        L&rsquo;impegno di Michelin nel proporre nuovi pneumatici &egrave; notevole, sono senza dubbio tra i Costruttori pi&ugrave; importanti, se parliamo di due ruote (ma anche in altri ambiti&hellip;). Per stare al passo della concorrenza, sempre pi&ugrave; agguerrita, presentano in un colpo solo tre nuovi pneumatici: gli sportivi Power GP2, gli stradali Power 6 e gli Anakee Road. Scopriamoli in dettaglio.  MICHELIN RICEVE LA CERTIFICAZIONE PARIT&Agrave; DI GENERE UNI PDR 125 MICHELIN POWER GP2 I Michelin Power GP2 sostituiscono direttamente in gamma gli attuali Power GP. In generale, per costruire un nuovo pneumatico si interviene su tre aspetti: disegno degli intagli, struttura (dunque carcassa, ma non solo) e materiali. I Power GP2 sono pensati per un utilizzo 50/50 tra strada e pista, e basta guarda la bassa percentuale di intagli (6,5%) per rendersene conto. Quel genere di gomma che monti e hai la certezza di avere grandi prestazioni, anche in pista, senza dover utilizzare per forza le termocoperte. Rispetto ai Power GP, migliorano in maniera significativa l&rsquo;aderenza sul bagnato, su asciutto, l&rsquo;handling (precisione di guida, agilit&agrave; ecc.) e anche la durata. La mescola sulle spalle utilizza il nero di carbone, che rispetto alla silice garantisce pi&ugrave; aderenza e grip. Il posteriore invece utilizza anche la tecnologia 2CT+: la mescola centrale (pi&ugrave; dura) si estende sotto quella pi&ugrave; morbida sulle spalle, per avere maggiore rigidit&agrave; in piega e dunque pi&ugrave; stabilit&agrave;. Inoltre, i Power GP2 utilizzano l&rsquo;ultima generazione della tecnologia radiale Michelin (Radial-X EVO) e tele in aramide, che rispetto all&rsquo;acciaio garantiscono lo stesso grado di resistenza ai carichi ma sono pi&ugrave; leggere. Le misure disponibili sono 1 anteriore e 5 posteriori.  MICHELIN POWER 6 Per i Power 6 il lavoro &egrave; stato simile, ma comunque diverso. Prima di tutto, non sostituiscono immediatamente i Power 5, ma rispetto a questi dovrebbero offrire maggiore aderenza su bagnato e su asciutto, un tempo di warm up inferiore e un handling migliorato (durata bene o male identica). La pista? Possono &ldquo;assaggiarla&rdquo;: Michelin dichiara 10% pista, 90% strada (11% di intagli). A differenza dei Power GP2, qui si utilizzano mescole 100% Silice (no nero di carbone, che garantisce pi&ugrave; grip ma si consuma prima) e mescole 2CT+ sia per l&rsquo;anteriore sia per il posteriore. Confermate invece le tecnologie Radial-X EVO e le tele in aramide. Per quanto riguarda le misure, ci sono 2 anteriori e ben 8 posteriori.  MICHELIN ANAKEE ROAD Ultimi ma non certo meno importanti arrivano gli Anakee Road, pneumatici che mancavano e che Michelin ha realizzato praticamente su richiesta dei clienti; questi volevano delle gomme con caratteristiche prettamente stradali, ma che richiamassero il mondo dell&rsquo;enduro nel look. Ecco dunque gli Anakee Road, che di fatto sostituiscono gli Anakee 3 (presentati nel lontano 2013). A detta dei tecnici, dovrebbero garantire un&rsquo;ottima aderenza, sia su bagnato sia su asciutto, un&rsquo;eccellente stabilit&agrave; e una considerevole durata. Le tecnologie utilizzate sono le stesse del Power 6, quindi 100% Silice, 2CT+, Radial-X EVO e tele in aramide. 4 gli anteriori e 4 i posteriori. Gli intagli coprono il 17% della superficie (contro il 40% degli Anakee Adventure, per dirne una). NUOVI SEGNALI STRADALI: SEGNANO LA MIGLIOR TRAIETTORIA DI PERCORRENZA        

Power GP2 e Power 6 sono dedicati alle sportive, l'Anakee Road &egrave; pi&ugrave; specifico per le Enduro stradali. Tutti nascono dall'esperienza maturata sui circuiti

