        Motor Bike Expo &egrave; diventato un appuntamento fisso negli anni, occasione in cui gli appassionati di moto si incontrano per passare del tempo di qualit&agrave; con le loro beniamine e far crescere sapere ed esperienza. Tutto questo non sarebbe per&ograve; stato possibile se Paola Somma e Francesco Agnoletto non lo avessero ideato oramai ben trent'anni fa. Il Motor Bike Expo prende vita nel 1993 grazie all'idea di organizzare un appuntamento invernale dedicato al mondo delle due ruote, partendo da una nicchia di settore: quella delle moto personalizzate. Dopo due anni di progettazione, nel 1995 vede la luce il primo &ldquo;Chopper &amp; Custom Show&rdquo;, un evento pionieristico che sancisce l&rsquo;inizio di un&rsquo;epoca. 65 espositori, 2 padiglioni per un totale di 7.500 mq, 18.000 presenze: questi i numeri della prima edizione. Chopper &amp; Custom Show  Siamo a Padova, l&rsquo;influenza della cultura americana della personalizzazione &ldquo;custom" comincia a diffondersi anche in Europa. Francesco coglie l&rsquo;intuizione e con la complicit&agrave; e la collaborazione di Paola creano un momento che avrebbe attirato tantissimi amanti delle due ruote. Moto, artisti, preparatori, artigiani si ritagliano un fine settimana mettendo in bella mostra le proprie opere uniche. Il pubblico apprezza e anno dopo anno decreta il successo di questo evento. Ne susseguono ben 14 edizioni (Chopper &amp; Custom Show fino al 2000, poi Bike Expo fino al 2008), in costante crescita, tanto da abbracciare progressivamente anche il mondo delle competizioni sportive, molto in voga negli anni &rsquo;90 e 2000, della produzione di serie, grazie ad uno speciale mix tra artigianato e industria, grazie alla presenza delle Case Motociclistiche e dei colossi della distribuzione internazionale. Motor Bike Expo Nel 2009 gli organizzatori, organizzano a Verona un evento di caratura internazionale in grado di attrarre i maggiori player del settore. Sono questi i presupposti per la realizzazione della prima edizione di Motor Bike Expo. La manifestazione riesce a coinvolgere il mondo del fuoristrada, del turismo e delle special a 360&deg; come il filone delle cafe racer e il ritorno in auge delle scrambler. Vengono potenziati in modo evidente show esterni, esibizioni di qualsiasi disciplina, esperienze attive per emozionare e divertire il pubblico. La crescita ed il successo del format sono annunciati, anno dopo anno l&rsquo;evento si espande e si ritaglia uno status di protagonista nel calendario degli addetti ai lavori. Il Motor Bike Expo vi aspetta dal 19 al 21 gennaio 2024 a Veronafiere con tantissime novit&agrave; tutte da scoprire!         

Dal primo il primo &ldquo;Chopper &amp; Custom Show" di Padova all'attuale sede a Veronafiere. Il prossimo appuntamento sar&agrave; dal 19 al 21 gennaio 2024&nbsp; &nbsp;

