        Hanno esordito quest'anno all&rsquo;interno della gamma "modern-classic" targata Triumph. Stiamo parlando delle inedite Speed 400 e Scrambler 400 X, nuove porte d&rsquo;accesso al mondo delle &ldquo;senza tempo&rdquo; della Casa d&rsquo;oltremanica. Due novit&agrave; con i motociclisti pi&ugrave; giovani nel mirino ma non solo. Perch&eacute; grazie ad una serie di scelte tecniche ben congeniate, hanno dimostrato di poter mettere in campo prestazioni tali, da renderle appetibili anche ad un pubblico pi&ugrave; smaliziato in cerca di &ldquo;facilit&agrave;&rdquo;. Senza dimenticare la consueta attenzione alla qualit&agrave; e ai dettagli, tipica delle moto di Hinckley... grandi e piccole. Di seguito, le prime impressioni durante il test sulle belle strade nei dintorni di Valencia. La prova completa, con approfondimenti e contenuti esclusivi, la trovate invece sul prossimo numero di In Moto a breve in edicola. TRIUMPH SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: IL DESIGN  Guardando la line up delle &ldquo;modern-classic&rdquo; britanniche, la Speed 400 affianca le roadster Speed Twin 900 e 1200, mentre la Scrambler 400 X, le sorelle maggiori Scrambler 900 e 1200. Entrambe concepite e disegnate a Hinckley, ricalcano l&rsquo;impronta stilistica &ldquo;di famiglia&rdquo; senza particolari rinunce in termini di fascino e impatto visivo, proponendo quindi la medesima allure delle grandi, seppure in chiave &ldquo;ridotta&rdquo; (pi&ugrave; che altro, in termini di dimensioni).&nbsp;La Speed 400 - faro tondo e stile classico (vedi l&rsquo;alettatura sulla testata del motore), condito sapientemente con elementi &ldquo;modern&rdquo; (cerchi e scarico su tutti) - propone livree in duplice tonalit&agrave; nei colori Carnival Red, Caspian Blue e Phantom Black.La Scrambler 400 X, invece, esalta la sua immagine all-road con alcune dotazioni aggiuntive, come le protezioni riservate al faro anteriore e al radiatore, i paramani, il parafango anteriore maggiorato e il terminale di scarico. Anche in questo caso, 3 sono le varianti cromatiche: Matt Khaki Green &amp; Fusion White, Carnival Red &amp; Phantom Black, Phantom Black &amp; Silver Ice. Leggi anche: Prova Kawasaki Eliminator 500: i voti del #sottoesame SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: COME SONO FATTE  Partiamo dal motore monocilindrico di 398 cc raffreddato a liquido. Un&rsquo;unit&agrave; completamente nuova - in grado di esprimere 40 CV di potenza massima e un picco di coppia di 37.5 Nm - che nella prova sul campo si &egrave; rivelato una piacevole sorpresa, a ulteriore conferma che un buon &ldquo;mono&rdquo; pu&ograve; dire assolutamente la sua in questa categoria; soprattutto se caratterizzato da una curva di erogazione e da una rapportatura del cambio particolarmente azzeccati, come in questo caso. Le valvole sono azionate da bilancieri a dito dalla massa ridotta, mentre il trattamento DLC contribuisce a ridurre i valori di attrito cos&igrave; da consentire al motore di prendere giri rapidamente senza andare a scapito della trattabilit&agrave;.Il telaio &egrave; in acciaio tubolare con telaietto posteriore avvitato, mentre il forcellone &egrave; a doppio braccio in alluminio. Il setup delle sospensioni&nbsp;tiene conto della diversa natura delle due moto, cos&igrave; come alcune quote ciclistiche e misure. La Speed 400 &egrave; equipaggiata all&rsquo;anteriore con una forcella big-piston upside-down da 43mm e 140mm di escursione, mentre al posteriore lavora un sistema monoshock con serbatoio esterno e 130mm di escursione. I cerchi da 17&rsquo;&rsquo; sono in alluminio, mentre l&rsquo;impianto frenante prevede un disco da 300 mm e pinze a 4 pistoncini di tipo radiale.La Scrambler 400 X ha un passo pi&ugrave; lungo e sospensioni dalla maggiore escursione (150mm per entrambe), ruota anteriore di 19&rsquo;&rsquo; e un manubrio pi&ugrave; largo per garantire maggiore controllo anche in situazioni di leggero sterrato. Il freno anteriore passa al diametro di 320mm e prevede pastiglie dal compound differenziato per una frenata pi&ugrave; modulabile e quindi maggiormente orientata alla tipologia di moto.Sia la Speed 400 che la Scrambler 400 X vantano acceleratore Ride By Wire e controllo di trazione (disattivabile) oltre all&rsquo;immancabile ABS (a doppio canale, che nel caso della Scrambler 400 X puo&rsquo; essere disattivato per l&rsquo;uso off-road). Smartphone e sistemi di navigazione possono essere alimentati tramite la presa di ricarica supplementare prevista di serie per entrambi i modelli. Anche l&rsquo;antifurto immobilizer &egrave; di serie SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: ERGONOMIA E POSIZIONE DI GUIDA Tutto, su queste due Triumph, &egrave; improntato alla massima abitabilit&agrave; e accoglienza a bordo, con alcuni distinguo. Entrambe le moto sfruttano una sezione centrale del telaio particolarmente &ldquo;slim&rdquo;, che combinata ad un&rsquo;altezza da terra di 790mm, per la Speed 400, e 835mm, per la Scrambler 400 X, le rende particolarmente facili in manovra. Quest&rsquo;ultima, in particolare (la Scrambler) se da un lato potrebbe essere meno intuitiva per chi &egrave; meno dotato di gamba (vista la maggiore altezza della sella), dall&rsquo;altro bilancia con un&rsquo;impostazione tipica del segmento - larghezza e posizione manubrio, ad esempio - che massimizza il controllo e la gestione della moto in ogni circostanza. Impostazione, che si ritrova anche alla guida, con pedane ricollocate rispetto alla Speed, e in generale una postura caratterizzata dal busto meno proteso in avanti. TRIUMPH SPEED 400: COME VA  Un mezzo dalla facilit&agrave; estrema, adatto ad un uso a 360&deg;, che risulta particolarmente divertente da guidare - tanto in citt&agrave;, quanto su un bel percorso ricco di curve - grazie ad alcune scelte tecniche indovinate. Come ad esempio la rapportatura corta, che dona vivacit&agrave; all&rsquo;erogazione rendendo la moto reattiva e veloce nel salire di giri. Il risvolto della medaglia &egrave; un uso piuttosto frequente del cambio quando si cerca un po&rsquo; di brio nel misto, per via del limitatore che interviene in fretta; e cos&igrave;, anche nello stretto, ci si ritrova piuttosto facilmente a infilare la quarta. Per fortuna, l&rsquo;elasticit&agrave; del propulsore &egrave; tale che si pu&ograve; godere di una spinta corposa e decisa, anche richiamando il gas da un numero bassissimo di giri, nei rapporti pi&ugrave; alti.&nbsp;Qualcuno potrebbe obbiettare che questa Speed non &egrave; una moto nata per essere strapazzata tra le curve. Vero! Per&ograve; attenzione a non sottovalutarla, perch&eacute; si tratta comunque di una "piccola insospettabile": complice le quote ciclistiche indovinate e una dotazione tutto sommato semplice ma efficace, nella guida pi&ugrave; allegra regala soddisfazione, sfoderando agilit&agrave; nei cambi di direzione, rigore in piega e tanta reattivit&agrave;; persino nel veloce, dove mezzi di questo genere spesso mostrano la corda, mettendo in campo precisione&nbsp;e stabilit&agrave; che stupiscono piacevolmente. Una resa dinamica appagante, il cui merito va anche alla scelta di proporre, come primo equipaggiamento, gomme di qualit&agrave; come le Metzeler Sportec M9RR.A convincere meno, invece, &egrave; la frenata: per ottenere arresti decisi occorre agire sulla leva con energia, andando anche un po&rsquo; a scapito della modulabilit&agrave;. TRIUMPH SCRAMBLER 400 X: COME VA  Quanto rilevato sul propulsore e sulle performance, ovviamente, vale anche per la Scrambler 400 X. Dove, per&ograve;, la differente impostazione generale fa percepire la sensazione di guidare tutta un&rsquo;altra moto. Il manubrio largo, la posizione di guida col busto eretto, la sella pi&ugrave; alta, le pedane centrate, le gambe pi&ugrave; &ldquo;distese&rdquo;, ogni cosa richiama le tipiche sensazioni dell&rsquo;universo scrambler; quindi moto &ldquo;easy go&rdquo;, perfette in citt&agrave;, nelle gite tranquille fuori porta e - perch&eacute; no - nelle piccole avventure su facili sterrati, grazie alla ruota anteriore da 19&rsquo;&rsquo;.&nbsp;Tra le curve, l&rsquo;azione &egrave; meno incisiva rispetto alla sorella Speed 400 (a causa della maggiore inerzia direzionale ed effetto giroscopico dovuti alla ruota maggiorata): con la &ldquo;X&rdquo; &egrave; pi&ugrave; proficuo pennellare, che aggredire le curve. Insomma, su asfalto, il meglio di s&eacute; lo offre nella guida rotonda: piuttosto che cercare inutili spigoli, meglio gustarsi a pieno il piacere di lasciarla &ldquo;danzare&rdquo; tra una piega e l'altra, ben assecondata da una frizione morbida e da un cambio preciso negli innesti.Le sospensioni, con una taratura standard piuttosto centrata, copiano bene le asperit&agrave; del manto stradale e non mostrano (troppo) il fianco neanche quando ci si lancia decisi su un percorso sterrato; dove - nella guida in piedi - si fanno apprezzare l&rsquo;ottimo controllo offerto dal manubrio, il feeling con l&rsquo;avantreno (grazie alla ruota da 19&rsquo;&rsquo;) e particolari azzeccati come il pedale del freno posteriore pi&ugrave; ampio (e quindi pi&ugrave; facile da utilizzare); anche qui, per&ograve;, come sulla Speed 400, la leva di quello anteriore, nella guida su strada, va strizzata a fondo per ottenere decelerazioni decise. SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: CONCLUSIONI E PREZZI Ben fatte, insospettabilmente divertenti, &ldquo;piccole&rdquo; ma senza restituire l'immagine di una moto piccola. Con in pi&ugrave;, quel fascino tipico delle &ldquo;modern-classic&rdquo; di Hinckley che fa girare per strada quando le si vede arrivare. E tutto questo, ad un prezzo (almeno per il momento) davvero interessante: 5.495 euro per la Speed 400; 6.195 euro per la versatile Scrambler 400 X.       