Michelin, i nuovi pneumatici adatti ad ogni occasione

        Michelin continua a confermarsi un punto di riferimento nel settore degli pneumatici da moto e le ultime novit&agrave; dell'azienda ne sono l'evidenza. Il Gruppo ha infatti deciso di presentare i nuovi Power 6, Power GP2, dedicate al segmento delle sportive e delle Hypersport, mentre gli Anakee Road sono riservate alle Enduro stradali. MICHELIN RICEVE LA CERTIFICAZIONE PARIT&Agrave; DI GENERE UNI PDR 125 Michelin Power GP2 Michelin Power GP2, frutto diretto dell'esperienza nel Campionato del Mondo FIM MotoGP, presenta un battistrada progettato per combinare prestazioni eccezionali su strada e in pista, oltre che un'aderenza senza pari. Le tecnologie all'avanguardia, come la Michelin Silica per una migliore aderenza sul bagnato e la Michelin Carbon Black per una eccellente aderenza sull'asciutto anche alle massime accelerazioni, conferiscono a questo pneumatico un'eccezionale versatilit&agrave; su ogni tipo di terreno. Il pneumatico Michelin Power GP2 adotta la tela in aramide insieme alla tecnologia Radial-XEVO per garantire stabilit&agrave; in tutte le condizioni. La tecnologia 2CT+ di Michelin utilizza una mescola dura al centro del battistrada e una pi&ugrave; morbida sulle spalle per migliorare ulteriormente la stabilit&agrave;.&nbsp;  Michelin Power 6 Il Michelin Power 6 offre una combinazione unica di aderenza, maneggevolezza e durata chilometrica superiore rispetto al suo predecessore, il Power 5. Progettato per garantire prestazioni ottimali in qualsiasi condizione, il Power 6 assicura un controllo perfetto sia su strada che su pista, grazie al suo disegno del battistrada asimmetrico e direzionale e alla tecnologia Michelin 2CT+. Il disegno del battistrada ha un rapporto vuoti-pieni dell'11% per migliorare la trazione sulla pioggia e mantenere un equilibrio prestazionale sull'asciutto. La zona "slick" sulle spalle migliora la stabilit&agrave;, adattandosi alle diverse dimensioni dei pneumatici disponibili. &Egrave; adatto per moto a partire da 300cc.  Michelin Anakee Road Sfruttando l'esperienza e l'innovazione di Michelin, questo pneumatico offre un mix unico di stile e funzionalit&agrave;. Prendendo ispirazione dal Michelin Road 6, l'Anakee Road &egrave; progettato per fornire agli appassionati di Enduro stradali con moto da 600cc e oltre un'eccellente maneggevolezza e sicurezza su strada, specialmente in condizioni di bagnato.&nbsp;  NUOVI SEGNALI STRADALI: SEGNANO LA MIGLIOR TRAIETTORIA DI PERCORRENZA       

Michelin, i nuovi pneumatici adatte ad ogni occasione

        Tra le nuove proposte del mercato caschi, spunta MTR S-6 Evo che si fa notare in particolare per il suo prezzo decisamente accessibile: parte, infatti, da 69,99 euro. E si sa, in fase d&rsquo;acquisto il prezzo fa sempre la sua parte. Ma ovviamente c&rsquo;&egrave; anche altro. Va bene il prezzo conveniente, s&igrave;, ma servono tutta un&rsquo;altra serie di caratteristiche per acquistare un casco, dispositivo di protezione fondamentale per tutti i motociclisti. Le caratteristiche  Partendo dagli interni, l&rsquo;integrale S-6 Evo &egrave; dotato di fodera pensata per garantire comfort al motociclista e guanciali rimovibili. Sempre sul lato comfort, ci sono prese d&rsquo;aria per garantire una doppia ventilazione, sul mento e sulla fronte, ma anche estrattori posteriori per un flusso d&rsquo;aria continuo. Non mancano chiusura a cricchetto e predisposizione per il pinlock. MTR S-6 Evo ha un peso di 1.500 grammi, &egrave; disponibile in tre diversi colori (bianco, nero e nero opaco, quest&rsquo;ultima versione ha un costo superiore, 84,99 euro), nelle taglie dalla XS alla XXL. MERCATO MOTO: A FEBBRAIO SBOCCIA IL 2024       

Parte da 69,99 euro ma non &egrave; solo &ldquo;economico&rdquo;, disponibile in tre colori, ha un peso di 1.500 grammi

MTR S-6 Evo, il nuovo casco integrale dal prezzo accessibile

        Da quando Nolan &ndash; marchio di caschi &ndash; ha debuttato sul mercato, ha avuto un grande successo tanto da farlo essere uno dei primi in classifica nel suo settore. I prodotti firmati Nolan sono efficienti e tecnologici, oltre che continuamente aggiornati, e le offerte sono sempre tantissime. Una delle ultime riguarda l'N60-6 Sport, appartenente alla gamma N60-6, destinato alla strada (e non alla pista!). Caratteristiche e prezzi Il Nolan N60-6 Sport ha una calotta in policarbonato Lexan, e una visiera antigraffio UltraWide. Si aggiunge poi una pellicola antiappannamento Pinlock e una visiera parasole VPS retrattile per le giornate soleggiate, ed &egrave; dotato di un sistema di ventilazione Airbooster Technology che si avvale di grandi prese d'aria nella parte anteriore e di estrattori nella parte posteriore situati sotto lo spoiler, che garantisce freschezza alla testa quando le temperature sono alte. All'interno del Nolan N60-6 Sport c'&egrave; invece una fodera antibatterica Clima Comfort composta da guanciali e corona rimovibili, mentre la pettorina antiribaltamento aumenta la sua silenziosit&agrave;. Concludiamo con i prezzi: il nuovo casco &egrave; venduto a 249,99 euro e le taglie disponibili vanno dalla 2XS alla 3XL. NOLAN, QUATTRO NOVIT&Agrave; PER IL 2024        

Destinato all'uso in strada e non per la pista, il prodotto &egrave; venduto al prezzo di 249,99 euro