Motor Bike Expo: compie 30 anni l'evento dedicato ai customizer

&Egrave; il 1993, nelle camerette dei ragazzini c&#39;&egrave; il poster della Ferrari F40 e l&#39;Italia &egrave; sconvolta dagli scandali politici di Tangentopoli. Al cinema veniamo affascinati dai dinosauri di Jurassic Park e nei negozi di dischi vanno a ruba Gli Spari Sopra di Vasco Rossi e Nord Sud Ovest Est degli 883.  Mentre la vita di tutti i giorni scorre, fra alti e bassi, il mondo del motociclismo riceve alcune perle che oggi compiono 30 anni e che sono rimaste nel cuore degli appassionati rappresentando pietre miliari della storia delle due ruote. Ve ne mettiamo qui cinque, scelte fra quelle che hanno incantato di pi&ugrave; gli appassionati.  Yamaha GTS 1000  Motocicletta sport-touring dal design accattivante, &egrave; stata la moto pi&ugrave; futuristica ed innovativa dell&#39;anno, caratterizzata dal sistema di sospensione anteriore a forcellone e sterzo nel mozzo chiamato &quot;RADD&quot; (Rationally Advanced Double-Wishbone) e dal telaio a omega.  La GTS 1000 era dotata di un motore a quattro cilindri in linea raffreddato a liquido, a iniezione, con una cilindrata di circa 1.000 cc, che erogava una potenza adeguata per una moto sportiva di quella categoria, senza esagerare nelle prestazioni assolute. Presentava un design aerodinamico e una carenatura completa per migliorare l&#39;efficienza e la protezione del pilota.&nbsp;  Nonostante le sue caratteristiche innovative e le prestazioni pi&ugrave; che valide, la Yamaha GTS 1000 era costosa e non ha avuto un grande successo commerciale... la produzione &egrave; stata interrotta dopo alcuni anni. Oggi, rimane una moto interessante e ricercata dagli appassionati per la sua tecnologia unica e il suo design distintivo.    &nbsp;  Ducati 916  Dobbiamo davvero raccontarvi di che successo &egrave; stato - e continua ad essere - la 916? Uno dei pochi esempi nel regno delle due ruote degno di meritarsi l&#39;appellativo di &quot;Capolavoro&quot;. Perch&eacute; ci&ograve; che venne fuori dalla mente di&nbsp;Massimo Tamburini&nbsp;era questo, di fatto.&nbsp;  La&nbsp;Ducati 916&nbsp;era l&#39;esaltazione della sportivit&agrave; applicata al bicilindrico&nbsp;Desmo, presentata nel 1993 e commercializzata a partire dal 1994, strizzava l&#39;occhio agli amanti della guida brillante. Una proposta per tutti quelli che sentivano il sacro richiamo della manetta, indipendentemente dalle capacit&agrave; e dall&rsquo;esperienza di guida.  Telaio a traliccio, frizione a secco, doppio scarico sottocodone, dimensioni compatte e futuristiche... Questa moto &egrave; stata l&#39;icona del decennio e ha portato non solo Ducati ma tutta la categoria delle moto sportive ad un salto quantico in termini di design, prestazioni sportive e tecnologia. Semplicemente magica!    &nbsp;  BMW R1100 GS  La GS &egrave; la regina del mercato in Europa, ma nel 1993 fa la sua fama di &quot;moto perfetta&quot; &egrave; appena iniziata. Il primo modello della serie a fare incetta di successi nasce con un motore boxer da 1100cc a 4 valvole per cilindro. Rispetto alle versioni che l&#39;hanno preceduta ha caratteristiche pi&ugrave; turistiche e un look decisamente personale.