Perfette per iniziare, grazie a scelte tecniche azzeccate regalano soddisfazioni anche a chi ha gi&agrave; esperienza sulle spalle. Ottima la qualit&agrave; costruttiva. La prova, nei dintorni di Valencia

Test Triumph Speed 400 e Scrambler 400 X

Abbiamo provato le nuove modern-classic della Casa britannica sulle belle strade intorno a Valencia

Triumph Speed 400 e Scrambler 400 X: la gallery del test

Il marchio taiwanese Sym svela il nuovo&nbsp;ADX TG 400, uno scooter crossover che si distingue per il suo motore centrale e la trasmissione finale a catena, offrendo un mix di potenza e versatilit&agrave; e ideale per coloro che cercano l&#39;equilibrio perfetto tra prestazioni in citt&agrave; e spirito avventuroso fuoristrada.    SYM: DEBUTTA IL NUOVO SCOOTER ADX 125  Motore e ciclistica  Il veicolo &egrave; equipaggiato con un monocilindrico da 399 cc, con 4 valvole e raffreddamento a liquido, capace di erogare una potenza massima di 35 CV a 7.000 giri/min e una coppia massima di 37,22 Nm a 5.500 giri/min.  Per quanto riguarda la ciclistica, il suo reparto sospensioni &egrave; composto da una forcella a steli rovesciati e un mono posteriore con leveraggio progressivo. L&#39;impianto frenante presenta un disco singolo da 275 mm all&#39;anteriore, abbinato a una pinza radiale a doppio pistoncino, mentre al posteriore si trova un disco da 220 mm. Le ruote, equipaggiate con pneumatici Maxxis buone anche per leggere divagazioni in fuoristrada, misurano 15&quot; all&#39;anteriore e 14&quot; al posteriore  Le dimensioni ben equilibrate dell&#39;ADX TG 400 contribuiscono alla sua maneggevolezza, con un interasse di 1.535 mm, una sella posta a 790 mm da terra e un serbatoio da 13,5 litri che offre un&#39;autonomia ideale per lunghe avventure senza fermate frequenti. Il design grintoso &egrave; enfatizzato dagli aggressivi gruppi ottici completamente a LED, garantendo una visibilit&agrave; eccellente sia di giorno che di notte.    MAXSYM 400, LA NUOVA PROMOZIONE SYM INCLUDE IL GT PACK 