Nolan presenta il nuovo casco sportivo, l'N60-6 Sport

        &Egrave; ufficialmente in arrivo la nuovissima gamma di pneumatici per moto sviluppata da Michelin. La linea &egrave; destinata ad entrare sul mercato a partire da gennaio 2024.&nbsp;L'anteprima sar&agrave; al Salone EICMA, in programma dal 7 al 12 novembre, dove Michelin presenter&agrave; i nuovi pneumatici installandoli su moto esposte durante l'evento a Milano.  Eccellenza e novit&agrave; Dagli pneumatici slick ai pneumatici radiali, passando per quelli asimmetrici, Michelin &egrave; stata costantemente la forza motrice di innovazioni rivoluzionarie nell'ambito delle gomme da moto negli ultimi cinque decenni. Oggi, i pneumatici per moto Michelin sono universalmente riconosciuti dai clienti come i leader indiscussi in termini di prestazioni in qualsiasi condizione di guida. Michelin si &egrave; guadagnata il titolo di marchio di pneumatici pi&ugrave; affidabile presso i consumatori in numerosi paesi. Negli ultimi anni, le gamme Michelin Power e Michelin Anakee sono state scelte come equipaggiamento originale da costruttori premium come BMW Motorrad, Triumph, KTM e Honda e non solo. Tra le principali novit&agrave; spicca il nuovissimo Michelin Power 6, un pneumatico destinato a una vasta gamma di motociclisti, in particolare coloro che guidano moto sportive. LA MOTO IDEALE ESISTE? 5 CONSIGLI PER ACQUISTARE QUELLA GIUSTA       

Tra i modelli della linea spiccano i Michelin Power 6, destinato a chi cerca una guida pi&ugrave; sportivasu strada

Michelin ad EICMA 2023 con una nuova gamma di pneumatici

        Per chi partecipa al trofeo KTM, ma anche per chi pratica enduro amatoriale, il pneumatico &egrave; fondamentale. Ovviamente stiamo parlando di coperture specialistiche destinate a moto da enduro fino alla classica soglia dei 500 cm3. La gamma Metzeler in questo senso ha raggiunto lo stato dell'arte offrendo ben 5 versioni della sua MCE 6 Days Extreme. Perch&eacute; cos&igrave; tante? Perch&eacute; il mondo dell'enduro ha iniziato, da qualche anno a questa parte, ad evolversi in ambiti sempre pi&ugrave; specifici: al classico enduro si affiancano infatti il cross-country, i rally, le cavalcate, fino ad arrivare ai vari campionati di &ldquo;Extreme&rdquo;. COme sono fatti i "6 Days Extreme" di Metzeler  In pi&ugrave;, piloti e appassionati si sono fatti sempre pi&ugrave; esigenti: serve la gomma per l'inverno e il bagnato, quella per la pietra, quella per le temperature estive. Soprattutto serve feeling: ed &egrave; l&igrave; che le MCE 6 Days Extreme offrono il meglio. La capacit&agrave; di adattarsi a qualunque stile di guida, di moto, di terreno, lasciando al pilota il piacere di guidare e di affrontare gli ostacoli pi&ugrave; ostici. MESCOLE A CONFRONTO  Cinque mescole dicevamo, compresa l'ultima presentata, la Extra Soft posteriore per le gare appunto di estremo della durata di un giorno e adatta a condizioni limite (tecniche e ambientali). Le altre mescole (Standard, Medium, Soft e Super Soft) rientrano nel range di utilizzo per cos&igrave; dire &ldquo;normale&rdquo;, l'enduro classico, da utilizzarsi in base alla stagione e al percorso da affrontare. Questi pneumatici possono essere abbinati alla camera d'aria (standard o rinforzata) oppure alle classiche mousse che (a fronte di una leggera diminuzione del feeling di guida) scongiurano qualsiasi rischio di foratura: anche per le mousse, Metzeler offre tre mescole tra cui scegliere. METZELER, ARRIVANO LE ROADTEC 02: "IN MOTO SEMPRE E COMUNQUE"       

Le nuove gomme hanno la capacit&agrave; di adattarsi a qualunque stile di guida, di moto, di terreno

Prova Metzeler MCE 6 Days Extreme: dall'estremo all'enduro amatoriale

        Se c'&egrave; una data che segner&agrave; la fine di un'era e l'inizio di un'altra nel settore dei trasporti &egrave; il 2035. Come ormai &egrave; ben noto, in quell'anno sar&agrave; definitivamente detto addio alla produzione di veicoli con motore endotermico, ma prima di arrivare ad un tale punto di svolta c'&egrave; ovviamente un processo lungo e complicato da superare, come per esempio il rispetto degli standard Euro 6 per le moto. VIAGGIARE IN ELETTRICO: SI PU&Ograve; FARE? QUANTO COSTA? Euro 6, ma non subito... Attualmente sia le automobili che i mezzi a due ruote devono rispettare determinati standard per quanto riguarda le emissioni. Le auto devono rientrare in quelli di categoria Euro 6, che corrispondono pi&ugrave; o meno a quelli Euro 5 per le moto. Con tutta probabilit&agrave;, dal 2025 anche questi limiti cambieranno, passando ad Euro 7 per le auto e di conseguenza ad Euro 6 per le moto. Prima di compiere un passo cos&igrave; importante per&ograve;, si potrebbe procedere a step, passando quindi prima agli standard Euro 5+ obbligatori per tutti i modelli di nuova omologazione a partire dal 2024. L'Euro 7 non introdurr&agrave; solo limiti in merito alle emissioni di CO2 del motore, ma anche per quanto riguarda quelle di particolato causato dall'usura degli pneumatici e dei freni (che secondo la Commissione Europea rappresenteranno oltre il 90% del particolato del trasporto su strada entro il 2050). PARIGI: 200.000 MULTE A MOTO E SCOOTER, MA SOLO ENDOTERMICHE        