&nbsp;  Per la prima volta in un enduro, propulsore e cambio diventano parte integrante del telaio, la potenza sale a 80 cavalli, il &quot;becco&quot; sul davanti svolge la doppia funzione di convogliatore del radiatore e di deflettore ad alte velocit&agrave;, ma ci&ograve; che stupisce appassionati e critica specializzata &egrave; che la enduro assume&nbsp;connotati da turistica sportiva.   I motivi? Il paralever posteriore rafforza la sua efficienza (riducendo la coppia di reazione dell&#39;albero cardanico tipica dei boxer 2V), mentre il suo corrispettivo davanti, il nuovo sistema telelever, introduce una novit&agrave; sullo schema delle sospensioni. Inoltre, viene dotata di sistema ABS. Risultato: la moto diventa&nbsp;pi&ugrave; stabile, precisa in guida, ottima nelle pieghe in curva.&nbsp;    &nbsp;  Honda RC45  Non sar&agrave; famosa come la precedente RC30, non sar&agrave; affascinante e particolare come la seguente RC51 (VTR 1000 SP1 e 2), ma la RC45 &egrave; la creatura di HRC che ha segnato alcuni dei pi&ugrave; bei capitoli &quot;dell&#39;epoca d&#39;oro&quot; della SBK. Dal punto di vista tecnico, la Honda RC45 (vista per la prima volta nel 1993, ma entrata nei listini nel &#39;94) &egrave; dotata di un motore V4 da 749 cc raffreddato a liquido progettato per offrire una potenza elevata. &Egrave; stata anche la prima supersportiva a utilizzare il sistema di alimentazione a iniezione elettronica.  La moto &egrave; diventata un cult per la sua ciclistica eccellente e la sua maneggevolezza, oltre che per i successi in Superbike, dove ha vinto il titolo nel 1997 con il pilota britannico John Kocinski. Inoltre, ha raggiunto la vittoria nelle prestigiose gare come l&#39;Isle of Man TT e la 8 Ore di Suzuka, dove per un periodo &egrave; stata quasi imbattibile.  La produzione limitata e il prezzo di acquisto piuttosto elevato, la rendono una moto molto ambita dai collezionisti, una motocicletta sportiva di altissimo livello, sviluppata per competere e dotata di tecnologie all&#39;avanguardia per l&#39;epoca. E poi era, oggettivamente, bellissima.    &nbsp;  Kawasaki ZX-9R  Nel 1992 Honda ha spiazzato la concorrenza presentando la CBR 900 RR Fireblade, che ha sbaragliato i rivali per corposit&agrave; del motore e guida goduriosissima. Kawasaki, che in quanto a sportive non vuole mai rimanere indietro, ha quindi risposto nel 1993 con la ZX-9R che porta in seno un robusto 4-in-linea a carburatori da circa 900cc e un comportamento a met&agrave; fra una Superbike e una moto ad altissime prestazioni pensata per andare veloce.  Nel corso degli anni, la ZX-9R ha subito diversi aggiornamenti e miglioramenti, con modifiche al design, all&#39;elettronica e alle prestazioni complessive della moto, ma la prima serie con il bel faro che sovrasta le due bocche per il raffreddamento, rimane ancora oggi un esempio di design unico.  In sintesi era un ottimo compromesso fra una SBK e una sportiva stradale, ricca di coppia ai bassi e piuttosto maneggevole. &Egrave; stata una scelta popolare tra gli appassionati di moto sportive e ha contribuito a consolidare la reputazione di Kawasaki nel settore delle moto ad alte prestazioni e unica vera rivale ad armi pari della CBR900 di Honda.    Rewind, Ducati 916: una superstar che fa ancora sognare  &nbsp;  &nbsp; 