Lo scooter &egrave; equipaggiato con un motore da 399 cc e 35 CV. Adotta pneumatici per l&#39;offroad e luci a LED

Sym ADX TG 400, prestazioni e stile in citt&agrave; e fuoristrada

Sym ha lanciato lo scooter, con un monocilindrico da 399 cc che offre 35 CV e 37,22 Nm di coppia. Con forcella a steli rovesciati, freni a disco, ruote da 15&quot; e 14&quot;, &egrave; maneggevole con una sella a 790 mm e serbatoio da 13,5 litri. Design grintoso con gruppi ottici LED per una visibilit&agrave; ottimale

Sym ADX TG 400: LE FOTO

Abbiamo finalmente messo le mani sulla ZX-4RR, la nuova supersportiva di cilindrata contenuta che Kawasaki offre a una schiera di appassionati ben definiti e che ha un legame davvero profondo con il passato. Ovviamente parliamo della vicinanza alla sua antenata, la ZXR 400 degli anni &#39;90, nata per dare filo da torcere alle 2 tempi 250 (Aprilia e Suzuki) ma con un motore 4 cilindri in linea a 4 tempi e un&#39;impostazione da Superbike, ma con cilindrata ridotta a 400cc. Questa nuova creazione &egrave; davvero la sua erede?  Numeri a confronto    La ZX-4RR 2024 ha una scheda tecnica degna di nota: c&rsquo;&egrave; un&nbsp;motore 4 cilindri in linea raffreddato a liquido di 399 cc capace di erogare&nbsp;77 CV a 14.500 giri&nbsp;(ma pu&ograve; girare oltre i 15.000 giri!), che diventano 80 con l&rsquo;airbox in pressione. La coppia &egrave; molto bassa: 39 Nm a 13.000 g/min e un peso di 188 kg in ordine di marcia.&nbsp;Sono valori non estremi e comunque migliori rispetto a quelli della sua progenitrice, che aveva un 4-in-linea sempre raffreddato a liquido da 398cc ma erogava meno cavalli (58,44 CV a 12.400&nbsp;giri) e meno coppia (&nbsp;3,41 Kgm a 12.200 giri) per una velocit&agrave; massima di&nbsp;212 Km/h. Pesava 182 Kg in ordine di marcia.&nbsp;  Ovviamente stiamo parlando di epoche diverse e questo lo si pu&ograve; riconoscere anche nella diversa filosofia ciclistica. Il telaio dealla ZX-4RR &egrave; un traliccio di tubi che pur riprendendo le quote di una struttura da supersportiva &egrave; fatto in acciaio, mentre la ZXR 400 aveva un classicissimo doppio trave perimetrale in alluminio, proprio come le maxisportive giapponesi dell&#39;epoca. Ciclisticamente la progenitrice &egrave; pi&ugrave; abbondante, 1.390 mm di interasse contro i 1.380 della nuova, ovviamente sono entrambe molto compatte se comparate a sportive di cilindrata superiore o a delle comuni naked.    &nbsp;  Prestazioni simili o no?  In sella la posizioni di guida possiamo assimilarla a un&#39;esperienza simile. Il nostro Alessando che ha appena provato la ZX-4RR sul circuito di Calafat dice: &quot;il busto rimane abbastanza eretto, stando dritti, e i polsi non sono eccessivamente caricati.&nbsp;In pista, le pedane a volte sono fin troppo centrali&nbsp;e in effetti, per i piloti-spilungoni come il sottoscritto (1.90), si vorrebbe un pizzico di protezione aerodinamica in pi&ugrave;.&quot; Nel nostro test della ZXR 400 del 1997 la descrivevamo cos&igrave;: &quot;La posizione di guida non &egrave; esasperatamente coercitiva, ma la sella decisamente bassa, crea un inserimento nel corpo macchina che ad alcuni potr&agrave; sembrare eccessivo. Il manubrio &egrave; piuttosto distante, ma non tanto da creare affaticamenti alle braccia, mentre le pedane non sono particolarmente alte da arretrate&quot;.  E le prestazioni? Ecco cosa pensiamo della nuova 400 estrema: &quot;Diciamoci la verit&agrave;, coppia ai bassi (ma anche ai medi) ce n&rsquo;&egrave; davvero poca, col risultato che uscire dai rampini, con la ZX-4RR, non &egrave; sempre facile.&nbsp;L&rsquo;allungo &egrave; consistente, esaltante, un urlo metallico amplificato dal sound di aspirazione ben presente e dai rapporti abbastanza lunghi. La ciclistica &egrave; tipicamente Kawa. Significa: avantreno solido e comunicativo, ottima stabilit&agrave; sul veloce, agilit&agrave;&hellip;cos&igrave; cos&igrave;.&quot;  25 anni fa invece il test ride della Kawa ci diceva che: &quot;rimane sempre molto docile come se riconoscesse il padrone. Certo se andarci piano &egrave; una cosa, andarci forte &egrave; un&#39;altra, per ottenere buone prestazioni ci vuole un minimo di malizia: il motore infatti, pur regolarissimo, a bassi regimi non spinge pi&ugrave; di tanto, cos&igrave; va mantenuto sempre su di giri (al di sopra di quota 10.000) e in curva bisogna cercare di perdere meno velocit&agrave; possibile, ed in questo la piccola Kawasaki aiuta, grazie proprio al granitico avantreno, che permette di affrontare i curvoni in sicurezza a gas spalancato, pennellando le traiettorie al millimetro.&quot;    Simili, ma molto diverse  Due moto con meccanica e tecnica per certi versi simile ma con dinamica di guida distante. Ovviamente sono passati tanti anni e ogni moto - comparata a una di 1/4 di secolo pi&ugrave; vecchia - ha dinamiche di guida pi&ugrave; amichevoli, ma qui il confronto &egrave; pi&ugrave; su quale moto sia pi&ugrave; sportiva e pi&ugrave; coinvolgente. In generale possiamo dire che entrambe rappresentano la stessa identica scelta &quot;esotica&quot; all&#39;interno del listino nel quale si sono inserite e anche i prezzi sono per chi ha le idee chiare e non valuta molto le alternative pi&ugrave; potenti ma &quot;normali&quot;.  Siamo a 9.690 euro per la ZX-4RR, non di certo a buon mercato, e 16.810.000 Lire per la ZXR 400, che era allineato al prezzo delle sportive 600 dell&#39;epoca.&nbsp;Troppi soldi? O non si pone il problema dato che sono moto di una categoria completamente a parte?    &nbsp; 

Quattro-in-linea, cilindrata intorno ai 400cc e carattere da sportiva a cui piace girare in alto. Cosa cambia davvero fra le due generazioni Kawasaki di questa particolarissima categoria?