Per quanto riguarda Euro 7 invece, non introdurr&agrave; limiti relativi solo al motore ma anche alle emissioni di particolato prodotte dall'usura degli pneumatici e dei freni

Euro 6 per le moto: quando arriverà e di cosa si tratta

Ritorniamo con un nuovo video della nostra nuova serie &quot;IN 6 semplici domande&quot; ad occuparci di Royal Enfield dopo avervi gi&agrave; parlato della Classic 350. Questa volta la protagonista &egrave; la Interceptor 650, modello che sta al vertice della gamma indiana e che &egrave; gi&agrave; molto apprezzato nel nostro Paese. Si tratta di una classica che attinge a piene mani dalla scuola inglese degli anni Sessanta: serbatoio a goccia, bicilindrico frontemarcia con carter ovali e telaio a doppia culla.  COMPROMESSO AZECCATO  &nbsp;  La Interceptor piace per il suo look da evergreen e perch&eacute; &egrave; una proposta di sostanza che offre un invidiabile compromesso tra prestazioni, facilit&agrave; e costi. A distanza di qualche tempo dal lancio l&#39;abbiamo ripresa e analizzata per rispondere rapidamente alle consuete sei semplici domande che, bene o male, tutti ci facciamo quando consideriamo l&#39;acquisto di un modello. Buona visione!  Test Royal Enfield Scram 411: scrambler d&#39;altri tempi VIDEO 

E&#39; facile? E&#39; comoda? E&#39;&nbsp;costosa? Sono tre delle consuete domande alle quali rispondiamo in questo video dedicato alla classica indiana

Royal Enfield Interceptor 650: In 6 semplici domande

&egrave; facile? &egrave; comoda? &egrave; costosa? Sono tre delle consuete domande alle quali rispondiamo in questo video dedicato alla classica indiana.

Royal Enfield Interceptor 650 IN 6 semplici domande

        Michelin annuncia il lancio della gamma di pneumatici Road 6, progettata per offrire a coloro che hanno naked, maxi enduro stradali, sport touring e tourer prestazioni ottimali per quanto riguarda aderenza sul bagnato, durata chilometrica, comfort e maneggevolezza. Accanto ai Road 6, c'&egrave; anche il pneumatico Road 6 GT, progettato per le moto da granturismo. Il nuovo pneumatico Road 6 consente un miglioramento del 15% nell'aderenza sul bagnato e un aumento del 10% della durata dei pneumatici rispetto al pneumatico Road 5. Questi miglioramenti nelle prestazioni avvengono grazie a un nuovo design del battistrada, ai progressi nell'utilizzo delle materie prime e a un'architettura ottimizzata degli pneumatici. Road 6 e Road 6 GT: caratteristiche  Il design del battistrada vanta un rapporto pieni vuoti ottimizzato, pari al 14% (il rapporto tra scanalature e gomma), che consente alti livelli di aderenza in condizioni di bagnato e asciutto. Questo rapporto non varia in curva in maniera da mantenere un feedback costante. La tecnologia Water EverGrip, sviluppata da Michelin stessa, promette alti livelli di aderenza sul bagnato e fiducia del pilota in queste condizioni. Il design di queste lamelle si modifica, aprendosi, con l'avanzare dell'usura del pneumatico. E infine nuove scanalature e nuove inclinazioni delle lamelle, con estremit&agrave; allungate per tagliare il film d'acqua e aderire al manto stradale. Per i materiali si ha una mescola con silice al 100% abbinata alla tecnologia Silica che permette un'aderenza con basse temperature e su strade umide e bagnate, senza alcun compromesso sulla durata degli pneumatici. Grazie alla tecnologia 2CT+ (2 Compound Technology), le diverse parti del battistrada sono ottimizzate per caratteristiche prestazionali differenti. Lo strato inferiore con la mescola pi&ugrave; dura della gomma del battistrada mantiene la rigidit&agrave; durante le fasi di curva, mentre lo strato superiore pi&ugrave; morbido a contatto con la strada conferisce un'ottima aderenza e un elevato chilometraggio in condizioni di asciutto e bagnato. Road 6 e Road 6 GT: architettura  Grazie alla tecnologia Radial X Evo,le tele di sommit&agrave; a 90&deg; permettono di avere un'ampia impronta al suolo. I fianchi della nuova generazione di pneumatici Radial X Evo hanno un design studiato per conferire una flessibilit&agrave; e un comfort ottimale, assorbendo le deformazioni della strada, e rimanendo stabile alle alte velocit&agrave;, rendendolo adatto anche alle moto con potenze elevate. L'effetto complessivo di questa tecnologia &egrave; che la maneggevolezza e la reattivit&agrave; del pneumatico sono ottimizzate per offrire piacere di guida e divertimento senza compromessi sulla sicurezza. MICHELIN E LA RICETTA PER LE GOMME: RESINA, SEMI DI GIRASOLE E BUCCE DI AGRUMI       