Alcune delle moto pi&ugrave; rappresentative degli anni &#39;90 sono state presentate o commercializzate nel 1993 e quest&#39;anno spengono la trentesima candelina. Cinque modelli indimenticabili che sono ancora nei sogni degli appassionati

Top5: le moto iconiche che oggi compiono 30 anni

Nel 2021 si festeggiano diversi anniversari. Oltre al centenario di Moto Guzzi, ci sono anche i 30 anni di Akrapovic, produttore di fama mondiale di sistemi di scarico ad alte prestazioni che per&ograve; risalgono a prima della sua registrazione formale, avvenuta nella primavera del 1991. A capo di tutto Igor Akrapovic, pilota motociclistico e appassionato di tuning. Ed &egrave; stata proprio la passione per la tecnologia e per il miglioramento dei componenti delle moto a fargli decidere di avviare la propria attivit&agrave; che &egrave; arrivata sul mercato delle moto di serie fino a quello automobilistico.  Le due sedi in Slovenia    Dopo 30 anni, l&rsquo;azienda conta ora due siti di produzione in Slovenia, e oltre 1.300 dipendenti, cos&igrave; suddivisi: le strutture nella sede centrale a Ivancna Gorica comprendono una fonderia di titanio interna, un durability dyno in cui un robot guida la moto, un laboratorio metallurgico e un reparto R&amp;S, oltre a un reparto corse; nel grande spazio produttivo a Crnomelj, invece, avviene l&rsquo;intera produzione, da quella dei tubi al montaggio finale.  Akrapovic&nbsp;e le corse    Tra i punti che hanno sempre caratterizzato la storia di Akrapovic&nbsp;c&rsquo;&egrave; l&rsquo;impegno a investire costantemente nello sviluppo di prodotti e nella loro tecnologia, aspetti strettamente legati al mondo delle corse a cui l&rsquo;azienda si &egrave; avvicinata presto, raggiungendo la prima vittoria nel 1997 (in una gara di un campionato mondiale con una moto equipaggiata Akrapovic&nbsp;&egrave; stata conseguita da Akira Yanagawa, Kawasaki, nel WorldSBK) e il primo titolo mondiale nel 2000, con una moto equipaggiata da un sistema di scarico del produttore sloveno guidata da Colin Edwards, che in sella alla Honda ha trionfato nel WorldSBK.  Racconta Igor Akrapovic: &ldquo;All&rsquo;inizio, eseguivo il tuning di moto complete e con i soldi che guadagnavo partecipavo alle corse. Ero interessato al tuning quasi quanto alle corse e quindi per me &egrave; stato naturale acquistare una macchina piegatubi. &Egrave; cos&igrave; che tutto &egrave; iniziato. Provo un grande orgoglio quando penso a questi tre decenni di sviluppo dell&rsquo;azienda, specialmente nel mondo del corse, perch&eacute; le corse sono il banco di prova pi&ugrave; duro per un prodotto&rdquo;.  Husqvarna Vitpilen e Svartpilen: pi&ugrave; cattiveria con lo scarico Akrapovic 

Igor Akrapovic, pilota motociclistico e appassionato di tuning, mosso dall&rsquo;amore per lo sviluppo e la tecnologia ha fondato nel 1991 quella che oggi &egrave; un&rsquo;azienda&nbsp;di sistemi di scarico ad alte prestazioni di fama mondiale

Akrapovic compie 30 anni: il sogno di Igor che part&igrave; da una piegatubi

Suzuki festeggia il 30&deg; anniversario della mitica GSX-R con una pagina Facebook dedicata al modello e ad un video celebrativo su Youtube Si chiama "Suzuki GSX-R 30 Years of Performance" ed &egrave; il video che la Casa giapponese ha creato per celebrare il modello che 30 anni fa cambi&ograve; il mondo delle supersportive.  Gi&agrave;, la prima GSX-R 750 nacque nel 1985 e simboleggiava il massimo della tecnologia e delle prestazioni: era dotata di un propulsore quattro cilindri in linea frontemarcia, con distribuzione DOCH 16 valve e raffreddamento affidato al sistema misto aria/olio SACS (Suzuki Advanced Cooling System). I dati tecnici erano spaventosi: 106 cv a 10.500 giri e 179 kg di peso.  Il modello si &egrave; poi evoluto nel corso degli anni e la mitica sigla &egrave; giunta fino ai giorni nostri con moto via via pi&ugrave; performanti e attuali declinate nelle cilindrate "600", "750" e "1000" (anche "1100"che nacque nel 1986 ed era accreditata di ben 130 cavalli). I capisaldi della produzione? Nel 1992 debutta il propulsore raffreddato a liquido, nel 1996 arriva la mitica versione "SRAD"con presa d'aria dinamica e carenatura bombata mentre nel 2001 debutt&ograve; la versione da 1000 cm3.  Quest'anno la Casa ha presentato una livrea e un allestimento speciale mentre a breve ci aspettiamo una vera e propria rivoluzione, come anticipato sul numero di InMoto attualmente in edicola.&nbsp;  Suzuki, intanto, ha&nbsp;deciso di omaggiare queste moto anche con una pagina Facebook appositamente creata dove ogni appassionato potr&agrave; caricare i propri contenuti e commentare quelli proposti: ecco gli hashtag chiave: #GSXR, #GSXR30, #GSXRPerformance e #GSXR30Yearsofperformance.  Ecco le mitiche "sette e 1/2":  [gallery ids="12517,12513,12511,12508,12505,12497,12494,12493,12490"]

Suzuki omaggia i 30 anni della GSX-R con una video e una pagina Facebook dedicate

4 risultati per '30-anni'

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