Kawasaki ZX-4R Vs. ZXR 400: stessi cilindri, epoche diverse

        Il 2024 sar&agrave; per Triumph l'anno del lancio ufficiale della Triumph Speed 400 2024 e della Triumph Scrambler 400 X 2024. I modelli saranno disponibili nelle concessionarie dal prossimo anno e i clienti che le sceglieranno non solo avranno tra le mani una moto moderna e dotata di ottima guidabilit&agrave; ma potranno anche usufruire di un notevole vantaggio.  Prezzi e manutenzione La Speed 400 2024 sar&agrave; proposta al prezzo di 5.495 euro, mentre la Scrambler 400 X 2024 sar&agrave; disponibile a 6.195 euro (franco concessionario). Gli intervalli di manutenzione, tra i pi&ugrave; estesi nella loro categoria, sono previsti ogni 16mila chilometri. Questa caratteristica non solo assicura una maggiore tranquillit&agrave; ai motociclisti, ma si traduce anche in un notevole risparmi economico. TRIUMPH SCRAMBLER 1200 X E XE: NOVIT&Agrave; 2024 PER LE MODERN CLASSIC        

Gli intervalli di manutenzione inoltre sono tra i pi&ugrave; estesi della categoria, con un notevole risparmio

Triumph, svelati i prezzi della Speed 400 e Scrambler 400 X 2024

        Nelle citt&agrave; sempre pi&ugrave; affollate e bloccate dla traffico, muoversi con uno scooter &egrave; ormai la scelta ideale. Per questo, Sanyang Italia si pone al fianco dei pendolari urbani con il Sym Maxsym 400 GT Pack, offrendo un insieme di vantaggi dedicati al cliente.  La promozione GT Pack Un pacchetto speciale pensato per soddisfare le esigenze degli utenti che utilizzano il Maxsym 400 sia per gli spostamenti quotidiani sia per il tempo libero. Oltre alle caratteristiche di comfort di serie, il GT Pack include: un antifurto meccanico shadlock, che permette di bloccare il manubrio e al contempo di assicurare un casco integrale, il porta bauletto originale Maxsym 400 Genuine con maniglie passeggero integrate e il&nbsp;bauletto Shad 37L, che offre ulteriore spazio per le tue esigenze di trasporto. Fino al 31 ottobre 2023 il GT Pack &egrave; incluso nella promozione, con un valore commerciale di 310 euro. Il prezzo al pubblico del Maxsym 400, inizialmente a 7.309 euro, &egrave; ora in promozione a soli 6.599 euro. SYM PRESENTA JET 4RX 50: LO SCOOTER SUPER SPORTIVO       

Il pacchetto, dal valore di ben 310 euro, include l'antifurto, il portabauletto e il bauletto Shad 37L

Maxsym 400, la nuova promozione SYM include il GT Pack

        Per il Piaggio MP3 Life Support, lo scooter a tre ruote del marchio dotato dello speciale allestimento specifico per la risposta all&rsquo;emergenza, arrivano nuove versioni: 400 e 530 hpe. Queste due versioni aggiungono una dotazione tecnologica avanzata, rendendo cos&igrave; l'MP3 ancora di pi&ugrave; efficace nelle situazioni di primo soccorso. La versione 530 hpe, in particolare, &egrave; dotata di sistemi di assistenza alla guida ARAS, che svolgono un ruolo fondamentale sul fronte della sicurezza attiva, garantendo la funzione Blind Spot Information System (BLIS), che avverte il guidatore della presenza di veicoli nell&rsquo;angolo cieco degli specchi retrovisori, attraverso apposite segnalazioni sul display TFT a colori. Altra funzione &egrave; la retromarcia, ora integrata dalla videocamera posteriore, che ne permette un utilizzo ancora pi&ugrave; facile e sicuro. Gli scooter  I nuovi Piaggio MP3 400 e 530 hpe Life Support sostituiscono le precedenti versioni, gi&agrave; utilizzate dai servizi nazionali di emergenza territoriale di diversi Paesi, tra cui Inghilterra, Francia, Australia e in particolare Israele, che, con oltre 650 mezzi a disposizione, ne ha fatto un vero e proprio fiore all&rsquo;occhiello della sua flotta di Pronto Intervento. Dallo scorso anno il Piaggio MP3 Life Support &egrave; inoltre in dotazione ai soccorritori di alcune Associazioni di Volontariato (e prossimamente dei vari 118), rappresentando una tra le prime applicazioni di questo veicolo nel campo dell&rsquo;emergenza in Italia, reso possibile grazie alle modifiche al Codice Stradale apportate a fine 2021, che permettono, tra l&rsquo;altro, di utilizzare anche i motoveicoli per i servizi di prima emergenza sanitaria (trasporto di personale medico e presidi sanitari).  PLUS IN FATTO DI PRONTO INTERVENTO Nei sistemi di First Respond in cui &egrave; stato utilizzato, Piaggio MP3 Life Support si &egrave; dimostrato un veicolo ideale per ridurre i tempi di intervento e ottimizzare le risorse, intervenendo mediamente in oltre 10 chiamate al giorno, stabilizzando il paziente in attesa dell&rsquo;ambulanza se necessaria, o risolvendo completamente l&rsquo;intervento senza distogliere l&rsquo;ambulanza e la relativa &eacute;quipe di soccorritori da altre urgenze. Rispetto a un classico MP3, l&rsquo;allestimento Life Support prevede luci a led lampeggianti e sirene anteriori, asta telescopica elettrica con luce lampeggiante led a 360&deg; e adesivi ad alta rifrangenza.&nbsp; L&rsquo;aggiunta del bauletto aumenta la capacit&agrave; di carico fino a 102 litri, rendendolo un veicolo adatto a trasportare agevolmente materiale medico per il primo soccorso pre-ospedaliero tra cui BLS (Basic Life Support) e ALS (Advance Life Support), defibrillatori, collari da immobilizzazione, set di medicazione, bombole di ossigeno, kit respiratorio e set da infusione.  PIAGGIO CELEBRA LO ZIP: UNA SPECIAL EDTION ALL'INSEGNA DELLA SPORTIVIT&Agrave;        

