marzo: Moto Zampieri &ndash; Gavi (AL)  07 marzo: Biemme Motoservice - Genova  08 marzo: Blue Bike &ndash; Reggio Emilia  10 marzo: F.lli Tondelli &ndash; Carpi (MO)  11 marzo: Duilio Moto &ndash; Magreta (MO)  12 marzo: Cesari &ndash; Bologna  13 marzo: Baldoni Moto &ndash; Cesena  14 marzo: Olivi Motori - Firenze  15 marzo: Mazzoni &ndash; Arezzo  18 marzo: Latini &ndash; Senigallia (AN)  19 marzo: Morelli &ndash; Fossombrone (PU)  20 marzo: Casini &ndash; Scandicci (FI)  21 marzo: Falaschi Moto &ndash; Collesalvetti (LI)  22 marzo: Mototecnica - Rieti  23 marzo: Piacentini Moto - Roma  24 marzo: Automercato Montalto &ndash; Ladispoli (RM)  25 marzo: La Moto &ndash; Napoli  26 marzo: Moto Solo Italiane &ndash; Rossano (CS)  27 marzo: Cintioli - Messina  28 marzo: Motorius &ldquo;Garage&rdquo; &ndash; Palermo  29 marzo: Motorius &ndash; Canicatt&igrave; (AG)  &nbsp;  Giulia Cassinelli  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Tanti appuntamenti per scoprire le due nuova maxi di Suzuki: GSX-S1000 e S1000F

Con Vip Night per scoprire le nuove Suzuki GSX-S1000

Un nuovo casco speciale per Nolan che, alla vigilia dell'ultimo appuntamento con la MotoGP, presenta il nuovo X-802R Ultra Carbon in edizione limitata. Pochissimi gli esemplari disponibili, solo 99, acquistabili esclusivamente online all'indirizzo: www.store.motogp.com al prezzo di 999 Euro.  L' X-802R Ultra Carbon MotoGP &egrave; un vero e proprio casco da corsa: ha infatti una calotta ultraleggera realizzata in fibra di carbonio ed &egrave; assemblato direttamente dal Reparto Corse del Gruppo Nolan. Viene venduto fornito di visiera chiara, visiera scura, due kit "tear-off" e due sacche portacasco appositamente realizzate con loghi ricamati.

Nolan celebra l'ultima gara della MotoGP con l'X-802R in edizione speciale e tiratura limitatissima

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