La nuova gamma di gomme conferisce aderenza sul bagnato, durata chilometrica, manegevolezza e comfort. Sono destinate a diverse categorie di moto

Michelin: nuovi Road 6 e Road 6 GT per naked, enduro stradali e sport tourer

        Il covid continua ad avanzare e con lui continua a crescere anche il numero degli eventi annullati. L&rsquo;ultimo in termini di tempo &egrave; quello riguardante la Befana Benefica Motociclistica organizzata dal Motoclub Ticinese, che si sarebbe dovuta svolgere il prossimo 6 gennaio a Milano. Moto storiche solidali con la "Befana dell'ASI" APPUNTAMENTO AL 2022 La Befana Benfica &egrave;, ormai, un evento attesissimo per migliaia di appassionati. La sua storia affonda le radici nel lontano 1967, quando, per volont&agrave; del Motoclub Ticinese di Milano, prese vita l&rsquo;idea di portare doni all&rsquo;Istituto Martinitt di Milano &ndash; un&rsquo;istituzione assistenziale dedita ai bambini rimasti orfani -. Da allora, la Motobefana si &egrave; sempre ripetuta, con sempre maggiori consensi e allargando il proprio giro verso altri istituti come il Piccolo Cottolengo Don Orione e l&rsquo;istituto Sacra Famiglia de Cesano Boscone. Purtroppo quest&rsquo;anno, a causa del coronavirus, il Motoclub Ticinese ha fatto sapere attraverso un comunicato, che la bellissima tradizione benefica non si potr&agrave; compiere: &ldquo;Il Motoclub Ticinese comunica l&rsquo;annullamento della 54&deg; befana Benefica Motociclistica &ldquo;Un sorriso per un giorno&rdquo;. Fiduciosi nel positivo evolversi dell&rsquo;emergenza Covid, abbiamo atteso fino all&rsquo;ultimo per decidere se dare corso all&rsquo;evento, confidando in un allentamento delle misure di prevenzione, condizione necessaria per poter realizzare detta manifestazione. Purtroppo [&hellip;] riteniamo di non poter svolgere l&rsquo;evento nel pieno rispetto delle regole di sicurezza [&hellip;]. Dispiaciuti della scelta, ma certi della comprensione da parte di tutti, confidiamo nel ritorno dell&rsquo;evento nel 2022, per una nuova entusiasmante edizione, da sempre caratterizzata da una grande e gioiosa partecipazione.&rdquo; Tuttavia, nonostante i motociclisti non potranno scendere in strada in sella alle loro moto per portare sorrisi ai bambini, il loro supporto sar&agrave; costante grazie alla possibilit&agrave; - per chiunque lo voglia - di devolvere una piccola donazione agli istituti attraverso i siti dedicati. Yamaha R1 &ldquo;Piro&rdquo;, la moto replica venduta per 27.000 euro       

Il Motoclub Ticinese di Milano ha fatto sapere, attraverso un comunicato, che la 54&deg; edizione della Befana Benefica non avr&agrave; luogo: &ldquo;confidiamo nel ritorno nel 2022&rdquo;