Il tre ruote di Pontedera viene dotato dello speciale pacchetto specifico per la risposta alle emergenze

Piaggio, allestimento per il primo soccorso per MP3 400 e 500 hpe

Queste due nuove moto sono una novit&agrave; assoluta da parte di Triumph, che debutta nel segmento delle piccole cilindrate con una nuova piattaforma monocilindrica da 400cc e caratteristiche da vera world bike. Eravamo in attesa di una presentazione del genere gi&agrave; da diverso tempo, dato che le foto spia in giro su internet gi&agrave; da diversi anni non lasciavano dubbi sulla natura dei modelli che possiamo finalmente mostrarvi in forma definitiva e pronti per entrare sul mercato nei primi mesi del 2024. Ma come sono fatte le Speed 400 e Scrambler 400x?&nbsp;  Classiche vintage in stile Triumph    Il segmento nel quale queste due novit&agrave; vanno ad inserirsi pulula di competitor, e quando si tratta di inserire motori economici di piccola cilindrata su forme classiche, la fantasia dei designer &egrave; giocoforza vincolata a dimensioni ben precise e linee equilibrate ma poco innovative.&nbsp;  Per quanto riguarda Street e Speed 400, per&ograve;, dietro le forme tipiche di questa tipologia di prodotti ci sono caratteristiche molto &quot;Triumph Style&quot; che avvicinano le ultime arrivate al resto della gamma classic da Speed Twin alle Bonneville T120. La versione stradale offre dettagli curati come il supporto faro anteriore (che fa molto Speed Twin), le verniciature con logo di grande dimensione sul serbatoio come la Trident 660 e un codino vagamente ispirato agli anni &#39;70 con LED semicircolare.&nbsp;  Stessa cosa per la Scrambler 400x, che offre un&#39;impostazione che ricorda la Scrambler 1200 a partire dal faro con griglia protettiva fino alla verniciatura palesemente ispirata alla sorella maggiore. Le proporzioni per entrambe sono ben studiate e la sensazione &egrave; di trovarsi a guardare una moto di cilindrata maggiore e dalle finiture curate. A creare questo feeling ci pensano la forcella dorata, le colorazioni e il trattamento del motore verniciato nero con finiture metalliche e dettagli &quot;puliti&quot; come la linea di scarico (con terminale a uscita singola per la Speed, doppia per la Scrambler).    &nbsp;  Tecnica semplice, ma ben studiata  Il motore contraddistinto dalla sigla TR-Series &egrave; un monocilindrico da 398 cc con raffreddamento a liquido, realizzato in collaborazione con l&#39;indiana Bajaj (che &egrave; partner di Triumph da diversi anni) e che rappresenta quello che al momento &egrave; il miglior compromesso fra qualit&agrave; costruttiva ed economicit&agrave;. La testa ha una distribuzione DOHC a 4 valvole, e un albero motore ottimizzato e bilanciato per ridurre l&rsquo;inerzia e facilitare la guida alle basse velocita&rsquo;. Il motore ha trattamento DLC che riduce gli attriti e il cambio a 6 marce &egrave; un piacere anche su queste cilindrate basse.  Le prestazioni dichiarate sono di 40 CV per la potenza massima (quindi guidabile con patente A2) e 37,5 Nm di coppia. Il peso della moto &egrave; di 170 kg per la stradale e 179 per quella pi&ugrave; off, con una ciclistica semplice ma ben curata a partire dal telaio in tubi d&#39;acciaio, che offre per&ograve; il telaietto posteriore imbullonato (non saldato) e un forcellone in alluminio come mezzi di categoria superiore.  La ciclistica &egrave; simile per entrambe, con forcella a steli rovesciati Big Piston da 43 mm davanti e monoammortizzatore posteriore con serbatoio esterno, ma cambia ovviamente l&#39;escursione che &egrave; maggiore sulla Scrambler. Questo &egrave; necessario anche perch&egrave; la misura delle ruote &egrave; differente: 17&quot; per la Speed 400 e combinazione 19&quot; davanti e 17&quot; dietro per la Scrambler 400x con pneumatici semitassellati. Freni in comune, con singolo disco da 300 mm davanti e pinza a 4 pistoncini con attacco radiale.    &nbsp;  Elettronica interessante e personalizzazione facile  Dove le cose si fanno pi&ugrave; interessanti &egrave; nel comparto elettronico, perch&egrave; difficilmente si possono trovare equipaggiamenti simili su moto classic di piccola cilindrata, a partire dal ride-by-wire che rende molto pi&ugrave; fluida la guida e che pu&ograve; associarsi in modo molto pi&ugrave; efficiente con il controllo di trazione disinseribile e l&#39;ABS doppio canale (disattivabile sulla 400x), tutto fornito da Bosch. Strumentazione analogico-digitale LCD, frizione servoassistita, illuminazione full LED e presa USB completano la dotazione di serie.  Al pacchetto standard possiamo anche aggiungere parecchi accessori, pescabili direttamente dal catalogo ufficiale Triumph che sar&agrave; molto nutrito per queste nuove piccole pesti. L&#39;azienda punter&agrave; parecchio sulla personalizzazione, essendo un segmento dedicato perloppi&ugrave; ai giovani (almeno in Europa) e che pu&ograve; offrire parecchie soluzioni in termini di combinazioni e originalit&agrave;. Le vedremo sul mercato a partire dal nuovo anno a prezzi ancora da definire. Vedremo se sar&agrave; paragonabile alla leader del mercato italiano del segmento la Royal Enfield HNTR 350.  BMW R1300 GS: eccola a volto completamente scoperto  &nbsp; 

Nate da una nuova piattaforma per le piccole cilindrate, si punta al mercato globale. Una &egrave; stradale, l&#39;altra ha un vibe da tuttoterreno. Arriveranno nel 2024

Triumph, nuove piccole modern classic: ecco Speed 400 e Scrambler 400X

        Le moto di medie dimensioni stanno progressivamente guadagnando popolarit&agrave; in Europa. In Italia, il produttore spagnolo Wottan sta per lanciare la sua nuova Rebbe 400, una naked neo-retr&ograve; che si configura come "sorella maggiore" della Rebbe 125. Non si conosce ancora il prezzo della nuova versione, ma ci si aspetta che sia pi&ugrave; accessibile rispetto ai modelli giapponesi da 400 e 500 cc.  Dettagli gi&agrave; conosciuti Wottan &egrave; un marchio relativamente nuovo che collabora con il produttore motociclistico cinese Taro per lo sviluppo e la produzione delle sue moto. Nonostante siano ancora poche le caratterisiche conosciute del modello, la Rebbe 400 presenter&agrave; sicuramente un design retr&ograve; e sar&agrave; equipaggiata con un motore bicilindrico parallelo raffreddato a liquido con iniezione di carburante. La potenza del propulsore sar&agrave; di circa 42CV, con cui raggiungere la velocit&agrave; massima di 156 km/h. Ciclistica e strumenti La moto a sar&agrave; dotata di un telaio in acciaio accoppiato a un forcellone in alluminio e una sospensione affidata a una forcella a steli rovesciati e a un monoammortizzatore posteriore non regolabile. I freni saranno a doppio disco anteriore e un disco posteriore e monter&agrave; cerchi da 17 pollici con pneumatici da 120/70 all'anteriore e 160/60 al posteriore. Il sistema di illuminazione a LED, il display TFT a colori da cinque pollici con accoppiamento Bluetooth e le leve regolabili.  MOTO SPORTIVE DI MEDIA CILINDRATA: ECCO LE PROTAGONISTE 2023        

La naked da 400 cc presenta un design vintage e sar&agrave; equipaggiata cin un bicilindrico da 42 CV. Ancora limitati i dettagli conosciuti riguardo la ciclistica

Wottan Rebbe 400: la new entry di media cilindrata dal gusto retrò

        Se pensiamo alla Vespa l'immagine che affiora &egrave; lo scooter diventato uno dei simboli del Bel Paese. Eppure, per chi non lo sapesse, questo nome pu&ograve; essere collegato anche ad un'auto: la Vespa 400. La sua &egrave; una storia intricata e per spiegarla bisogna andare a ritroso nel tempo, fino agli anni Cinquanta. All'epoca la Piaggio era intenzionata a provare il settore delle utilitarie. Per farlo, decise di realizzare una mini auto a due posti con motore a miscela che avrebbe dovuto contribuire alla diffusione della motorizzazione di massa. Il problema, a quei tempi, fu che l'idea non entusiasmava la Fiat, tanto che l'azienda di Pontedera alla fine and&ograve; a produrre in Francia. VESPA COME... la VESPA: progetto di Corradino d'Ascanio  Il dopoguerra si portava con s&eacute; il boom economico dentro al quale gli scooter avevano un grande successo. Nonostante questo per&ograve; nell'aria c'era il bisogno, da parte delle persone, di avere un mezzo che potesse loro ripararli dalle condizioni meteorologiche avverse. Pian piano si svilupparono piccole utilitarie con prezzi anche abbastanza bassi e che consumavano poco. In tale contesto la Piaggio continuava ad allargarsi, seppur ci fosse il desiderio di entrare nel settore automobilistico. A quel punto venne incaricato Corradino D'Ascanio per progettare una nuova microcar e di essa furono fatti diversi prototipi, testati di notte sulle strade della Toscana in modo tale da essere sicuri che non venissero visti. L'ultimo concept creato divent&ograve; poi quello che venne presentato. Le sue dimensioni erano molto ridotte, 285 cm di lunghezza e 127 cm di larghezza e due posti pi&ugrave; una panchetta. Il suo propulsore era un bicilindrico in linea a due tempi raffreddato ad aria collocato posteriormente. La cilindrata era di 393 cc e la potenza di 14 CV, con cambio a tre marce. La velocit&agrave; massima dichiarata era di 95 km/h . Primi test ma poi...  Nel 1955 iniziarono i collaudi dell'auto, fin quando non ci fu l'intromissione di Vittorio Valletta, presidente della Fiat, il quale era prossimo a lanciare la Nuova 500. Ci fu un "gentleman agreement" per non produrre questa vetturetta: la Fiat non sarebbe entrata nel mondo delle due ruote e Piaggio avrebbe fatto altrettanto con le quattro ruote. Piaggio per&ograve; non voleva rinunciare alla sua Vespa 400 e cos&igrave; and&ograve; a produrre in Francia, presso la filiale ACMA. Dopo alcuni anni di discreto successo, le cose iniziarono a cambiare, tanto che nel 1961 ACMA sospese la produzione della Vespa 400. Erano nati altri modelli, pi&ugrave; ampi e comodi, e alla minicar non era interessato pi&ugrave; nessuno. Cos&igrave;, alla fine del 1962, ci fu la chiusura dello stabilimento. L'avventura della Vespa 400 arriv&ograve; cos&igrave; al capolinea. LIBERTY 150 BY ELLASPEDE: LO SCOOTER PIAGGIO DIVENTA UN FLAT-TRACK       

Il progetto ACMA nacque per mano della filiale francese della casa di Pontedera. Fu un tentativo di immettersi nel settore automobilistico, ed ebbe all'inizio un discreto successo

Vespa 400: quando Piaggio fece una minicar

        All'inizio di marzo 2023, Kawasaki Motors Thailandia ha fatto un annuncio sui social media che ha scatenato voci e speculazioni: entro met&agrave; marzo saranno presentati tre nuovi modelli, tra cui una nuova versione della cruiser sportiva Kawasaki Eliminator, la cui prima apparizione &egrave; attesa all'Osaka Motorcycle Show in Giappone il 17 marzo. Pochi giorni dopo, il post &egrave; stato rimosso, il che ha reso tutto ancora pi&ugrave; misterioso.  UNA KAWASAKI UN PO' SUPERVELOCE E QUALCHE DUCATI QUI E L&Igrave;: LA CAF&Eacute; RACER DI BATAKASTEM Un "regalo speciale"  L'annuncio aveva mostrato solo le sagome dei tre modelli, ma aveva indicato anche che sarebbero stati presentati al Salone Internazionale dell'Automobile di Bangkok il 22 marzo come "regalo speciale a sorpresa per i fan di Kawasaki in Thailandia". Il modello pi&ugrave; atteso sembra essere la nuova Kawasaki Eliminator, la sagoma centrale nel teaser pubblicato sui social media. Si tratterebbe di una cruiser sportiva che segue la tradizione dei modelli Eliminator di Kawasaki.  Secondo le indiscrezioni, la Kawasaki Eliminator 400 sar&agrave; equipaggiata con un motore da 399 cc e fino a 45 CV a 10.000 giri/min, simile alla Ninja 400 e la Z 400. Con la potenza inferiore ai 48 CV quindi, il modello sarebbe adatto anche a coloro che hanno una patente di guida A2, in quanto ha una potenza inferiore a 48 CV. Le voci di corridoio parlerebbero anche di una versione della Eliminator 250 pronta per l'Asia, che non dovrebbe per&ograve; arrivare in Europa.  CONSIGLI USATO, KAWASAKI ZX-6R NINJA 2009: VELOCIT&Agrave; PURA       

Emergono rumors sulle novit&agrave; della Casa giapponese che dovrebbero essere presentate al Salone Internazionale dell'Automobile di Bangkok e al Salone del Motociclo di Osaka

Kawasaki Eliminator 400, nuova sport-cruiser in arrivo?