Motobefana 2021, annullato l’evento per il Covid

Sono tante le moto che non hanno lasciato il segno che meritavano. Chi prima, chi dopo, molte Case costruttrici hanno tentato una via alternativa, un passo avanti che non &egrave; stato colto dal grande pubblico. Spesso lontane dal gusto in voga, a volte troppo avveniristiche, le moto &quot;incomprese&quot; sono davvero una schiera ben nutrita. Gli anni &#39;90 e 2000 sono ricchi di ottimi spunti.  Uno dei grandi classici tra le cosidette &quot;incomprese&quot; &egrave; l&#39;Aprilia Mot&ograve; 6.5, monocilindrica stradale dal design semplice e avveniristico, nata dalla matita di Philippe Starck. Il monocilindrico Rotax garantiva prestazioni discrete,&nbsp;ma la linea originale, ed eccezionalmente tondeggiante, non trov&ograve; i favori del pubblico. Ma oggi provate ad acquistarne una: le quotazioni non saranno da capogiro, ma sono in costante salita. Bella rivincita per l&#39;intelligente monocilindrica di Noale.    &nbsp;  BMW R 1200 C    Se la Mot&ograve; 6.5 peccava di avanguardismo, la stessa cosa non si pu&ograve; dire certo della BMW R 1200 C, prima proposta &quot;cruiser&quot; della Casa dell&#39;elica. Fu prodotta dal 1997 al 2006 (anche in versione da 850 cm3 in un periodo di tempo pi&ugrave; breve, dal 1997 al 2000) in un ragguardevole numero di esemplari, circa 40.000. In Italia non ebbe tuttavia una grande successo, principalmente a causa della sua linea troppo &quot;classica&quot; e di caratteristiche poco in sintonia con la filosofia BMW. Le numerose versioni approntate differenziavano la moto per dettagli estetici e destinati a migliorare il comfort di guida e la dotazione.  Equipaggiata con il boxer da 1.170 cm3 e una potenza di&nbsp;61 CV&nbsp;la R 1200 C offriva per&ograve; un grande comfort di marcia e ottime doti di guida grazie alla ciclistica equilibrata e al baricentro basso. Sul mercato dell&#39;usato l&#39;offerta &egrave; limitata e i prezzi salati: per un esemplare in buone condizioni si possono spendere anche 8.000 Euro. Sicuramente, cos&igrave; come la Mot&ograve;, questa bicilindrica tedesca avr&agrave; di che rifarsi nel prossimo futuro grazie al mercato collezionistico e al suo aspetto classico e immortale.&nbsp;  &nbsp;  DUCATI ST3    Chi non ricorda la sport touring della Casa di Borgo Panigale? Condivideva le linee delle ST2 ed ST4, ma&nbsp;era&nbsp;dotata di un inedito propulsore a 3 valvole con raffreddamento a liquido, strettamente derivato dal Desmodue. La moto fu prodotta dal 2004 al 2007&nbsp; in un limitati numero di esemplari. Un flop? Non proprio, ma il successo fu scarso. Quali furono i motivi? Principalmente la ST3 andava a completare una gamma sufficientemente ampia e gi&agrave; coperta dalle &quot;sorelle&quot; a 2 e 4 valvole.  Le prestazioni erano considerevoli: il &quot;Desmotre&quot; veniva infatti accreditato di ben 107 cavalli mentre l&#39;ottima ciclistica offriva grande supporto nella guida sportiva e un buon comfort di marcia, assicurato anche dal buon riparo aerodinamico offerto dall&#39;abbondante carenatura. Una moto moderna, veloce e sicura, grazie all&#39;impianto ABS, che si pu&ograve; comprare oggi a prezzi &quot;da saldo&quot;. Non sono infatti pochi gli esemplari in buone condizioni proposti a prezzi inferiori ai 3.000 Euro.  &nbsp;  Honda Pacific Coast    La proposta della Casa dell&#39;Ala dorata a dire il vero, ebbe un buon riscontro commerciale ma, viste le sue eccellenti doti e il design moderno ma equilibrato, avrebbe senz&#39;altro meritato pi&ugrave; attenzione da parte del pubblico. Sul mercato dell&#39;usato le quotazioni sono alte ed &egrave; difficile mettersi in garage un esemplare ben conservato spendendo meno di 4.000 Euro. Il futuro di questa Honda &egrave; per&ograve; roseo perch&eacute; il propulsore bicilindrico a V da 800 cm3 e tre valvole per cilindro garantisce discrete prestazioni ed una grande facilit&agrave; di guida, caratteristiche pi&ugrave; che valide ancora oggi.  &nbsp;  Yamaha GTS 1000    &nbsp;L&#39;innovativa tourer di Iwata&nbsp;ebbe invece poca fortuna in Italia. La linea tondeggiante e modernissima sembra non sentire il peso degli anni ma la sua innovativa e complicata ciclistica ne limit&ograve; la diffusione. Sul fronte motoristico il quattro cilindri in linea di derivazione FZR 1000&nbsp;non aveva nulla da invidiare alla concorrenza pi&ugrave; agguerrita. L&#39;iniezione elettronica e la considerevole potenza dichiarata, 100 cavalli, erano allora un validissimo biglietto da visita.  Fu invece il telaio&nbsp;&quot;omega frame&quot; e il particolare avantreno con forcellone monobraccio a stupire, e forse impaurire, i motociclisti pi&ugrave; tradizionalisti. L&#39;ABS, di serie sin dalla prima versione del 1993, e il piacevolissimo comportamento della ciclistica la rendono una moto pi&ugrave; che usabile ancora oggi. Le quotazioni sono appetibili, specialmente per chi ha intenzione di aspettare la sicura rivalutazione della moto. Se ne trovano infatti ottimi esemplari proposti a poco pi&ugrave; di 3.000 Euro.&nbsp;  E secondo voi, quali sono state le moto &quot;incomprese&quot; del passato? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Facebook. 

Alcune proponevano soluzioni ardite e design coraggioso e probabilmente per questo non conobbero i grandi favori del pubblico

Moto del passato: le grandi incomprese

Come da tradizione, la Battle of The Twins ha ispirato non solo corse ma anche creazioni, come quella nata dal motore di una BMW R90/6 del 1976. Un mix interessante tra vecchio nuovo: stile vintage, moderna tecnologia, un peso di appena 130 kg e una potenza da 82 cv 