        Se pensiamo a Bianchi la mente ci porta al marchio di biciclette italiane considerato fra i pi&ugrave; prestigiosi e storici nel settore. Eppure Bianchi prima di dedicarsi esclusivamente alle bici si occupava anche delle moto, alcune delle quali diventate anche molto importanti. Fra i modelli considerati pi&ugrave; di successo, prima di arrestarne la produzione, ci sono l'Aquilotto e il Tonale 175, che avevano una distribuzione a catena e monoalbero, poi diventate versione da competizione grazie a Sandro Colombo. Sempre sulle corse, Bianchi aveva corso fra il 1955 e il 1956 con la Stelvio 175, altro modello che si ricorda, e che aveva colto dei risultati talmente buoni da correre poi nella classe 250 l'anno successivo. Nel 1959, con la supervisione del nuovo capo dell&rsquo;Ufficio Tecnico, ingegnere Lino Tonti (che annoverava gi&agrave; esperienze in Mondial e Paton), la Bianchi produce le 250, 350, 500 Bicilidriche bialbero che segnano il ritorno alle competizioni con Remo Venturi e Silvio Grassetti; progetta la MT61, motocicletta destinata all&rsquo;Esercito Italiano, lo scooter Orsetto 80 e la Sila 175, motoleggera di intonazione sportiva. Fra i tanti prodotti realizzati ce n'&egrave; un altro rimasto nella storia del marchio, un progetto sempre a firma dell'ingegnere Lino Tonti. Il progetto "Raspaterra"  L'ingegnere decise di realizzare due nuove moto da cross con cilindrate di 250cc (vittorioso ad Avigliana con Emilio Ostorero) e 350cc, alimentate da due versioni di un nuovo motore a 4 tempi 5 marce, con distribuzione doppio albero a camme comandate da alberello e coppia conica che ingranava sull'asse a camme di aspirazione. La lubrificazione era a carter umido e aveva la doppia accensione, con un'erogazione di potenza decisamente rabbiosa tanto da essere denominate &ldquo;Raspaterra&rdquo;, per i solchi nel terreno che scavavano ad ogni manata di gas. Venne poi realizzata una ulteriore versione, di 400 cc che segnava una potenza record (al periodo) di 38 CV. Il tutto imbrigliato in una ciclistica con telaio in tubi e triangolatura di rinforzo nella zona cannotto. Tanto "ben di Dio" che per&ograve; non riusc&igrave; ad ottenere i risultati sperati, propprio a causa di una erogazione sfavorevole ai bassi rrgimi (era un motore bivalente, usato anche nella velocit&agrave; cara a Tonti, e che mal si prestava ai terreni del cross).Successivamente, a causa della crisi del settore motociclistico che colp&igrave; gli anni Sessanta, la Bianchi ebbe gravi problemi finanziari che culminarono nel 1964 con la dichiarazione di liquidazione della societ&agrave;. Vennero svendute le motociclette, i ciclomotori e i ricambi, e il reparto corse chiuse i battenti.&nbsp; Nel 1977 ci fu poi la cessione definitiva della produzione di moto Bianchi. MERCATO MOTO 2022: UN&rsquo;ANNATA DA RICORDARE       

Progettato dall'ingegnere di Cattolica non appena arriv&ograve; in azienda nel 1960, contribu&igrave; alla vittoria del marchio nelle corse

Storie di moto: la Bianchi "Raspaterra" di Lino Tonti

Seppur dall&#39;EICMA sia passato circa un mese, ci sono ancora alcune novit&agrave; che meritano il dovuto spazio di presentazione. Parliamo di Kymco che al Salone &egrave; arrivato con una new entry tutta da scoprire, ossia la versione speciale dello scooter Xciting 400 che in questo caso prende lo stesso nome con l&#39;aggiunta della sigla VS.  Cosa cambia rispetto al modello base?    Iniziamo con il frontale che &egrave; decisamente minaccioso, con luci a LED dal taglio appuntito. A livello di grafiche c&#39;&egrave; un netto richiamo al mondo racing e questo lo si evince dai cerchi di color rosso, strumentazione con layout sportivo e nottolino del sistema keyless arricchito da un profilo oro. Ci&ograve; che invece non cambia &egrave; la sua scheda tecnica: il propulsore &egrave; un monocilindrico 4 tempi da 400 cc e 34 CV di potenza, ha il telaio in acciaio e i cerchi in lega da 15&#39;&#39; l&#39;anteriore 14&#39;&#39; il posteriore, con l&#39; omologazione Euro 5. E per finire il suo peso &egrave; di pi&ugrave; o meno 195 kg. La nuova versione &egrave; in serie limitata, infatti ne saranno prodotti solo 500 esemplari.  DOWNTOWN 350GT, IL NUOVO SCOOTER CITTADINO DI KYMCO 

Il 400 VS, presentato a EICMA 2022 e in serie limitata con una produzione di 500 esemplari, vanta un design aggressivo. Non cambiano le prestazioni che restano quelle gi&agrave; valide del modello standard

Kymco: grinta &quot;urbana&quot; per la versione sportiva dell&#39; Xciting 400

Kymco ha presentato a EICMA 2022 la versione sportiva dello scooter Xciting 400. Il motore del 400 VS è sempre un monocilindrico 4 tempi da 400 cc e 34 CV di potenza. Lo scooter è in serie limitata, con una produzione di soli 500 esemplari.

Kymco Xciting 400 VS FOTO

Durante l&rsquo;ultima edizione di EICMA, la Casa cinese Kove ha fatto la sua prima apparizione europea, ad alcuni anni dalla sua nascita (era il 2015 quando nacque Colove Motorcylce). Nella sua gamma, moto di diverse cilindrate, e un importante lavoro di ricerca e sviluppo: non a caso, sono stati istituiti tre team di corse (fuoristrada, strada e rally) per migliorare le prestazioni dei propri modelli grazie all&rsquo;esperienza direttamente sul campo.  Le caratteristiche    Tra i modelli che hanno catturato l&rsquo;attenzione c&rsquo;&egrave; l&rsquo;800 enduro, ma soprattutto la 400 RR, spinta da un quattro cilindri da 400 cc, sviluppato internamente, in grado di erogare 67 CV a 15.500 giri/min e 36 Nm a 12.000 giri/min. La velocit&agrave; massima dichiarata &egrave; di 220 km/h, con un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 di appena 4,2 secondi e 152 kg di peso a secco. Un concetto di moto estremamente sportiva, come dimostra anche la geometria del telaio e il cannotto di sterzo a 65 gradi, che si traduce in un&#39;avancorsa di 98,2 millimetri.  Discorso portato avanti anche nel reparto sospensioni (120 mm all&rsquo;anteriore e 130 al posteriore di escursione), cerchi da 17&rdquo;, due dischi freno anteriori da 300 millimetri con pinze flottanti a doppio pistoncino, forcellone in alluminio. Per quanto riguarda il look, sportivo certo. Un mix tra quello che attualmente propongono Kawasaki, Ducati e BMW, con quel frontale spigoloso e il telaio in alluminio verniciato in nero.  A EICMA c&rsquo;&egrave; stato di certo un buon riscontro, ora manca il passo successivo: l&rsquo;arrivo nel mercato europeo, ma con questi numeri (e questo sforzo tecnico, con conseguente prezzo alto) non &egrave; detto che le vendite siano scontate.  TOP5: MOTO INTERESSANTI CHE DIVENTERANNO STORICHE NEL 2023 (PARTE 1)  &nbsp; 

Il modello della Casa cinese ha fatto buona impressione a Eicma 2022: ma &egrave; adatto al mercato europeo?

Kove 400 RR, quattro cilindri a tutta potenza

        Il mondo di Hollywood &egrave; stato in passato pieno di stelle appassionate di motociclismo. Molte delle moto appartenute ad attori e cantanti che oggi non ci sono pi&ugrave; finiscono all'asta, dove vengono vendute a prezzi folli proprio per la loro storia e per la loro rarit&agrave;. Recentemente &egrave; accaduto con l'Harley-Davidson di Elvis Presley, con la Sunbeam S7 utilizzata sul set di Harry Potter, e ora all'Husqvarna 400 cross di Steve McQueen, messa in vendita dalla casa d&rsquo;aste Bonhams. Dettagli e prezzo L'attore americano, morto all'et&agrave; di 50 anni nel 1980, ha sempre mostrato una certa passione per le moto, inizialmente per le Triumph, per poi passare alle Husqvarna, che in America ebbero un enorme successo. La moto in questione, nel corso degli anni &egrave; appartenuta a diversi collezionisti e in gi&agrave; nel 1984 &egrave; stata oggetto di vendita durante la Steve McQueen Estate Audiction. L'affascinante esemplare ha mantenuto nel tempo tutte le modiche apportate dalla stella di Hollywood, come l'involucro in pelle della leva del cambio, la candela di ricambio fissata al telaio numero 1971 (cos&igrave; come il numero di motore MI3845). La moto &egrave; equipaggiata con un monocilindrico raffreddato ad aria 2 da tempi 396cc da 40 VC. Il prezzo finale? Dovrebbe aggirarsi tra i 126mila e i 175mila euro. YAMAHA, ALL&rsquo;ASTA UNA YZF-R1 FIRMATA DA WAYNE RAINEY       

La moto ha mantenuto nel tempo tutte le modifiche apportate dall'attore

Husqvarna 400 Cross, all'asta la storica moto di Steve McQueen

Il commuter di Pontedera si rinnova completamente, si evolve per avvicinarsi al mondo automotive con contenuti esclusivi per la categoria scooter

Piaggio MP3 Hpe 400 LE FOTO

Mentre sale l&#39;attesa per il 7 giugno, data nella quale Kawasaki dovrebbe presentare la sua elettrica, si annuncia un ritorno che far&agrave; felici i clienti di Akashi e, in particolare, i possessori di patente A2. Stiamo parlando di Z400 e Ninja 400 che (ri)fanno il loro ingresso in gamma per il 2023 e contribuiscono ad ampliarla.  Kawasaki Z400    Partiamo dalla Z400, naked che ora si presenta in versione Euro5 e che, in quanto a stile, non ha nulla da invidiare alle sorelle maggiori. Questo poi &egrave; anche un anno non casuale per il rilancio: nel 2022 si celebra il cinquantesimo anniversario dall&rsquo;introduzione della prima Z (avvenuta nel 1972). La nuova Z400 &egrave; ora equipaggiata da un motore bicilindrico parallelo raffreddato a liquido da 399 cc che eroga 33,4 kW (45 CV) e 37 Nm (3,8 kg-m) di coppia a 8.000 giri/min.  Dalla sua, la nuova Z400 &egrave; anche dotata di frizione assistita antisaltellamento e telaio a traliccio (come la Z H2, leader di gamma). A ci&ograve; si aggiungono l&rsquo;altezza della sella di soli 785 mm, che facilit&agrave; la guida, e la sella opzionale ERGO-fit Kawasaki (per migliorare il comfort per i motociclisti pi&ugrave; alti).  Kawasaki Ninja 400  E poi c&rsquo;&egrave; Kawasaki Ninja 400, un modello che fa da base alle numerose Ninja che primeggiando nella categoria Supersport300 dei campionati nazionali e mondiali. Confermato il telaio a traliccio tubolare e un potente freno a disco anteriore da 286 mm accoppiato a uno posteriore da 193 mm. Anche qui troviamo frizione assistita antisaltellamento che permette cambi di marcia veloci e fluidi e diminuisce del 20% lo sforzo per azionare la leva. E naturalmente con motore aggiornato Euro5.  KAWASAKI CROSS 2023: LA NUOVA GAMMA OFF-ROAD 

I due modelli, anche per i possessori di patente A2, fanno di nuovo ingresso nella classe 400cc e in versione Euro5&nbsp;

Kawasaki Z400 e Ninja 400 ritornano in gamma per il 2023

I due modelli, anche per i possessori di patente A2, fanno di nuovo l’ingresso nella classe 400cc e aggiornati Euro5 

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