BMW R90/6, la custom di Scott Kolb: FOTO

Dobbiamo dire grazie alla Battle of The Twins se, dal 1981, sono state realizzate moto davvero uniche e custom che si sono distinte da tutte le altre. A fare la differenza anche l&#39;opera di preparatori come&nbsp;Scott Kolb, che ha realizzato&nbsp;una due ruote da battaglia,&nbsp;molto particolare, costruita sulla base di una BMW R90/6 del 1976. Per vederla (ma non in pista) non si dovr&agrave; attendere molto: appuntamento il 7 febbraio, One Moto Show&nbsp;al&nbsp;Veterans Memorial Coliseum a Portland.    La peculiarit&agrave; della moto? Kolb &egrave; partito dal concetto che &ldquo;Un motore BMW raffreddato ad aria in un buon telaio, con il giusto pilota, possa&nbsp;battere le moto moderne durante i track day&rdquo;. L&rsquo;unico pezzo originale della BMW R90/6 che rimane &egrave;, infatti, il motore. Anche se il customizzatore ha pensato di inserire un kit Sieberock per aumentare la cilindrata fino a 1000 cc. Da qui, poi, &egrave; partita la personalizzazione.  Moto di design, ma dalle buone prestazioni  Riduzione drastica del peso, fino a 130 kg, e un telaio personalizzato costruito attorno al motore boxer. Kolb non si &egrave; risparmiato sulla comonentistica&nbsp;I cerchi in fibra di carbonio (che contribuiscono a ridurre il peso) arrivano da Rotobox e le sospensioni completamente regolabili sono a marchio&nbsp;&Ouml;hlins. Rizoma, invece, firma le&nbsp;pedane, le&nbsp;leve, gli&nbsp;specchietti&nbsp;e il&nbsp;portatarga. Il cliente che ha commissionato la moto aveva fatto delle richieste specifiche: avrebbe dovuto adattarsi perfettamente alla sua altezza e al suo peso, ma essere anche funzionante e distinguersi per stile e design (molte pretese, certo, ma il committente pare lavorare nel settore dell&rsquo;architettura).&nbsp;  Tra vecchio e nuovo  Un motore del &rsquo;76 e un corpo moderno, un mix interessante tra vecchio e nuovo che risponde a precise esigenze di commissione e si presenta con una decisa, forse radicale (ma non &egrave; per forza negativa), personalit&agrave;. Basta pensare anche al telaio, decisamente scenografico: la tonalit&agrave; azzurra &egrave; il colpo d&rsquo;occhio immediato, poi lo sguardo prosegue sull&rsquo;albero di trasmissione cardanico della BMW R nineT. L&rsquo;impianto frenante Brembo&nbsp;arriva&nbsp;da una S1000R.  E la carrozzeria? Kolb si &egrave; lasciato ispirare dal vintage: prima ha scolpito le forme sulla schiuma di poliuretano e successivamente ha pensato alla struttura finale. La sella e il cupolino sono in fibra di carbonio a tre strati, il serbatoio &egrave; realizzato in alluminio battuto a mano. Ma il nuovo dove sta? Naturalmente nell&rsquo;elettronica (sta tutta sotto il sedile, cos&igrave; l&rsquo;estetica risulta pulita), dalla centralina di Motogadget al sistema di avviamento&nbsp;keyless.  La BMW Custom secondo Oberdan Bezzi 

Il customizzatore Scott Kolb &egrave; partito dal boxer di una R90/6 del 1976 realizzando una moto da pista leggera (130 kg) e dal design agressivo, pronta per la Battle of The Twins

BMW R90/6 by Kolb: la racer dal cuore glorioso

Da Spidi arrivano i nuovi guanti per il mototurismo: si chiamano NK-6 e l&rsquo;azienda veneta tiene a evidenziare che sono certificati EN13594: 2015 KP, il che significa che sono particolarmente protettivi. Spidi, infatti, ha sviluppato i guanti NK-6 per attraversare i Continenti e muoversi in citt&agrave; durante la stagione fredda. Hanno una membrana H2Out che li rende impermeabili, antivento e traspiranti, abbinata all&rsquo;imbottitura Primaloft da 200 gr ed una fodera in micropile per mantenere comfort e calore per tutto il giorno.  COME SONO FATTI - La struttura principale &egrave; realizzata in pelle caprina con finitura Hi-Fit (da 0,6 mm a 0,8 mm), con inserti in SuperFabric - un materiale resistente a strappi, tagli e perforazione.&nbsp;Importante oggi per qualsiasi guanto da moto, gli NK-6 hanno capacit&agrave; touchscreen, per utilizzare unit&agrave; GPS, smartphone ed altri dispositivi senza doverli togliere. Una caratteristica da non sottovalutare per chi guida in condizioni atmosferiche avverse.&nbsp;La doppia chiusura su manicotto e polsino li rende impenetrabili.  LA SICUREZZA - I guanti Spidi NK-6 hanno protezioni rigide sulle nocche e sul palmo esterno, con imbottiture aggiuntive sul dorso delle dita. Un lamella tergivisiera in gomma &egrave; montata sul pollice, cos&igrave; da rimuovere pioggia, neve e fango, senza doversi fermare.  Zone riflettenti sono integrate per essere pi&ugrave; visibili durante la guida notturna o con scarsa illuminazione e ci sono pannelli flessibili sul dorso per consentire migliori movimenti.  Taglie: dalla S alla 3XL.  Colore: Nero&nbsp;  Prezzo: &euro; 129,90. 

Si chiamano NK-6: studiati per attraversare i Continenti anche in inverno, sono impermeabili, antivento e traspiranti

Spidi&nbsp;NK-6, i nuovi guanti per il mototurismo

Edizione moderna della Vespa Sport &ldquo;Sei Giorni&rdquo;, modello leggendario realizzato per gareggiare alla &ldquo;Sei Giorni Internazionale di Varese&rdquo; del 1951

Vespa Sei Giorni, le foto dalla presentazione stampa

Le strade sono quelle della Sei Giorni di Varese, esattamente 66 anni dopo. Insomma, nulla &egrave; stato lasciato al caso per la presentazione di questa nuova versione della Vespa, che propone la tecnologia e la vocazione touring tipiche della GTS, fuse alla storia e alla tradizione del marchio. La Vespa Sei Giorni, prodotta in edizione numerata, &egrave; l&rsquo;erede dell&rsquo;omonima Vespa Sport &ldquo;Sei Giorni&rdquo;, modello leggendario realizzato per gareggiare alla &ldquo;Sei Giorni Internazionale di Varese&rdquo; del 1951, durante la quale fu protagonista assoluta con 9 medaglie d&rsquo;oro. Ma questo era il passato&hellip; saltiamo in sella &quot;al presente&quot; per le prime impressioni live sul campo. Tutti i segreti della nuova Vespa Sei Giorni li potrete scoprirete invece sul prossimo numero di InMoto in edicola.  LA PROVA HA INIZIO IN CITT&Agrave; dove ventidue cavalli sono pi&ugrave; che sufficienti per districarsi nel traffico; ed &egrave; qui che abbiamo riscontrato le prime piacevoli sorprese dal punto di vista della maneggevolezza. Il meglio di questo mezzo, per&ograve;, arriva sull&#39;extraurbano, dove il motore stupisce nei saliscendi intorno Varese e la trasmissione si rivela omogenea e priva di strappi: va forte in ripresa, ma soprattutto in allungo, arrivando rapida alle velocit&agrave; vicine ai limiti del codice della strada.  &nbsp;  TRA I 50 E I 90 KM/H, la Vespa Sei Giorni si lascia guidare senza sforzi, la stabilit&agrave; &egrave; impressionante, sia nelle frenate pi&ugrave; decise (l&#39;ABS di serie aiuta molto ma per assicurare maggiore efficacia &egrave; bene strizzare a fondo entrambe le leve) che in percorrenza di curva. Molto buona anche la maneggevolezza, che risalta sui tornanti stretti e nei cambi di direzione.  LE DIMENSIONI INGANNANO - Per essere un 300 questa Vespa in realt&agrave; pesa poco, 150 kg, e sul misto sembra uno stambecco. Le ruote piccole fanno quel che possono sullo sconnesso ma le sospensioni lavorano bene per sopperire al problema, soprattutto l&#39;anteriore. Pregi, difetti e tutte le caratteristiche tecniche e dinamiche di questo modello, in edicola sul prossimo numero di InMoto. 

Direttamente dalla presentazione stampa a Varese, le impressioni a caldo su questa intrigante versione dello scooter pi&ugrave; celebre al mondo

Vespa Sei Giorni: primo contatto

Suzuki festeggia il 30&deg; anniversario della mitica GSX-R con una pagina Facebook dedicata al modello e ad un video celebrativo su Youtube Si chiama "Suzuki GSX-R 30 Years of Performance" ed &egrave; il video che la Casa giapponese ha creato per celebrare il modello che 30 anni fa cambi&ograve; il mondo delle supersportive.  Gi&agrave;, la prima GSX-R 750 nacque nel 1985 e simboleggiava il massimo della tecnologia e delle prestazioni: era dotata di un propulsore quattro cilindri in linea frontemarcia, con distribuzione DOCH 16 valve e raffreddamento affidato al sistema misto aria/olio SACS (Suzuki Advanced Cooling System). I dati tecnici erano spaventosi: 106 cv a 10.500 giri e 179 kg di peso.  Il modello si &egrave; poi evoluto nel corso degli anni e la mitica sigla &egrave; giunta fino ai giorni nostri con moto via via pi&ugrave; performanti e attuali declinate nelle cilindrate "600", "750" e "1000" (anche "1100"che nacque nel 1986 ed era accreditata di ben 130 cavalli). I capisaldi della produzione? Nel 1992 debutta il propulsore raffreddato a liquido, nel 1996 arriva la mitica versione "SRAD"con presa d'aria dinamica e carenatura bombata mentre nel 2001 debutt&ograve; la versione da 1000 cm3.  Quest'anno la Casa ha presentato una livrea e un allestimento speciale mentre a breve ci aspettiamo una vera e propria rivoluzione, come anticipato sul numero di InMoto attualmente in edicola.&nbsp;  Suzuki, intanto, ha&nbsp;deciso di omaggiare queste moto anche con una pagina Facebook appositamente creata dove ogni appassionato potr&agrave; caricare i propri contenuti e commentare quelli proposti: ecco gli hashtag chiave: #GSXR, #GSXR30, #GSXRPerformance e #GSXR30Yearsofperformance.  Ecco le mitiche "sette e 1/2":  [gallery ids="12517,12513,12511,12508,12505,12497,12494,12493,12490"]

Suzuki omaggia i 30 anni della GSX-R con una video e una pagina Facebook dedicate

18 risultati per '6'